Gilardino con il suo Genoa ha messo il puntale dell’Albero di Natale del Popolo genoano dopo un anno di lavoro sulla panchina rossoblu a quarti. Mentre iniziava la prima giornata d’inverno del 2023, i tifosi del Genoa accorsi in Emilia, quasi più di quelli emiliani e più rumorosi, oppure davanti alle TV e con Radio Nostalgia accesa hanno assaporato la 17esima giornata di campionato grazie anche al clima un giorno di Primavera con il primo rigore a favore del campionato, la prima vittoria in rimonta, la seconda vittoria in trasferta dopo tre tre mesi e la prima vittoria a favore in zona Cesarini.

In particolare va cantata “Jingle Bells, Jingle Bells, Jingle Bells” oppure “Din Don Dan” per il secondo gol di Ekuban in Serie A. Cinque doni graditi da mettere sotto l’Albero di Natale e aperti con 3 giorni i di anticipo.

Punti importanti per il Grifo non tanto perché lo riportano in una zona più consona della classifica dopo le precedenti 16 prestazioni in casa e fuori casa. Infatti 19 punti su 17 gare di campionato dovranno permettere a Gilardino, alla società, ai giocatori di pensare gara dopo gara, di capire cosa faranno il prossimo anno 2024, sempre con l’obiettivo di una salvezza, tranquilla se aiutata dal calciomercato invernale con qualche piccola soddisfazione in più.

Il primo tempo di Reggio Emilia è stata una realtà romanzesca come in altre gare in trasferta. Il Genoa ha fatto il gioco e il Sassuolo ha fatto gol: non è un paradosso e neanche una logica da umoristi visto che ci si è trovati davanti una ripartenza della squadra avversaria con il solo Bani già ammonito come ultimo uomo contro il giocatore più veloce degli emiliani Laurientè.

Bani ci ha provato a fermarlo, probabilmente tenendo conto che altro giallo o rosso per essere ultimo uomo poteva lasciare il Genoa in inferiorità numerica. Gilardino si è arrabbiato perché non doveva esserci Bani in quella posizione, ma qualcuno pronto a contrare il giocatore avversario con altre caratteristiche veloci.

Il Grifone contro un Sassuolo che aspettava e giocava con un baricentro basso, chissà, forse aspettando l’errore, produceva gioco ma concretizzava poco sbagliando nell’area avversaria tecnicamente nel passaggio e nello stop o cercando la soluzione di andare in porta con il pallone negli spazi stretti senza provare il tiro.

Nel secondo tempo Dionisi cambiava tutto e cercava la vittoria a tutti i costi alzando di tanti metri il baricentro e giocando con più attaccanti e trequartisti, però perdeva per infortunio muscolare Thorstvedt, l’unico centrocampista fisico che giocasse nelle due fasi gioco inserendosi spesso anche davanti.

Gilardino alle mosse di Dionisi ha risposto coi cambi di Strootman per Badelj, che non aveva demeritato, e di Thorsby e Martin per Vasquez e Bani (ammonito), passando alla difesa a quattro protetta da Frendrupe dai due centrocampisti appena entrati con Malinovskyi più mezzala che mediano. Cambi che hanno messo in crisi il centrocampo neroverde trovando due tiri apprezzabili con parate importanti di Consigli e trovando il primo rigore stagionale con l’apporto del VAR Valeri per fallo di mano di Erlic: gol di Albert freddo nel caldo poco natalizio di Reggio nell’Emilia.

La partita è cambiata nuovamente con Dionisi che metteva in campo altri attaccanti sempre bene controllati dai martelli dei difensori e dalla fase difensiva fatta da parte di tutti i giocatori genoani in campo.

All’87esimo il puntale sull’Albero natalizio genoano: pallone in profondità, tacco di Albert, lancio per Ekuban che ruba il tempo a Tressoldi e infila in corsa con un sinistro radente Consigli.

Gilardino allenamento dopo allenamento sta costruendo un altro Ekuban, oltre Retegui l’unica delle punte a disposizione che cerca di far salire la squadra con voglia e grinta difendendo il pallone e giocandolo a rimorchio per chi si inserisce. Con maestro Gilardino imparerà anche a girarsi su una mattonella, accaduto tre volte senza successo, e tirare in porta.

Sassuolo-Genoa è stata la prova provata che al tecnico rossoblu le ciambelle riescono con il buco quando è in grado di giocarsi la partita con 16 calciatori.

È piaciuto il Vecchio Balordo che ha giocato in modo collettivo: tutti funzionali a prescindere dalle loro possibilità tecniche, cercando collaborazione, ben dispostI sul terreno di gioco, in una partita non facile contro una squadra che vede sprofondare il terreno sotto i piedi dopo 4 sconfitte e 2 pareggi casalinghi. Il tutto senza Berardi in campo, assente per influenza contro il Genoa.

A Gilardino servono giocatori che facciano delle magie e assieme agli altri abbiano anche fame nell’interpretare il gioco. Contro la capolista Inter venerdì prossimo,  anche a tempo, potrebbe averne a disposizione qualcuno di più e chissà che questa vittoria sotto l’Albero di Natale non possa scatenare, con altra tattica, un Veglione anticipato dentro il Tempio con il solito pienone pronto a cantare e alla fine ballare.

Buon Natale a tutti! Altro racconto di Natale del Vecchio Balordo!