Il calcio mondiale pronto a entrare in un’era diversa e cominciare a uscire dalla dinamica dei prestiti, che è diventata largamente diffusa e che ha limitato le transazioni in denaro. Senza entrare nel meccanismo delle plusvalenze, il nuovo regolamento entrerà in vigore dal 1° luglio 2022 dopo la decisiva, ma scontata, approvazione al prossimo Consiglio FIFA.

Tre sono le linee guida che hanno portato a questa decisione: incentivare lo sviluppi di giovani calciatori, promuovere un equilibrio competitivo e prevenire esagerati accumuli di giocatori solamente perché, in larga parte dei casi, gli stipendi sono a carico della società che presta il calciatore.

Cosa cambierà, dunque, nel prossimo mercato estivo? Intanto non potranno esserci troppi prestiti tra un singolo club e un altro. Verrà posto un tetto, in tal senso, al movimento di calciatori tra due società, una situazione verificatasi con larga frequenza negli ultimi anni. Per rimanere ad alcuni esempi in casa Genoa attinenti alla storia recente: il tris di prestiti dalla Juventus al Genoa di Perin, Pjaca e Pellegrini nella stagione 2020/21.

Ecco, una situazione del genere rappresenterebbe, dal luglio 2022 in avanti, una situazione limite: un quarto prestito da bianconeri a rossoblu non sarebbe più possibile. La situazione varrebbe anche al contrario, in caso di prestiti dal Genoa alla Juventus. E in ogni caso, comunque, il tetto massimo di prestiti stagionali sarà di 8 giocatori, sia in entrata che in uscita. Un limite che andrà a scendere a 7 dalla stagione 2023/24 per assestarsi in via definitiva, nella stagione 2024/25, al numero di 6 calciatori.

Le varie Federazioni avranno dunque tre anni per abituarsi al nuovo modello e avranno la possibilità di modellare queste direttive sul sistema calcistico del loro Paese, ben consapevoli che da queste limitazioni sono esclusi tutti i calciatori Under 21.

Ma non finisce qui perché ci sono almeno altri due aspetti interessanti. Il primo di questi riguarda la durata degli accordi di prestito. Specialmente in epoca Covid si è assistito a prestiti non più annuali, ma anche biennali o ancor più lunghi. Ecco: le nuove direttive FIFA imporranno che un prestito duri al massimo un anno oppure, al minimo, sei mesi (il tempo che intercorre tra una finestra di mercato e quella successiva). Il tutto ratificato da un apposito requisito scritto, una sorta di agreement ufficiale, che attesti questi termini nel rispetto delle norme FIFA che a breve entreranno in vigore.

Il secondo aspetto d’interesse concerne, invece, la dinamica che sino ad ora permetteva di richiamare alla base un calciatore già in prestito per depositarlo in una società terza per la seconda parte della stagione. Anche in questo caso, la FIFA è pronta a vietare le ipotesi di “sub-prestito di un giocatore professionista già in prestito a un terzo club“.