Non raddrizzare la Torre è il primo obiettivo di Blessin e la sua truppa dopo le prime due giornate di campionato in riva all’Arno vissute con più bassi che alti.  Per farlo occorrerà domani sera un’altra prestazione da Grifoni. Non è più un calcio d’agosto  e i punti si contano come a Marzo.

Sarà un’altra gara di assestamento per il Vecchio Balordo con i suoi principi che dovranno essere chiari già dal riscaldamento: concentrazione, pressing e contropressing, aggressività e lanci lunghi o corti dosati nello spazio e nel tempo. Il calcio di Blessin. In attacco un collettivo, ma oltre fare le diagonali, le sovrapposizioni, le doppie marcature, a Pisa bisognerà saltare l’uomo con il dribbling e utilizzare i cambi campo per aprire la difesa avversaria ballerina nelle ultime tre gare giocate.

I gol in Serie B devono arrivare dai cross e non solo su azione. Il Pisa nelle prime due gare di campionato ha sofferto il buon lavoro fatto sulle corsie laterali dagli avversari. La continuità davanti bisognerà darla a Coda e lui dovrà anche trovarla stazionando di più dentro l’area di rigore. Dietro cura difensiva e sintonia tra i singoli.

Il gioco con qualsiasi numero di modulo nascerà sempre dal centrocampo che oggi ha tanta fisicità e gamba. La qualità arriverà vista la campagna di rafforzamento.

Tatticamente, a Pisa non ci saranno cambiamenti. Aramu, Puscas, Strootman da valutare per quanto riguarda la tenuta e la condizione, ma la voglia di giocare subito c’è. Quando saranno in buona forma con i tempi di gara giusti, Blessin qualcosa potrà rivedere anche se non mollerà il lavoro tattico fatto nei due mesi precedenti.

Aramu e Strootman, altra storia alla Thiago Motta, difficilmente saranno in campo dal primo minuto contro il Pisa. Da buoni professionisti si sono allenati, ma il ritmo gara non sarà ancora nelle loro corde calcistiche. Puscas con il Reading ha fatto la preparazione e in qualche gara ha partecipato e potrebbe essere in campo in corso di partita. Oltre in avanti, con il suo metro e novanta sarà altra carta da giocarsi in difesa in occasione dei calci d’angolo e i palloni inattivi avversari.

Il calcio appartiene a tutti, ma in questo momento i tuoni e fulmini su come dovrà giocare, con che modulo e con quale formazione al Genoa non servono. Le partite si preparano sul campo e non sulle tastiere. Blessin vorrà mantenere i principi su cui lavora con il suo staff dall’inizio della preparazione, ma è consapevole che la vittoria finale passerà anche e soprattutto dalla capacità di adattarsi. Come tutti i tecnici quando qualcosa funziona bisogna portarlo avanti e non crede nella staticità dei moduli.

Fra tuoni e fulmini la società, Spors, Blessin e Ottolini provano a far cominciare l’adattamento del calcio genoano a quello europeo. I 777, Blazquez, Ricciardella, Spors, Blessin, Ottolini non inventano nulla, cercano di portare esperienze europee e un diverso metodo di lavoro non solo sul prato verde. Operazione non facile in una Serie B che vive di trucchi, trovate , espedienti per non farti, giustamente, giocare.

La differenza per arrivare in fondo sono tanti fattori e quest’anno il Grifo sulla bilancia mette anche quello societario. Una influenza positiva reciproca che parte da dietro le scrivanie e arriva sul terreno di gioco, con un amalgama reciproco di idee e atteggiamenti: nel calcio i risultati non arrivano solo dal campo. Gli ultimi ingaggi sono la prova che vogliono raggiungere l’obiettivo agognato lo scorso maggio. Il DNA dei 777 è diverso cercare risorse tecniche che un giorno possono diventare anche “economiche”.

Domani a Pisa non ci saranno stravolgimenti di modulo e di strategia tattica. La formazione sarà quella delle ultime due gare? Aspettiamo i convocati. I cinque cambi con la rosa a disposizione, difficile Strootman, potrebbero essere decisivi con i nuovi arrivati impiegati per uno spezzone di gara. Comunque e Ovunque anche sotto la Torre Pendente perché saranno tanti i genoani presenti in ogni ordine di posto per ricordare con questa partita il Capitano Gianluca Signorini.

Il Pisa di Maran viaggia tra luci e ombre. È la squadra che ha realizzato più gol nelle prime due giornate e in Coppa Italia, ma è anche quella che ne ha incassatI di più: sei reti nelle due gare di campionato e altre quattro con il Brescia in Coppa Italia. Questa statistica allarma Maran e la dirigenza per una squadra che è partita con altre ambizioni dopo lo spareggio playoff andato male con il Monza. Maran ad oggi ha cambiato e spostato pedine alla ricerca di un assetto. Per pareggiare con il Como al 45’ del secondo tempo ha schierato negli ultimi 10’ di gioco addirittura quattro attaccanti.

A Pisa non si danno pace per la media dei gol subiti considerato che lo scorso anno avevano costruito le loro fortune sulla parte difensiva. Preoccupazione ma non allarme alla terza di campionato considerato che Maran è arrivato in ritardo e ci sono stati tanti cambi nel reparto arretrato. E poi c’è un calciomercato fatto lentamente e i tanti arrivi stranieri. Assemblare e rimodellare subito una difesa non è facile.

Maran sta provando a dare una identità in particolare al reparto difensivo e in ogni conferenza stampa si trincera dietro una frase fatta: “siamo sempre un cantiere aperto“. Le prime due gare di campionato hanno fatto vedere che la difesa ha anche ballato, in particolare quando a centrocampo è mancato il filtro e la linea difensiva è apparsa lenta nell’andare a chiudere gli inserimenti avversari sia centrali che sulle fasce. Contro il Grifone domani sera potrebbe essere il terzo, differente Pisa visto in queste tre partite di campionato.

Maran ha il dubbio se giocare con il 4-3-2-1 o con un solo giocatore dietro a due punte e nella giornata di giovedì ha provato anche la difesa a tre. Sicuri di giocare il portiere Nicolas,  Canestrelli e Beruatto, rispettivamente il terzino destro e sinistro. Più dubbi sui  centrali di difesa, a centrocampo confermati Ionita, Nagy e Marin. Davanti la tentazione è rischiare  subito  Torregrossa, il salvatore del Pisa contro il Como, e affiancarlo a Cissè con alle spalle Morutan, il più in forma sotto la Torre che pende, rumeno arrivato in prestito dal Galatasaray. Se giocherà con due trequartisti il dubbio di Maran è il debutto di Matteo Tramoni, arrivato dal Cagliari, o Sibilli.

Arbitra Chiffi di Padova. Internazionale dallo scorso anno, classe 1984, ingegnere gestionale. Vanta 73 gare in Serie A, 100 in serie B. In cadetteria 18 espulsi e 21 rigori.

Chiffi e il Genoa non sono mai stati fortunati con l’arbitraggio del padovano fin dal debutto in Serie A all’ultima giornata del campionato 2018 persa in casa del Benevento. Nel tabellino generale il Genoa non ha mai vinto, ha pareggiato 3 volte e perso 6. Il Pisa ha vinto 4 volte, pareggiata una e perso  3  gare.

Primo assistente Vono di Soverato, secondo Massara di Reggio Calabria, quarto uomo Collu di Cagliari, VAR Abbattista di Molfetta e AVAR Vivenzi di Brescia.