Domani Genoa-Cosenza, e dopo altre cinque gare al Ferraris alla portata del Genoa che saranno da vincere perché la Serie A passerà anche dal Tempio.

Vecchio Balordo, attenzione alle squadre disperate e il Cosenza lo è anche se arriva ringalluzzito dall’aver aver vinto il derby calabrese in due minuti, dal 90′ al 92′ di gioco.

Sulla carta per molti la partita di domani sera è senza storia, ma guardando la classifica non la penserà così Gilardino. Sognano i calabresi dopo i 4 punti in 5 gare e dopo la vittoria contro la Reggina, credono leggermente di più nella salvezza anche per demeriti di chi li precede.

Il Genoa con l’arrivo di Gilardino ha cercato di non ripetere una tradizione amara del Grifone nell’essere “croce rossa” rossoblu e rilanciare team in difficoltà. Domani nel Tempio giocatori genoani non fate i fenomeni, state concentrati già dentro lo spogliatoio pensando di affrontare una big d’Europa e oltre fare gioco riempite l’area avversaria, operazione non facile per caratteristiche dei giocatori genoani ma anche per la chiusura degli avversari. Presentatevi al Cosenza co tiri da fuori, punizioni su palloni inattivi,    cercando di essere più cinici facendo girare bene il motore, in particolare nella fase di possesso.

A 11 giornate dalla fine del campionato, con l’arrivo della primavera, momento topico di tutte le stagioni giocate in Serie B, saranno i gol a timbrare la classifica.

Anche contro il Cosenza la forza di Gilardino dovrà essere quella di rappresentare un condottiero nel gestire la rosa con ispirazione e autorevolezza, ricordando al gruppo che la squadra, il concetto principale, viene prima di tutto; che i giocatori non devono dimenticarsi nelle scelte del tecnico; che talento e tecnica fanno la differenza a parità di corsa e capacità tattiche.

Altra partita, come tutte quelle già giocate in casa e fuori, dove gli avversari entreranno in campo con l’elmetto davanti alla propria area. Solo un gol li farà apparire nudi.

In questo tipo di gara, oltre alla difesa sempre attenta e il centrocampo pronto a creare gioco, serve un terminale offensivo, qualcuno che possa fungere da riferimento alla manovra. Attualmente con Coda ai box c’è Puscas, sarebbe bello vedere tra i convocati anche Ekuban.

Gilardino gioca bene sull’altalena dei moduli. Gilardino studia calcio, le scelte dipendono  dalle condizioni dei calciatori e dall’assetto dell’avversario, importante punto di riferimento.
Ad oggi, ha alternato la difesa a tre e quattro. A tre contro avversari con due attaccanti e trequartista cercando il 3-4-3 in fase di possesso?  Contro le difese a quattro, chiuse, con uno o due trequartisti con il 4-3-2-1?

Con qualsiasi modulo importante è l’equilibrio, Gilardino lo ha sempre cercato dividendo il campo in senso longitudinale in cinque parti facendo fatica ad equilibrare il sistema in ampiezza e profondità. Cercando la pressione continua sul pallone per far rimanere la squadra corta e pronta a fare gioco e contrastare meglio quello avversario.

Per ottenere risultati, Gilardino ha anche bisogno che gli esterni mettano in campo buone qualità di corsa e siano pronti a partecipare sempre al gioco: le rispettive fasce sono tutte di loro competenza e appena conquistato il pallone, indipendentemente dall’altezza del campo, devono essere pronti a proporsi in avanti. Sono loro  a determinare l’ampiezza della squadra in fase di possesso e spesso devono andare al cross, non dalla trequarti. Operazione che il Vecchio Balordo ha fatto fatica in altre gare a sviluppare.

Sulla via del recupero e della probabile convocazione sono in tre: Bani, Hefti e Strootman  La  formazione del Genoa e la tattica le rimandiamo a domani sera al Ferraris.

Venendo al Cosenza, nel derby calabrese di metà settimana ha ridato speranze alla sua salvezza. Tutto è successo, come già scritto, in due minuti, dal 90′ al 92’ di gioco. In questi due giri di orologio la squadra cosentina è passata dalliinferno al purgatorio della classifica lasciando l’ultimo posto in classifica dopo due mesi. Sono serviti due gol di un giovane della Primavera del Milan, Nasti, per far respirare i lupi della Sila.

La partita in settimana sarà stata esaminata bene dal tecnico cosentino considerato il successo inaspettato, e avrà cercato di capire quanto si sia buttata via la squadra di Pippo Inzaghi. Viali nel derby ha indovinato i cambi, Pippo Inzaghi invece no. Viali, il nuovo allenatore del Cosenza, è un allenatore esordiente in Serie B, lo scorso anno fino a giugno allenò il Cesena in serie Lega Pro. È arrivato a Cosenza dopo il no di Zeman e Cosmi poco fiduciosi sulla salvezza.

Viali è subentrato a Dionigi alla 12° giornata di campionato cambiando modulo e passando dal 4-3-1-2 al 4-2-3-1 inanellando in cinque gare 1 vittoria contro il Palermo e 3 pareggi. Ha  sempre continuato, tornando a giocare con il 4-3-1-2, con risultati non da punti fino alla ventiseiesima giornata quando è passato alla difesa a tre incassando cinque reti in casa del Como. Nel derby calabrese con odore di cambio in panchina ha messo in campo un prudente 4-4-2, dopo un solo punto in cinque gare, e ha fatto una piccola rivoluzione nel cuore del gioco confermando solo Brescianini, considerati anche gli infortuni in particolare  di Finotto e Zarate, entrambi assenti domani sera al Ferraris.

Contro il Genoa Viali predica di non essere timidi e giocare come nell’ultimo quarto d’ora contro la Reggina. In settimana ha preparato con meticolosità la pressione sulle partenze da dietro del Genoa. Contro il Grifone sarà un’altra gara fisica perché difficilmente il Cosenza riuscirà ad imporre il proprio ritmo come successo contro gli uomini dello Stretto nel secondo tempo, dove hanno patito le folate avversarie. Come giocherà contro il Genoa? Ha studiato tutta la settimana per indovinare il disegno tattico corretto per imbrigliare i rossoblu a quarti.

Visti gli allenamenti settimanali dovrebbe cambiare poco tatticamente, continuando a provare un 4-4-2 che cerca di trasformarsi in 4-3-1-2 in fase di possesso. In difesa rientra Vaisanen, assente contro la Reggina. Il problema del tecnico cosentino è se giocare per 75′ con quelli che avevano fatto poco contro Inzaghi e compagnia oppure schierare i tre giovani subentrati, Delic e D’Urso, che hanno confezionato i due gol assist di Nesti.

Arbitra Giua di Olbia, 34 anni, ingegnere. Le prime gare in B le ha dirette nel campionato 2018/2019, ha debuttato in Serie A nel luglio 2020 disputando 14 gare con una carriera in avanti rovinata tante volte da decisioni non confacenti al Regolamento del gioco calcio. Spesso richiamato dal VAR davanti al televisore.

In stagione 7 gare in Serie A, 1 Coppa Italia, 6 in Serie B tra cui la prima vittoria di Gilardino al debutto contro il Südtirol. Mai arbitrato in questo campionato il Cosenza.

Primo assistente Costanzo (Orvieto), secondo Passeri (Gubbio), quarto uomo Angelucci (Foligno), VAR Maggioni (Lecco), AVAR Prontera (Bologna).

Diffidati Genoa: Aramu, Strootman, Sturaro. Carovana di diffidati in casa Cosenza, addirittura 8: Calò, D’Orazio, Florenzi, La Vardera, Martino, Meroni, Rigione, Rispoli