Se fosse vero che il Genoa è stato più concentrato e unito quando si è confrontato con le grandi grazie alla forza dei ragazzi di Gilardino, anche senza la qualità relegata in infermeria, domani al Brianteo di Monza, con il recupero di qualcuno, il match potrebbe arrivare nel momento giusto per fare risultato anche in trasferta, malgrado l’impressione resti che in questo campionato ogni partita sarà complicata. Pazienza se mancherà Malinovskyi perché squalificato. 

Gilardino e il suo staff sanno bene che sarà un’altra faticaccia e una partita di sofferenza per il popolo rossoblu che accorre in Brianza e per quelli che si trovano davanti alla tv. Non sarà facile, ma la speranza è che con i rientri dei grandi assenti e la voglia e la corsa degli “operai” vista contro la Lazio si possa faticare un po’ meno.

Contro il Monza bisognerà giocare qualche pallone sporco al limite dell’area avversaria. Contro la squadra di Palladino occorrerà l’organizzazione sin qui sempre vista: pressing più continuo, equilibrio, ma in particolare il ritorno della qualità e la capacità di difendersi in avanti per pochi metri senza rinculare di 50/60 metri, aspetto che consentirebbe a chi deve mettere chilometri nelle gambe di risparmiare energie e di condizionare gli avversari.

I giocatori di Gilardino sono stati bravi nelle gare giocate, con il baricentro non alto e le chiusure preventive, ad impedire le ripartenze avversarie. Anche le marcature a scalare hanno bloccato spesso il rivale. Anche domani tutti dovranno partecipare attivamente, anche se in campo potrebbe esserci qualche reprobo, e tutti dovranno essere esaltati dal gioco che li alimenta.

Il Genoa contro il Monza dovrà essere compatto e sfruttare subito le ripartenze in modo razionale cercando di sfruttare di più i palloni inattivi che i biancorossi patiscono. Da sfruttare da parte dei rossoblù a quarti anche i calci d’angolo. Si dovranno sfruttare  gli errori del Monza quando palleggia per vie orizzontali e quando non gli viene concessa la profondità e si perde.

Gilardino è attento a tutto il calcio che si gioca in Europa e sarà contento di utilizzare la nuova filosofia di Guardiola e Ancelotti che non chiedono solamente il palleggio, ma di passare il pallone al “più buono” della squadra e dopo andare avanti: con i rientri di Retegui, Messias, Albert (speriamo che possa giocare uno spezzone di gara) lo potrà chiedere anche il Violinista sfruttando i piedi buoni.

Gilardino è nella cerchia dei più bravi giovani allenatori e con la nuova rosa a disposizione domani e in futuro potrà cercare di sviluppare il suo gioco: quello che ha in testa è maggiormente offensivo, sempre all’insegna dell’equilibrio e senza scoprirsi o eseguire giocare che possano portare sbilanciamenti.  Dalla conferenza stampa all’ora di pranzo si conoscerà chi ha recuperato e se ci saranno delle staffette, per la formazione a domani alle ore 14.

Il Monza di Palladino, undicesimo in classifica con 4 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte (con 15 reti realizzate e 14 subite) sta confermando il buon risultato dello scorso anno pur avendo perso Cragno, Carlos Augusto, Marlon, Rovella, Sensi, Marrone e Gytkiaer inserendo Gori e Cittadini, stopper proveniente dal Modena; Kyriakopoulos, difensore arrivato dal Bologna; Gagliardini e D’Ambrosio dall’Inter; Carboni ritornato dal prestito al Cagliari.

L’estate e il calciomercato del Monza sono stati condizionati anche dalla morte del Presidente Berlusconi. In quel momento la società è stata sull’orlo di essere venduta, ma la famiglia Berlusconi ha deciso di lasciarla nelle mani di Galliani  che ha lavorato subito sulle operazioni più onerose riscattando Pessina, Caprari, Izzo e Pablo Mari.

Palladino dal suo esordio in A lo scorso anno, dopo essere passato dalla Primavera brianzola, ha avuto subito addosso incollato lo stile di gioco di Gasperini: pressione alta, aggressione con marcature a uomo cercando di difendere in avanti con aggressività, alternando più registi nel cuore del gioco e abbassando la linea offensiva in un modulo variabile dove le marcature a uomo o a zona in base all’avversario cercano la copertura dello spazio.

Il gioco del Monza di Palladino qualche volta appare troppo specchiato nel gioco dei passaggi laterali e porta a tirare poco verso la porta avversaria, giocando sul possesso pallone per cercare di aprire spazi e condizionare la struttura avversaria frenando il gioco per attirare la pressione avversaria. Il tecnico del Monza cerca di giocare a  centrocampo con un baricentro alto, con idee di grandiosità poco conveniente con gli uomini a disposizione.

L’ultima contro la Juventus ha giocato anche con il falso nove facendo il solletico alla Signora: cercava di non dare punti di riferimento, ma non è servito a nulla fino a quando non ha fatto entrare Colombo prima punta e Dani Mota passando dal 3-4-1-2 al 4-2-3-1, modulo più concreto. Tatticamente nelle 14 gare giocate hanno sempre giocato in prevalenza con il 3-4-2-1.

Per la formazione del Monza, Palladino rispetto alla gara con la Juventus potrebbe cambiare più che la formazione la collocazione degli uomini sul prato verde: dentro sicuramente il centravanti Colombo, supportato da Colpani e Mota Carvalho. Negli altri ruoli pochi cambiamenti anche se il mister spera di avere in panchina il giovane Vignato.

Arbitra Collu di Cagliari, direttore di gara classe 1990, 33 anni. L’arbitro sardo ha diretto la prima gara in Serie A domenica 5 novembre: si trattava di Verona-Monza con vittoria brianzola per 3-1. In stagione ha diretto 1 gara in Coppa Italia e 5 gare in Serie B. Con il Genoa vergine eccetto nelle gare della Primavera. Arbitro dal 2015/2016.

A supportare il giovane arbitro al VAR ci sarà il numero uno dei VMO non solo in Italia: Irrati di Pistoia. AVAR sarà Miele, VMO di Nola. Primo assistente Bindoni (Venezia), secondo assistente Tegoni (Terni). Quarto uomo Abisso (Palermo).

Diffidati Monza: Pablo Mari. Infortunati: Caprari e Izzo. Diffdati Genoa: De Winter. Ai box sicuramente Strootman.