Il numero 11, quello dell’ultima giornata di campionato giocata, ha dato l’impressione di essere quello delle candele, numero dichiarato giocando a Tombola.

Accesa sicuramente dalla prima vittoria dell’Udinese al Meazza contro il Milan. Accesa anche da Thiago Motta che con il gioco ha battuto Sarri. Accesa per l’Inter che continua con il suo  ritmo scudetto in casa dell’ Atalanta.  Accesa per il Napoli e Garcia che vince il derby con la Salernitana. Accesa per la Juventus: con un tiro passa a Firenze. Accesa per il Monza di Palladino, per la Roma all’ultimo respiro grazie al gol di Lukaku. Accesa per Ranieri alla seconda vittoria consecutiva.  Accesa per Juric e il Toro che si rialzano in classifica. Accesa per il Frosinone che gioca ma si spaventa con i suoi giovani nei minuti finali.

Candele spente per le gare di venerdì,  sabato e domenica per Lazio e Sarri  e per Pioli e Milan, tanto da mettere in discussioni le loro panchine. Spente per Italiano e i gigliati che giocano e non fanno gol. Spente per il Genoa che perde in Sardegna non trovando mai l’oro del gol con le prime punte. Spenta per il Sassuolo alla ricerca di Berardi. Spenta anche per Andreazzoli, solo per una sconfitta non meritata.

In fondo la classifica si è ristretta, la dodicesima giornata è importante da giocare e da vincere. Dopo la sosta sarà fondamentale, per chi ne ha bisogno, recuperare pezzi importanti della rosa a disposizione dei tecnici, da troppo tempo assenti, per lo sprint finale fino a Natale.

La Lega Serie A, nel frattempo, ha risposto a Mourinho imbufalito per i giorni e gli orari ravvicinati delle gare: “Calendari e orari di gare fatti da gente che non conosce il calcio e che è arrivata in questo mondo col paracadute”. Peccato che sia l’unico.

De Siervo, il manager e amministratore della Lega Serie A, ha risposto: “La Lega non fa favori a nessuno, né tanto meno è contro nessuno o qualcuno. Come noto i ricavi dei club derivano principalmente dalle televisioni e gli orari e i giorni delle gare sono determinati soprattutto in funzione delle audience“.

Una domanda dalle cento pistole: alle tv, il bancomat del calcio, danno fastidio gli stadi pieni? Il tutto diventerà ancora più irritante con le prossime gare di dicembre e gennaio della Coppa Italia Freccia Rossa, con altre scelte di orari e giorni e partite non logici. A chi serve questa Coppa Italia giocata in un giorno di Festa delle famiglie, in orari lavorativi, in casa della squadra più forte davanti a pochi spettatori? Dagli ottavi diventerà più bella come sempre, ma perché non cercare di rivedere quella formula bruta anche prima degli ottavi, sempre a favore delle squadre più titolate che appaiono da quel momento in poi?

Il VAR continua a condizionare risultati: in questo turno il protagonista in assoluto è il VMO Abbattista di Brindisi. Dopo i guai creati ai risultati del Genoa, a quelli del Torino in Coppa Italia, sabato ha concesso un rigore dubbio all’Udinese. Il sistema continua: una volta richiama l’arbitro davanti alla tv, dopo si dimentica. Sul primo gol del Napoli c’è un fuorigioco di inizio azione partenopeo. Questa volta sotto i suoi occhi l’assistente non  ha segnalato nulla: l’azione è proseguita e il VAR non è potuto intervenire. Le magie del protocollo!

Bologna-Lazio 1 a 0. Thiago Motta centra il decimo risultato utile consecutivo, undicesimo se si considera anche la Coppa Italia. Supera Sarri e si affaccia all’Europa con il gioco. Succede tutto nel secondo tempo con un gol dopo 45 secondi che ha annichilito una Lazio capace di spingere tutto il primo tempo e sbagliare gol. Nel secondo tempo tutti i big laziali hanno steccato la gara tanto da far sembrare a qualcuno che remino contro Sarri, alla quinta sconfitta su undici gare.

Salernitana-Napoli 0 a 2. Tutto facile per Garcia, un gol per tempo, tutto difficile per Pippo Inzaghi che continua a filosofeggiare sulla prestazione, ma rimane ultimo in classifica. Giusta la protesta per il primo gol napoletano viziato da fuorigioco. Garcia sempre in bilico: sarà la Champions di questa settimana a decidere il suo futuro?

Atalanta-Inter 1 a 2. Prima sconfitta di Gasperini al Gewiss Stadium con primo gol casalingo incassato da un rigore maldestro del portiere Musso che ha travolto Darmian. Bravo Sozza a vederlo, bravo Irrati al VAR a confermarlo. Primo tempo quasi da Dea, vittoria di grande peso per  Inzaghi con un Lautaro super, sempre in gol. Anche Scamacca in gol al quinto centro stagionale per la gioia di Spalletti.

Milan-Udinese 0 a 1.  Cosa succede al Diavolo di Pioli? Milan inguardabile e fischiato a San Siro. È in crisi, sotto tono, ai minimi termini e non solo per colpa degli infortuni vista la caratura degli avversari. Milan a 6 punti dalla capolista, gioia Udinese alla prima vittoria in campionato inaspettata, uscendo dalla zona rossa. Trema Pioli: a San Siro arrivano Mbappè e il PSG. Partita da non sbagliare, altrimenti a Lecce sabato prossimo potrebbe rischiare la panchina. Anche per lui mormorìo secondo cui la squadra gli navighi contro.

Verona-Monza 1 a 3. Vittoria convincente del Monza di Palladino. Notte fonda per il Verona. Il Monza ha passeggiato al Bentegodi. Palladino a 16 punti affianca la Lazio. Scaligeri 7 sconfitte in 11 gare. Verona dopo le prime due vittorie nelle prime due gare del campionato e il pareggio alla quarta è sparito. Baroni a Genova venerdì si gioca la panchina, allertato Ballardini per sostituirlo.

Roma-Lecce  2 a 1. Rimonta batticuore nei tempi di recupero per la Lupa. Gol di Lukaku che piange dopo aver fallito un rigore nel primo tempo, il primo dal 2017. Il Lecce ha punto in contropiede, ma andato in vantaggio ha rinculato troppo e Mourinho ha schierato tutti gli attaccanti a disposizione. Tre punti importanti per la Roma in una giornata dove perdono tutte in zona Europa. Domenica derby, occasione per superare la Lazio in classifica.

Fiorentina-Juventus 0 a 1. La Juventus porta a casa tre punti quasi clamorosi. Allegri è il nuovo Nereo Rocco, altro che “muso corto”, fa catenaccio e contropiede. Ha sofferto la Signora, la Viola avrebbe meritato il pareggio per la mole di tiri, ma è in crisi di gol. Italiano lascia in panchina Bonaventura per troppo tempo, sbagliando sul come far giocare Parisi (un destro a sinistra). Viene beffato per la postura sul cross del gol bianconero. Juventus al quarto successo di fila, il terzo per 1-0, a due punti dalla vetta, con la Dea a sei punti dalla zona Champions. Tre sconfitte della Fiorentina senza neanche realizzare una rete. L’alluvione ha diviso chi voleva giocare e chi no, mezzo Franchi vuoto. Chi doveva decidere non dovevano essere le società o i tifosi, ma la Lega Serie A.

Frosinone-Empoli 2 a 1. C’è un altro Ibrahimovic nel campionato italiano, ha 17 anni,  arriva dal Bayern Monaco e gioca nel Frosinone dei 2000. Ibra 2 abbatte l’Empoli con un gol. Andreazzoli ci ha provato nel primo tempo , ma nel secondo ha alzato bandiera bianca per 35’ di gioco. Il gol di Caputo ha spaventato nuovamente i ciociari per un quarto d’ora nel quale hanno visto i fantasmi di Cagliari.

Torino-Sassuolo 2 a 1. In pieno clima di contestazione il Toro e Juric rialzano la testa battendo il Sassuolo. Juric mette in campo un 3-4-1-2 efficace e sulla corsia laterale di destra inventa Tameze (nei tre di difesa), uomo ovunque, e Bellanova davanti assalta il Sassuolo a suon di cross. Sanabria in gol dopo lungo tempo così come Vlasic. Due vittorie per Juric per uscire dalla crisi di ottobre. Il croato ritrova i gol dopo averne realizzati solamente due nelle precedenti sei gare, come Dionisi e il Sassuolo che non vincono da cinque partite. Solo un colpo di Berardi, troppo poco, con assist per il pareggio emiliano.

Cagliari-Genoa 2 a 1. Fa male la sconfitta del Vecchio Balordo alla Domus di Cagliari. Fa male perché la squadra rossoblu fa fatica a fare gol, escluso Albert. Fa male vedendo Coda capocannoniere in Serie B , tanto da chiedersi di essere sicuri che non li avrebbe fatti anche in Serie A, pur avendoci giocato poco. È rabbia da parte di Gilardino e la società perché il Vecchio Balordo ha dimostrato con il gioco contro le grandi di essere all’altezza della serie A. In quelle partite determinante è stata la concentrazione coadiuvata da meno sbavature possibili in fase difensiva.

Gilardino cerca l’identità in ogni partita cambiando gli uomini in fase offensiva. Da rivedere la strategia tattica che ha regalato spazi gol ai sardi. La squadra con il Cagliari ha risentito delle assenze importanti, ma anche dei 130’ giocati contro la Reggiana. Arriva il Verona venerdì al Ferraris, malconcio e con la panchina di baroni in pericolo. Partita da grifoni, 9 punti su 12 è un bel bottino. Retegui migliora, ma sarà ancora assente con il Verona. Il Cagliari e Ranieri gongolano per i sei punti nelle ultime due gare. Punti importanti per uscire dalla zona retrocessione. Ranieri da tecnico intelligente e navigato capirà che sono stati due jolly.

Da stasera Champions. Il calcio in A non si fermerà più fino a domenica prossima, dopo c’è la sosta per la Nazionale.