Alla vigilia di Bologna-Genoa è intervenuto a Casteldebole, in conferenza stampa, il tecnico del Bologna Sinisa Mihajlovic, accompagnato da Nicola Sansone. Sin dalle prime domande si è tornati sulla pesante sconfitta per 6-1 contro l’Inter.

Cosa non ha funzionato sul piano partita a San Siro? Il nostro lavoro non lo possono fare tutti perché bisogna saper vivere con equilibrio mentale – ha esordito il tecnico felsineo – Sapevamo quello che dovevamo fare, ma in ogni cosa dobbiamo avere degli insegnamenti. Quello della gara con l’Inter è che quando non entri in campo con l’atteggiamento giusto, con una grandissima intensità e con la massima concentrazione poi succede che le gare con squadre alla tua portata puoi perderle, ma in quelle con squadre top puoi anche prendere sei gol. Sappiamo dove ci sono stati piccoli errori tattici, che comunque ci hanno permesso – nel primo tempo e almeno fino al quarto gol – di fare bene. Fino al 22esimo minuto loro hanno passato due volte la metà campo e fatto due gol. Noi dobbiamo sapere che ogni gara dobbiamo dare il massimo e sputare sangue“.

“L’impressione è che fosse l’Inter ad avere più paura di noi che noi dell’Inter, un fattore che ha permesso loro di vincere quella partita – ha proseguito Mihajlovic – Non è bello perdere 6-1, ma può succedere. Sei reti di differenza comunque non ci stanno: nel calcio succede, anche se non dovrebbe succedere. Se per molti di voi sembra una tragedia o una disfatta, per noi è stata una situazione che fa parte del nostro viaggio e di ciò che dobbiamo apprendere da partite di questo genere. Nessuno è contento, nessuno se lo aspettava, ma può succedere. Domani sarà un’altra partita difficile e, giocando in casa, dobbiamo riscattarci. Possiamo farlo solamente stando sereni e concentrandoci su quello che dobbiamo fare, senza pensare che sia una tragedia, ma una situazione che fa parte del campionato e che da questa gara dobbiamo trarre insegnamenti”. 

Sui rischi che una sconfitta come quella di Milano possa abbattere i calciatori più giovani: “potrebbe succedere, ma quando tu arriva da una batosta del genere, sicuramente devi aggrapparti alle tue certezze. Una partita non può cambiare tutto il buono che hai fatto. Quando sei in difficoltà devi cercare di fare quello che sai fare. Troppa generosità ti porta a sbagliare e loro sanno esattamente cosa fare e come si debba giocare. Bisogna mettere l’atteggiamento giusto, con intensità, ma quando è così ti aggrappi alle certezze, e certezze ne abbiamo. La vita non si vive nell’assenza di problemi: si vive di problemi e si cerca di risolverli. Ci sono momenti belli e momenti brutti nei quali ci si stringe tutti intorno, si capiscono le cose, si rimane sereni e si capisce cosa si debba fare. Per quello parlo di un equilibrio mentale che non tutti hanno, ma che noi che facciamo questo mestiere dobbiamo avere, altrimenti quando cadi non ti rialzi più“.

“Magari sbaglio io, magari sbagliamo noi nel tenere alta la tensione quando ci sono risultati – ha insistito Mihajlovic prima di passare alla gara col Genoa – Ormai sono qua da quattro anni e i giocatori mi conoscono: quando vedo la mia squadra che si allena bene, che si comporta bene e va in campo cercando di fare quello che le chiedo, come faccio ad arrabbiarmi? Con l’Inter era la partita perfetta, arrivata nel momento migliore, e se loro non avessero vinto sarebbero iniziate le polemiche. È successo tutto il contrario, ma il momento era quello giusto. A nessuno fa piacere prendere 4/5 gol o che sia l’undicesimo risultato (con uno scarto tale di gol, ndr), ma io non sono un allenatore che dice vado là, mi metto paura e faccio le barricate contento di aver perso 1-0. Nessuna partita la gioco avendola già persa: poi posso fare 4/5 gol così come posso prenderli. E penso che anche ai miei giocatori non piacerebbe stare rintanati là dietro ad aspettare la morte”. 

Lo stesso Mihajlovic avrebbe poi chiesto di passare ai temi legati a Bologna-Genoa e ad alcune problematiche di formazione. “Ci sono reparti in cui possiamo cambiare, altri in cui dovranno giocare sempre gli stessi perché non abbiamo soluzioni. Domani sarà il terzo giorno dopo la partita sia per noi che per il Genoa. Cambieremo qualcosa dove potremo cambiare. Stanno tutti bene a parte Schouten e Kingsley. Tutti penso daranno disponibilità, poi vedremo chi giocherà. Se farò qualche cambio in difesa? Cercherò di cambiare meno possibile – risponde subito – Dove avrò la possibilità di cambiare senza perdere in qualità, lo farò. Altrimenti non andrò a fare esperimenti e cercherò di mettere la squadra migliore in questo momento. Giochiamo in casa col Genoa: e con tutto il rispetto, malgrado le ultime due volte abbiamo perso qui al Dall’Ara, dovremo fare di tutto per portare tre punti a casa”.

Che tipo di squadra sarà il Genoa? È una squadra che ha vinto la penultima partita, ma ha perso l’ultima – ha concluso il tecnico del Bologna – Una buona squadra, ma se vogliamo stare nella parte sinistra della classifica e più vicino possibile alle prime sette, queste sono partite da vincere. Abbiamo visto però che nel campionato italiano nulla è scontato. Come sta Arnautovic? Ha giocato tre gare in nazionale, lo può fare anche qua. Bisogna che entri in condizione e giocando sempre, da una parte va bene, dall’altra non ti alleni. Importante che non si faccia male: gestiamolo. Tutti noi ci aspettiamo di più rispetto a quanto fatto con l’Inter. Deve salire, non deve farsi anticipare, e domenica ha avuto un lutto familiare e non era neanche molto presente, pur avendo voluto giocare. Per domani credo sarà tutto apposto: vedremo un altro Arnautovic e, mi auguro, tutto un altro Bologna“. 


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