Il collega e firma del Secolo XIX, Andrea Schiappapietra, è intervenuto questa sera ai nostri microfoni poco dopo il fischio finale di Udinese-Genoa, quinta sconfitta in campionato del Grifone su otto gare, per commentare cosa ci abbia lasciato la trasferta della Dacia Arena.

Parliamo della quinta sconfitta in otto partite. Il problema Covid può essere sicuramente una scusante, ma si rischia che poi diventi un’alibi che copre i problemi di questa squadra. Problemi che, secondo me, stanno vendendo fuori in partite come quella di oggi e in quella contro il Torino, gare che il Genoa non doveva perdere, ma cercare di vincere. Prima di tutto era necessario non perderle, e il Genoa le ha perse entrambe.

Sono sconfitte che fanno male. E ci si può appellare alla sfortuna oppure ad una condizione fisica non ottimale in qualche giocatore, però comincio a farmi delle domande su questa squadra: non ha un’identità precisa, troppi cambi tattici, di giocatori – forzati e non forzati – e se non fa gol Scamacca non segna nessun altro. La sorte questa volta non è stata amica e mi ha preoccupato molto il finale di Perin, testimone dei nervi che saltano: un fallo inutile. Uno o due a zero sarebbe cambiato poco. Sono segnali che mi preoccupano tanto.

È vero che la squadra ha combattuto, che è stata in partita fino all’ultimo, però l’Udinese dall’altra parte è una squadra molto fisica, modesta, con un unico grande giocatore, De Paul, che ha risolto la partita con una soluzione da fuori. Soluzione che il Genoa non ha mai percorso.  Non c’è mai stato il tentativo dalla distanza e sono cose che a me francamente preoccupano. In questo momento penso che sia prematuro parlare di un Maran che traballa, però penso che tra il derby e il Parma si giocherà tanto“.


Udinese 1-0 Genoa, il commento di Gessi Adamoli (Repubblica)