Altra partita che il Genoa non meritava di perdere quella di Bergamo. È stato tutto frutto di un altro errore del VAR: ogni volta che esamina gli episodi del Genoa cambia il protocollo e il metodo.

Non fosse più forte il dispetto, vi sarebbe di che mettersi a piangere per i punti persi non per tanto demerito proprio, quanto di altri che dovrebbero garantire il risultato attraverso i replay oppure rispettando – come dice il protocollo in specifici casi – la decisione dell’arbitro in campo, il meglio posizionato rispetto alle telecamere. Sperare in questo VAR è pazzesco se non addirittura ingenuo.

Ora stiamo ai fatti senza vogliuzze da cronista sportivo perché riferire subito significa non dimenticare presto. Tanto su chi avventarsi? Così stanno le cose, così vanno e andranno e  anche altri metteranno  in dubbio la giocata di mano della Dea che senza quell’episodio non avrebbe portato a casa il risultato.

Chi ha fatto il gol, Lookman, non doveva essere in campo perché tre minuti prima non aveva ricevuto il secondo giallo per fallo da dietro su Malinovskyi. Bravo Gasperini a fare l’arbitro e sostituirlo. Gioca il pallone di mano e riesce a farlo passare sotto il ginocchio preparandosi al tiro gol, per di più giocando il pallone con il deretano per terra (cosa che il Regolamento vieta).

Il Genoa e soprattutto Gilardino non erano andati a giocare a briscola a Bergamo, ma vi si erano diretti per imbrigliare Gasperini, e non solo nel primo tempo, al di là del possesso pallone e dei corner battuti.

Gasperini da tecnico preparato che conosce le dinamiche del gioco in conferenza stampa ha fatto i complimenti al Genoa e a Gilardino. Bloccare la Dea a domicilio è difficile, farla giocare sul finale di gara tutti dentro l’area di rigore con il portiere Carnesecchi costretto a fare un miracolo su Puscas (che evidentemente non ama lo scavetto visto anche quanto successo contro il centravanti del Milan tra i pali nella precedente gara) lo è ancora di più.

Il Genoa ha giocato organizzato, collettivamente, mostrando un gioco interpretato da tutti i calciatori in campo funzionali al sistema di gioco e preparato dal tecnico e dal suo staff a prescindere dal loro valore, in un contesto di gioco di squadra. C’erano organizzazione di gioco, collaborazione e pressione e hanno coinvolto tutti i giocatori schierati.

Gilardino ha operato su tre reparti assegnando a ciascun calciatore una zona di campo ottimale. Sulle fasce laterali, pur essendo occupate da un solo calciatore nelle due fasi di gioco, con l’aiuto delle mezzali ha annichilito il gioco preferito di Gasperini. Questa volta i movimenti degli esterni nelle due fasi non hanno determinato il 5-3-1-1. Peccato per la riuscita tecnica del cross da fondo.

Grazie alla pressione continua sul pallone la squadra è rimasta corta e non ha concesso agli avversari il tempo di sfruttare i movimenti preordinati della Dea che diventavano più prevedibili e quindi più facilmente contrastabili.

In difesa hanno giocato bene ad uomo con marcature fisse (Bani) e a zona con i concetti della difesa nello spazio, muovendosi sempre in funzione del pallone. E quando l’avversario arrivava nella propria area di competenza veniva marcato a uomo.

Il Genoa ha messo in difficoltà i bergamaschi difendendosi bene e cercando sempre le ripartenze in profondità volute da Gilardino, giocando in 40 metri e tenendo la squadra corta.

Bravo Vasquez che ha annichilito De Ketelaere, più che bravo il portiere Leali tra i pali, nelle uscite e nel lanciare il pallone preciso alla ricerca della profondità. Bravo anche Ekuban che non ha fatto passare un fine serata tranquillo alla difesa dell’Atalanta, i quali non hanno potuto partecipare alla manovra di possesso.

Adesso nessun pensi che il calendario sia in discesa. Il Genoa dovrà fare le partite e speriamo che un aiuto a Gilardino arrivi dall’infermeria. Più che far debuttare giovani e calciatori dimenticati come Galdames non può fare di più. Vogliacco si può considerare giovane e titolare, anche lui darà il suo contributo nelle prossime gare.

Gilardino è stato chiaro con cinque giorni di anticipo. Ha detto quello che si aspettano i genoani che riempiranno il Tempio Venerdì sera con la Salernitana: “Quando arrivano partite che pesano sulla classifica, dobbiamo avere questa fame, questo atteggiamento, questo tipo di approccio“.