Bello e godurioso: il Genoa non gioca da Genoa solo per 25’ del primo tempo, per merito dell’Udinese e delle sue linee strette che non lasciavano spazi. Solo possesso pallone tra i tre difensori, una melina tipo basket, che ha fatto arrabbiare Gilardino alla ricerca del passaggio in profondità.

Difficile nell’ottica di gara con le linee serrate friulane trovare il tempo e lo spazio per il passaggio, sensazioni spazio-temporali che il giocatore nelle ripartenze da dietro in quella situazione di gioco non riusciva a cogliere.

Dopo 20’ di gioco ci ha pensato Badelj, muovendosi in larghezza e lunghezza, a trovare la zona luce e trovare lo spazio dove era in grado di vedere, nel tempo che aveva a disposizione per la giocata, e dove poteva trasmettere il passaggio.

Il Vecchio Balordo con due passaggi mandava al cross Martin: buon traversone che  il difensore dell’Udinese cicca e sul quale Retegui in rovesciata fa un super gol. Per Mateo Retegui la propensione al gol è gioiosa e rotonda rispolverando un soprannome di grande sonorità: bomber.

La Febbre del sabato sera sugli spalti del Tempio non ha mai smesso anche se qualcuno provava a mettere in discussione il risultato  dipingendo l’Udinese squadra forte fisicamente che metteva in imbarazzo il Grifone. Vero, ma senza procurare guai eccetto una traversa colpita da Lucca in modo occasionale di testa dall’alto dei suoi centimetri e alcuni interventi di pugno ben riusciti di Martinez  sui calci d’angolo avversari.

Stayin’ Alive (rimanere vivi), la canzone del Sabato sera, iniziava a suonare dopo sul prato verde del Tempio e nel giro di pochi minuti arrivava il gol di Bani di testa, grazie ad un assist e da una pennellata di Albert.

L’Udinese come aveva fatto la settimana precedente in casa contro la Lazio, dopo aver prodotto lo sforzo nei primi 40’ di gara, prende il gol: non si affloscia, ma fa fatica a fare gioco.

Il Vecchio Balordo aveva le ali del calcio sulle scarpe colorate e faceva vedere combinazioni di gioco tra i singoli calciatori in relazione all’uomo in possesso del pallone e al conseguente comportamento degli avversari.

Nel secondo tempo subito il doppio giallo a Kristensen, con l’Udinese in dieci. Il Genoa controllava la gara, l’Udinese ci provava con i palloni lunghi, il Grifone martellando le corsie laterali cercava la terza rete, non arrivata per parate del portiere avversario, errori di mira e volontà di tutti, invece di tirare, di far fare gol ad Albert.

Il Genoa è sempre più equipe, raggiungerà altri buoni livelli visto la volontà di giocare di squadra, di aiutarsi uno con l’altro dimostrando di essere in sintonia con l’allenatore. Lotta, si impegna e non molla mai.

Lo spirito di gruppo, lo schema, la tattica, tutti aspetti collegati al gioco, sono qualità messe in campo da Gilardino in panchina dallo scorso anno e in Serie A in particolare nel mese di gennaio 2024, e portano risultati.

Al Pio Signorini si continuerà a lavorare per migliorare ancor di più il gioco, le combinazioni dello stesso nella trequarti avversaria e tutto migliorerà anche per la maggior continuità di rendimento sul piano fisico da parte di tutti.

La chiave della partita è stata la miglior partita di Martin sulla corsia di sinistra, la regia di Badelj, quella di Frendrup che il maestro Gianni Brera avrebbe definito “piper” come fece per Oriali al Mundial spagnolo per il suo continuo movimento. E poi Bani, ormai nei meccanismi della difesa genoana, e Messias che con le giocate da mezzala e il dribbling ha lasciato in inferiorità numerica le zebre dell’est.

Senza dimenticarsi del lavoro degli altri ed anche di quelli subentrati. Albert a caccia del gol non dovrà essere un cruccio psicologico, ci penserà Gilardino da bomber del passato a fargli capire che si può rimanere anche a secco, importante cercarlo. Per  Gudmundsson deve essere importante capire che ci hanno provato i compagni a farlo felice alla ricerca del gol.

Dispiace per la polemica televisiva dei friulani con Balzaretti nel reclamare il gol di Lucca  annullato per aver colpito il piede di De Winter e poi il pallone.

Bene Fourneau che tornava in Serie A dopo 5 mesi di assenza per punizione. Bene sia tecnicamente, sia tatticamente con un spostamento veloce per essere sempre vicino all’azione. Un recupero importante per Rocchi per il proseguo del campionato.

Sempre con i piedi per terra a caccia dei 9 punti voluti da Gilardino anche lunedì sera in casa dell’Inter, la capolista, la squadra più forte del campionato che nella gara di andata ha patito. Il Grifone ci sarà.


Genoa, Gilardino dalla sala stampa. “Non era una gara scontata. Retegui gol da grande bomber”