GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA

CORRIERE DELLO SPORT – “Sorpasso falso” titola il Corriere dello Sport, che aggiunge: “Chiesa illude, la Juve sbatte. Gudmundsson risponde al gol su rigore di Fede. Massa flop: nega un altro penalty a Max e grazia Malinovskyi“. I meriti di una “gara attenta” del Genoa sono subito messi in ombra dall’ennesima moviola che non tiene evidentemente conto delle più recenti direttive UEFA: si legge, infatti, che il fallo di mano di Bani era da rigore, “ma Massa e Fabbri (al VAR) inspiegabilmente sorvolano“. Viene anche evidenziato come il fallo di Malinovskyi sarebbe stato da rosso diretto. Vengono dati ampi meriti alle mosse di Gilardino nell’intervallo, con l’intuizione di spostare Messias a sinistra e inserire subito Ekuban, che propizia con l’assist la rete dell’uno a uno finale. “A ben vedere, stavolta è il Genoa che fa la Juve. Contiene, assedia, trafigge e protegge un pareggio che vale quanto una vittoria. E che condanna Allegri al primo falso sorpasso su Inzaghi“. Spazio, infine, alle parole di mister Gilardino che sottolinea: “Un pareggio meritato“.

GAZZETTA DELLO SPORT – “Signora frenata” è il titolo della Gazzetta dello Sport, che poi aggiunge: “Max, stavolta il muso è lungo. Juve stoppata dal Genoa, fallito il sorpasso all’Inter che ora può andare a +4“. L’analisi della gara ripercorre le fasi salienti, con il rigore  regalato dal Genoa alla Juventus e la ripresa che ha visto Gilardino salire in cattedra con i cambi che hanno rimescolato subito le carte. La chiosa dell’articolo spiega bene la percezione avuta ieri sera dalla tribuna stampa: “Tra Juventus e Genoa scorrono 21 punti di differenza, ma ieri sera in certe fasi della gara uno spettatore ignaro della classifica avrebbe faticato a capire chi delle due fosse davanti e chi dietro“.

Il passaggio saliente è sicuramente la moviola, che torna a scrivere che “ci stava il secondo rigore” per la Juventus sul fallo di mano di Bani. “Poteva essere da rosso” il fallo di Malinovskyi su Yildiz, puntualizza la moviola della rosea. “Compatti e attenti, giusto così” il virgolettato che apre alle dichiarazioni di Albert Gudmundsson nell’immediato post-partita. “Siamo stati compatti, attenti, determinati in tutte le zone del campo, e questo risultato ci premia giustamente – spiega Gudmundsson – Anzi, a parer mio forse alla fine avremmo potuto persino strappare i tre punti. Ma sono contento, abbiamo davvero giocato da squadra, questa era una gara importantissima per noi, e devo dire che giocare in casa partite così importanti davanti a un pubblico del genere ci dà una carica enorme“. Infine, una sottolineatura sull’assenza (che ha fatto rumore) del Presidente del Genoa, Alberto Zangrillo, che non era in tribuna assieme al resto del board 777 Partners, ieri presente al gran completo come scritto nella cronaca qui su Buoncalcioatutti.

REPUBBLICA – L’edizione torinese di Repubblica titola: “Sorpasso vietato. La Juve rallenta e l’Inter resta avanti“. Anche in questo caso si parla di rigore negato alla Juventus e di un rosso mancante a Malinovskyi. Non passano in secondo piano i meriti di mister Gilardino e del Genoa come squadra. “Gilardino ha fatto la mossa giusta, aggiungendo una punta e spostando Messias in fascia e ne ha subito incassato l’effetto grazie a una tamburellante azione di pressione rifinita proprio da Ekuban per il sinistro di Gudmundsson, giocatore totale come ce ne sono pochi. E così la Juve è dovuta tornare a snaturarsi, ha avuto qualche slancio di rabbia ma la rabbia non è un piano, non è un progetto, è solamente un fiammifero per accendere la speranza che però ieri non è bastato, molto anche per la capacità del Genoa di essere un blocco unico non solamente in campo ma anche con la gente attorno: Marassi è sempre un posto di magia“.

L’edizione genovese di Repubblica, invece, titola: “C’è Gudmundsson che non perdona. Juventus frenata“. Anche qui la puntualizzazione è sulle mosse vincenti del tecnico rossoblu, che si gioca la “carta vincente” Ekuban. “L’eroe che non ti aspetti è Caleb Ekuban, quello atteso non poteva che essere Albert Gudmundsson – scrive il quotidiano – Ma tutto il Genoa, da Gilardino ai suoi giocatori, merita gli applausi finali dei 33mila rossoblu presenti allo stadio per il punto che ferma la Juventus e permette ai rossoblu di riscattare la sconfitta di Monza“. 

SECOLO XIX – “Grifo alla pari con la Juve” scrive il Decimonono, che in prima pagina trova uno dei titoli di giornata che meglio descrivono la serata di ieri: “Il Genoa fa tremare la Juve“. Si prosegue: “Il Genoa ancora una volta si carica contro una big nel Ferraris bollente e si riscatta. Va sotto su rigore di Chiesa dopo un brutto errore nella costruzione dal basso poi Gila osa con Ekuban, scelta vincente: da lui arriva l’assist per Gudmundsson. Il tecnico: “Meritavamo, grande risposta dei ragazzi. È ossigeno che ci dà fiducia“. Sul fronte moviola, l’arbitro Massa prende cinque e mezzo: “Veementi proteste Juve per un fallo di mano di Bani in area: restano i dubbi perché sembra che la palla abbia colpito prima la coscia. Rischia grosso Malinovskyi: solo ammonito per l’entrata pericolosa su Yildiz“.

TUTTOSPORT – “Da mangiarsi le mani” è il titolo emblematico di Tuttosport, che prima di tutto mette in primo piano la prestazione non troppo esaltante della formazione bianconera, che “paga la prudenza” del suo tecnico. Anche qui fanno capolino gli episodi arbitrali e si legge chiaramente che “manca un rigore per il tocco di Bani“. Anche qui nessuna menzione che spieghi come il pallone prima tocchi la coscia, poi il braccio. O meglio, la menzione c’è per voce dell’ex arbitro Calvarese che spiega che “nulla conta” tale deviazione. Lo stesso focus parla di un rosso mancante a Malinovskyi nel finale. La sintesi finale, in ogni caso, resta il campo: “L’unica certezza è che la Juventus poteva e doveva fare di più a Marassi, perché una squadra che vuole vincere lo scudetto dove fare sue partite come quella con il Genoa con maggiore lucidità e maggiore cattiveria” scrive Tuttosport.


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