L’undicesima giornata di campionato di Serie B in clima Halloween: dolcetto o scherzetto. Il dolcetto è solamente per Frosinone, Ascoli, Palermo e Cittadella che vincono in trasferta e anche per il Südtirol che non molla. Lo scherzetto è per il Genoa che non riesce ad abbattere il tabù del Ferraris; per il Bari che ha finito le munizioni davanti; per De Rossi e la Spal dopo la “manita” della scorsa settimana contro il Cosenza; per il Perugia che aveva sbancato Reggio Calabria; infine per Cannavaro che dal suo arrivo a Benevento ha visto le streghe anziché i risultati.

Già alla decima giornata di Serie B si facevano i calcoli su quale sarebbe stata la quota per andare direttamente in serie A oppure ai playoff. Gli statistici in base all’ultimo campionato prevedono che dal terzo all’ottavo posto, l’ultimo per accedere ai playoff, ci saranno parecchie squadre a pari merito perciò conteranno altri fattori.

Dopo 10  giornate di campionato si calcolava anche che la cifra per andare direttamente in serie A e ai playoff si sarebbe potuta innalzare considerato che si pareggia meno, ma all’undicesima giornata si sono visti 5 pareggi su 10 gare, il che significa che i calcoli bisognerà farli più avanti.

Non cambia la conferma che per accedere direttamente alla serie A occorreranno 20 vittorie e qualcuna di più, a seconda di quante gare si perderanno, e il pareggio a chi ambisce il salto non è di conforto.

I pareggi che circolavano poco nella prime 10 giornate erano merito delle 5 sostituzioni  che gli allenatori gestivano di più rispetto allo scorso anno e le partite non calavano più nel finale. Molte squadre non si accontentano come succedeva nel passato, a meno che non si giochi in casa delle big che nella griglia di partenza vengono date favorite.

All’undicesima è cambiato tutto? “Prima non prenderle” resta una una statistica che in Serie B, specialmente quella che si sta giocando,  potrebbe lasciare il tempo che trova,  almeno fino al mese di febbraio. Ma andiamo a vedere partita per partita.

Bari-Ternana 0 a 0. Risultato ad occhiali che ha visto giocare, tirare, il Bari con il portiere avversario protagonista. Neanche i 38.000 spettatori presenti sono riusciti a far vincere la partita casalinga ai galletti reduci da tre sconfitte, compresa la Coppa Italia. La partita al di là dei tiri del Bari non ha preso quota e anche dopo le prestazioni esterne positive e la buona classifica la squadra di Cristiano Lucarelli difficilmente ha tentato di fare gioco pensando solamente a controllare gli affondi dei pugliesi.

Benevento-Pisa 0 a 0. Il commento ai due allenatori. Da una parte Cannavaro “vuole cattiveria, il pareggio ci va stretto, sappiamo soffrire, ci manca solo la vittoria”. Dall’altra D’Angelo: “un solo punto e tanti rimpianti”. Un giudizio alla Catalano: “gara in maschera“.

Cagliari-Reggina 1 a 1. Il risultato più giusto dopo un primo tempo vibrante e un secondo tempo, specialmente dopo il pareggio della Reggina, non certo da “volemose bene” ma quasi. Il gol iniziale dei sardi con Lapadula ha permesso alla squadra di Inzaghi di provare a tenere il pallino del gioco producendo poco in avanti fino al gol di testa di Gagliolo. Muzzi, il nuovo DS sardo, ha visto meglio il Cagliari della Reggina.

Cosenza-Frosinone 1 a 2. Cosenza al quarto KO consecutivo con l’allenatore contestato prima del fischio di inizio, solo il vantaggio sulla capolista ha rasserenato l’ambiente ma Grosso ci ha messo poco a ribaltare il risultato con il tasso tecnico superiore. Dionigi a rischio esonero.

Modena-Palermo 0 a 2. La sorpresa della settimana è il Palermo che aveva realizzato solamente un gol in trasferta in 10 gare, ma che vince due a zero contro i canarini. Pigliacelli eroe dei siciliani. Sconfitta che brucia quella del Modena perché arrivata con soli due tiri e due gol degli uomini di Corini.

Parma-Como 1 a 0. Il Parma con 13 assenti batte il Como di Longo. Masticano amaro i lariani per un rigore prima concesso e dopo negato dal VAR per un fuorigioco millimetrico. Il Parma avanza in classifica e negli ultimi 15 minuti Pecchia ha giocato con 4 centrali di difesa per blindare il risultato, il quarto consecutivo positivo al Tardini. Longo ha difficoltà a prendere il bandolo della matassa del gioco, Fabregas addirittura in panchina.

Spal-Südtirol 1 a 1. Vede i fantasmi del Südtirol, non certo mascherato, mister De Rossi, forse illuso dalla gara precedente con il Cosenza e in vantaggio. Dopo è stato salvato dalle parate del portiere Alfonso. Altoatesini in zona playoff con 18 punti.

Venezia-Ascoli 0 a 2. Venezia al quinto KO su 6 gare casalinghe, un martirio per i  tifosi lagunari che chiedono la testa del tecnico Jarvocic poco seguito anche dalla squadra. L’Ascoli non ha fatto nessuna fatica a vincere.

Genoa-Brescia 1 a 1. Beffato il Vecchio Balordo al 94’ di gioco dal gol del Brescia, scherzetto al 95esimo per i 28.000 presenti e senza voce per il gol mancato della vittoria. La solita recita del Grifone che manca dell’acuto del gol raddoppiato. Il Brescia è uscito dopo il rosso a Badelj, ma il gol è arrivato su altro pallone inattivo con mezza squadra genoana  non concentrata dentro l’area di rigore. Il dolcetto è il cammino in classifica , ma non per Blessin che non riesce a darsi pace della mancata vittoria  tra le mura amiche pur dominando le gare.

Perugia-Cittadella 0 a 2. L’illusione di Mister Castori dopo essere tornato sulla panchina con la vittoria a Reggio Calabria è durata solo una settimana. Il Perugia si è fatto mettere sotto dal Cittadella senza attenuanti: la squadra veneta non solo ha giocato ordinatamente, ma è risultata anche superiore.