La sedicesima giornata di campionato con pochi risultati a sorpresa: solo il pareggio del Genoa con la Juventus e la vittoria del Bologna contro la Roma. La favola felsinea di Thiago Motta e Sartori continua soli al quarto posto in classifica con un calcio brillante giocando come in Europa, lontano da mode e tendenze avendo a disposizione un budget limitato.

La sedicesima giornata della Serie A si è presa le pagine  dei giornali sportivi  e politici  per il  rigore non concesso alla Juventus per un presunto fallo inesistente di Bani in Genoa-Juventus.

Il giornalismo calcistico  di servizio, cartaceo e sulle TV, comprese le moviole con 24 ore a disposizione in più, ha cercato di vincere andando contro le Regole del gioco del calcio solamente per correre dietro al web: l’approfondimento della notizia è diventata una zavorra alla diffusione stessa di una notizia.

Le stesse pagine che nelle precedenti giornate di campionato avevano messo in discussione l’uso non appropriato  della Regola 12 “Falli e Scorrettezze” che recita: “il fallo di mano implica un contatto volontario tra il pallone e la mano o il braccio di un calciatore. Per prevedere la volontarietà bisogna tenere in considerazione il movimento della mano o del braccio in direzione del pallone e non del pallone in direzione della mano o del pallone”.

Non hanno tenuto  conto di questa situazione per non contrariare la Signora e Allegri, tanto più che la richiesta aggiornata nella riunione del Football Board UEFA (e portata avanti dai migliori calciatori del passato tra cui Boban, Maldini, Voeller, Vieira, Capello e altri 17 campioni che hanno calcato i campi di tutta l’Europa e sono stati vincitori di tutte le manifestazioni giocate in ambito UEFA) dello scorso 25 aprile 2023 spingeva verso un approccio unificato in tutta Europa sui falli di mano: nessun calciatore deve essere sanzionato con un fallo di mano se la traiettoria del pallone è stato precedentemente deviata dal suo corpo, in particolare se il pallone non è indirizzato verso la porta.

Quanto scritto lo si è ripetuto sui social dopo la gara Genoa-Juventus, ma qualche “pisquano” moviolista si è appellato al fatto che questa norma non è stata ancora applicata dall’IFAB, l’organizzazione che deve cambiare il Regolamento del gioco calcio, dimenticandosi che gli arbitri internazionali sono stati invitati ad applicare la norma nelle competizioni europee tra nazionali e club e propagandarla, di riflesso, nei campionati. In Liverpool-Manchester United di domenica scorsa lo stesso fallo di Bani non è stato fischiato dall’arbitro Oliver, altro internazionale come Massa. Per dirne una.

Il tutto è stato smontato anche da Rosetti, il capo degli arbitri UEFA. L’ex arbitro italiano aveva fatto vedere le immagini di un fallo simile a quello di Bani lo scorso mese di agosto di fronte a giornalisti europei e società di calcio spiegando che quel tipo di fallo di mano, equiparabile a quello del giocatore del Genoa, non è  da calcio di rigore perché “il pallone ha rimpallato prima sul corpo e dopo sul braccio“.

Il VAR è un problema per il calcio italiano, ma il problema ancora più grosso sono quelli di DAZN che orientano la scelta delle immagini. Basta vedere gli highlights delle gare quando giocano le sette sorelle e le altre gare.

Ad esempio, in Genoa-Juventus neanche il replay del fallo di Gatti su Sabelli da giallo sotto gli occhi del quarto uomo. Il bianconero Gatti è diffidato da qualche giornata e non è stato “moviolizzato” da Marelli in diretta così come non è stato analizzato il presunto fallo da rigore di Cambiaso su Vasquez. Giusto il rosso all’ucraino Malinovskyi in tutte le salse calcistiche.

Il Signor Marelli, uomo moviola di DAZN, in diretta era sicuro che il fallo di Bani fosse da rigore. Dopo 24 ore in Lazio-Inter la stessa dinamica del fallo di Bani (anche in questa occasione rigore non dato) a favore dell’Inter. In quel caso, che vedeva coinvolto Gila (difensore della Lazio, ndr) l’ex arbitro Marelli è stato più dubbioso.  “Vetrinisti della notizia”,  poco giornalisti e cronisti  quando ci sono di mezzo  le società che stazionano nella parte sinistra della classifica o lì vicino. Andiamo in breve a rivedere le partite.

Lecce-Frosinone 2 a 1. La scontro tra Lecce e Frosinone si è rivelato divertente solo per i salentini che hanno scavalcato i frusinati grazie ai due errori colossali del portiere Turati che in precedenza aveva salvato Di Francesco in altre gare.

Napoli-Cagliari 2 a 1. Gara iniziata con mezz’ora di ritardo per il forte vento che non ha fermato il ritorno alla vittoria di Mazzarri grazie al ritrovato Osimhen, autore di un gol di testa saltando più di due metri e 30 cm da terra con due avversari a contrastarlo, e di un assist per Kvara dopo aver palleggiato nell’area sarda in mezzo a quattro difensori. Ranieri si era illuso, dopo aver pareggiato dopo due minuti con il solito Pavoletti, di aver fatto altro miracolo a 20’ dal termine della partita. Era certo di poter bloccare con le sue linee compatte le iniziative partenopee. Mazzarri davanti con il Pallone D’Oro africano, Kvara e Politano  può dormire sonni tranquilli, ma deve registrare la difesa troppo irruente che paga spesso dazio.

Torino-Empoli 1 a 0. Juric e il Torino si portano in zona Europa grazie ad un altro colpo di testa di Zapata. All’Empoli annullati due gol dal VAR per millimetri di fuorigioco facendo restare Andreazzoli terzultimo in classifica. I tre successi consecutivi casalinghi danno fiducia al Toro e fanno festeggiare la centesima panchina granata a Juric. Andreazzoli senza tre titolari ha fatto fatica, ha provato con il tridente mobile davanti, difficilmente è ripartito. Il Mister “nonno” ha cambiato tutto l’attacco pungendo sempre poco davanti all’area granata.

Lazio-Inter 0 a 2. Sotto l’Alberto di Natale l’Inter mette in atto la prima fuga della stagione vincendo per 2 a 0 e lasciando la Juventus a meno quattro. Sarri e la Lazio invece sono la squadra in testa alla classifica della parte destra della classifica. Sarri si era illuso dopo i primi 20’ di gara, ma dopo l’errore di Marusic ha aperto le porte del gol a Lautaro e Thuram. L’Inter è matura, quadrata, sa cosa vuole e come vincere le gare con Lautaro e Thuram arrivati a 22 reti in campionato, senza dimenticarsi che ha incassato solamente 7 reti. Continua la stagione anonima di Sarri e della Lazio, però non si può continuare a recriminare sulla partenza di Milinkovic Savic per l’Arabia.

Milan-Monza 3 a 0. Nel derby di Berlusconi il Milan ha battuto il Monza di Palladino grazie al ritorno dei suoi attaccanti. Dispiace per Palladino, ma i tre punti serviranno di più a Pioli: con un altro KO avrebbe dovuto abbandonare i sogni di partecipare alla prossima Champions già a dicembre.

Fiorentina-Verona 1 a 0. Italiano e la Fiorentina salvati da un gol di Beltran in mischia, ma soprattutto dalle parate del portiere Terracciano che ha parato un rigore per tre volte. Latita la Viola in fase offensiva. Non merita la sconfitta il Verona considerato che ha fatto per lungo tempo la gara sbagliando troppo dentro l’area  gigliata.

Udinese-Sassuolo 2 a 2. La prima vittoria in casa dei friulani rimane un miraggio, si fanno rimontare due gol  da un Sassuolo in crisi che si salva con due rigori e grazie al rosso sventolato a Payero al 59’ di gioco.

Bologna-Roma 2 a 0. Che Bologna! Batte la Roma con un gol per tempo grazie alla sagacia tattica di Thiago Motta, ma soprattutto grazie all’acume del Direttore Sportivo Sartori, scopritore di talenti  a basso prezzo, giovani, sani fisicamente. in grado di proporre il gioco di Thiago Motta per 100’ di gioco. Il tutto contro il Mister del Triplete interista. Mourinho alla fine si è complimentato perché l’allievo ha battuto il maestro. Bologna in cattedra. Il popolo della  Roma,  tra stanchezza di viaggi in Europa e assenze importanti come Dybala e Lukaku, si consola con le parole di Mourinho a fine gara: “voglio rimanere per sempre a Roma“.

Atalanta-Salernitana 4 a 1. Dopo un primo tempo da Dea addormentata e in svantaggio, nell’intervallo il “the alla cicuta” di Gasperini che non voleva perdere l’occasione di festeggiare le 800 partite in panchina ha fatto cambiare la gara e sono arrivati i 4 gol. La Salernitana non è stata a vedere, ha preso il  palo del possibile pareggio e ha sbagliato due gol davanti al portiere orobico. Inzaghi in crisi in ginocchio per terra non riesce a darsi pace: i suoi farebbero fatica a fare gol anche con le mani. Dea verso l’Europa, campani in fondo alla classifica.

Genoa-Juventus 1 a 1. Il Genoa e Gilardino si sono goduti il weekend dopo la buona prestazione contro la Signora, tutto certificato dagli inviati dei quotidiani sportivi e politici presenti al Ferraris. Si saranno intristiti per quello sentito in tv nelle trasmissioni sportive della domenica. Nella Domenica Sportiva sette minuti a discutere solo della Signora, mai un accenno sul Genoa, dimenticandosi che la Juventus ha pareggiato per merito del gioco del Vecchio Balordo.

Per il Genoa sarà difficile nel girone di ritorno continuare a giocare due partite diverse facendo cose buone, a tratti dominando, e mischiandole con finali dove si rischia di perdersi non per colpa dell’allenatore, ma dei cambi che sono più fragili in qualità rispetto a titolari con le fibre muscolari di seta, sempre a rischio di infortuni se giocano più di 70′ di gioco. Il girone di andata sta dimostrando che in questa Serie A non si possono sbagliare nemmeno dieci minuti sui cento che durano ormai le partite.

Perciò il calciomercato di riparazione, oltre gli atavici difetti ancora in auge dal primo settembre, dovrà cercare di dare linfa alla panchina rossoblu a quarti calcolando quanto successo nel girone di andata con i  nuovi tenori più fuori che dentro il prato verde in gare di campionato.