Così parlò Gilardino, un po’ alla Zarathustra, ma non con lo scopo di far precipitare la società, ma per cercare di farla apparire pronta in questo momento in realtà come la  parte tecnica e in alcuni aspetti essenziali necessari per continuare il buon lavoro fatto dopo 21 giornate di campionato.

Le parole di Gilardino non sono state una esigenza personale, ma acclarata da tutto il  popolo genoano: un esterno, un centrocampista, la riserva di Retegui e – con l’uscita di Dragusin . un altro difensore di struttura. Sono lacune venute fuori dal primo settembre scorso e ritornate in auge nel mese di gennaio 2024.

Il tecnico rossoblu ha giocato solamente una partita con la rosa al completo, quella con l’Inter. Le altre 20 ha fatto di necessità virtù in attesa del calciomercato di riparazione, mettendo in classifica 25 punti (che, peraltro, dopo 21 giornate è la migliore partenza negli ultimi otto campionato di Serie A del Genoa).

È la prima volta che Gilardino, diversamente dai suoi colleghi di Serie A,  solleva il velo sulle carenze del Vecchio Balordo e giustamente lo fa ad una settimana dalla fine del calciomercato cercando di mettere in risalto che, oltre quanto fatto, si può fare qualcosa di ancor più importante per la classifica e il futuro di squadra e società.

È arrivato il momento per Gilardino di pretendere chiarezza sugli obiettivi e quindi sarà inevitabile il confronto non solo con i dirigenti in loco. Adesso Gilardino vuole una salvezza tranquilla, più avanti valuterà con la proprietà se proseguire ancora o salutarsi.

Ad oggi il Genoa, visti gli ultimi risultati, è in una posizione di classifica inaspettata nel mese di novembre perciò la richiesta di alimentare la rosa con innesti funzionali e pronti è giusta, perché occorre avere alternative e non continuare ad andare oltre ogni limite in ogni gara da affrontare. Continuare a pagare dazio, complici anche il terreno di gioco e gli infortuni, non sarà più possibile. Eventualmente meglio ricercare un altro campo per prepararsi e pazienza se ci sarà qualche buco da parte dei tifosi per poter sbirciare. A tal proposito, dispiace (e lo abbiamo ribadito decine di volte) non essere mai testimoni delle parole del tecnico sul “Pio Signorini” perché sempre perennemente chiuso quasi fosse Fort Knox. Peccato che qui non ci siano 4578 tonnellate di lingotti d’oro…

Peccato che al Genoa non ci sia comunicazione, e non per colpa dell’ufficio stampa. Così la verità si rappresenta tutta nuda e ognuno, in qualsiasi situazione, la può vestire come vuole. Qualcuno si chiede come si possa scivolare, mettendo in discussione qualcuno che lo vive tutti i giorni.

Nel mirino adesso c’è Ottolini ed è operazione sbagliata. Ha fatto visionare giocatori, per mesi ha girato campi e partite per visionarne personalmente diversi e in sede dovranno per forza esserci schede di valutazione su giocatori da parte dello scouting. Schede di calciatori che possano essere ingaggiati dopo averli visionati non solo dal punto di vista tecnico, ma anche caratteriale, come il nigeriano Ankeye che dovrebbe arrivare dalla Moldavia, ma seguito durante le gare di Europa League. Altri sono stati monitorati e già nominati su Buonalcioatutti per il ruolo di centrale difensivo. Non solo Ostigard, che rischia di essere un’altra battaglia persa con De Laurentiis, a meno di colpi di scena visto che il giocatore aveva dato il benestare al ritorno in rossoblu.

Ci saranno tante schede degli osservatori, oltre ad algoritmi, ma saranno tenute in considerazione? Ottolini, come altri direttori sportivi (clamoroso il siluramento di Maldini dal Milan per fare posto al capo scouting), è accerchiato dalle proprietà più invadenti e dai procuratori che hanno gioco più facile con i dirigenti?

Nel calcio c’è la tendenza ad ampliare il lavoro dell’allenatore non solo sul prato verde. Gasperini ne è il maestro, poi ci sono Sarri, Pioli, Spalletti a seguire pronti a rincorrere anche le campagne acquisti e vendite. Forse non succede a Gilardino.

Ottolini – e non solo lui ma altri colleghi – nell’organigramma della società Genoa figura come General Manager Football, cioè ha la gestione quotidiana della squadra. Lavoro che ha fatto e sta facendo ottimamente. È competente, preciso, serio, di poche parole e ci mette anche la faccia come prima di Salernitana-Genoa. Ciononostante, l’impressione in questi giorni è che il calciomercato del Genoa non venga trattato a Villa Rostan.

Un ritorno al passato con procuratori pronti a fare il calciomercato in particolare negli ultimi giorni quando non riescono a piazzare i propri assistiti, magari girandoli al Genoa. L’unica volta che il Vecchio Balordo non si è rivolto ai procuratori italiani è avvenuto con l’avvento dei 777 e di  Spors quando, in periodi differenti, sono arrivati Martinez, Frendrup, Albert, plusvalenze non da poco per chi deve fare business. Spors che fine ha fatto? Segue tutta la galassia delle squadre collegate ai 777 e non è da crederci che nel suo database non abbia una punta e un centrale difensivo strutturato con l’algoritmo giusto per il Genoa.

Con il Lecce che succederà? Gilardino come la vecchia pubblicità della Ferrero anni Settanta al Carosello: “Gigante pensaci tu”. Pubblicità per far continuare a volare Jo Condor Grifone.