Prima trasferta del Genoa in questo campionato e traspare la voglia di alzare l’asticella a livello personale da parte di quelli che sono stati ingaggiati, di quelli che rimarranno. C’è voglia anche da parte del tecnico Maran che lo scorso anno fece uno scherzetto non da poco mettendo in crisi non solo la partita, ma anche il futuro del 4-4-2 di Ancelotti vincendo al San Paolo per 1 a 0.

Il Ciuccio si è rifatto a Cagliari vincendo con Gattuso sempre per uno a zero, risultato che la settimana dopo portò il tecnico genoano ad essere allontanato dalla panchina. Pentiti i dirigenti sardi perché dopo una settimana si fermò il campionato per il Covid. Anche se è difficile, Maran domani al San Paolo cercherà di trovare il Genoa di domenica scorsa.

Durante una partita risulta impossibile trovare una stessa e identica situazione come la gara precedente poiché ciò che accade in campo è perennemente mutevole. Se però parliamo di spazi da sfruttare, al di là delle differenze tecniche dei protagonisti partenopei, il Genoa potrebbe cercare di approfittarne dopo aver visto Parma-Napoli.

Se funzionerà agli uomini di Maran l’aspetto individuale, naturalmente collegato sempre alle dinamiche collettive, qualcosa di buono potrebbe vedersi. Nel trend di questo calcio sempre più intenso e veloce, basato sulla pressione, duelli e atletismo, è più complesso giocare lontano dal proprio avversario e vista la composizione dei centrocampi delle due squadre di domani potrebbe non essere di attualità.

Sia il Napoli che il Genoa, alla luce dei calciatori a disposizione dei rispettivi tecnici, hanno giocatori che sono in grado di guadagnare qualche centimetro di spazio che potrebbe diventare fonte di ricchezza nell’economia del gioco. I calciatori che dimostrano di avere grandi abilità in spazi stretti non hanno solo una importante qualità nel dominio del pallone, ma in particolare una grande capacità di gioco senza pallone.

Nel cuore del gioco Maran ne disposizione ne ha almeno tre, anche quattro, di calciatori con queste qualità: Pandev, Zajc, Pjaca, Schöne. Tutti e quattro alla base di un’efficace capacità di smarcamento hanno l’abilità di manipolare un avversario unita ad un’ottima compressione di gioco.

Anche domani sarà difficile capirlo, ma il Genoa di Maran potrebbe essere una squadra flessibile sulla strategia del gioco. Maran anche al Genoa, come al Cagliari dello scorso anno nella prima parte di stagione, vorrebbe cercare di creare un sistema di gioco che permetta al Grifone di sviluppare la manovra e quindi di attaccare l’area di rigore avversaria in modi diversi.

La fortuna, con l’aiuto di Dio, per il tecnico rossoblu e il suo Genoa sarà se alcuni protagonisti del calcio giocato già visti gli scorsi anni saranno abbandonati dalla sfortuna. Maran domani dovrebbe confermare la difesa a tre con il rientro di Masiello e il candidato a fermarsi potrebbe essere Zapata, che deve recuperare la forma fisica. La cerniera di mezzo a cinque molto mobile con un centrocampo che potrebbe diventare interessante nel proseguo della stagione, ma non è detto che l’abbondanza di soluzioni di qualità sulla mediana possa fargli cambiare idea.

Anche contro il Ciuccio partenopeo non cambierà l’idea di attaccare in campo largo cercando di creare spazi alle spalle dei difensori partenopei. Operazione che potrebbe essere alimentata dalle cinque sostituzioni sulle corsie laterali dalla possibilità di poter cambiare gli esterni avendo quattro di buona predisposizione a fare le due fasi di gioco.
È atteso Destro: da calciatore depresso ha messo in crisi l’asta del Fantacalcio domenica scorsa non solo per il gol e per aver giocato 90’ con profitto, ma anche perché si è presentato alla nuova stagione con una nuova faccia, cullando il figlio Leone dopo aver fatto il gol. E alla fine della partita ha dichiarato che “a livello di approccio mi sono ripromesso di dare di più. Quello che ho fatto prima non è bastato“.

Maran oserà domani pomeriggio sotto il Vesuvio? Siamo curiosi di seguirlo. La formazione potrebbe non cambiare molto rispetto a quella vista giocare contro il Crotone, ma un’altra settimana di allenamento potrebbe generare altra voglia di stupire del Mister trentino. Sulla sponda rossoblu calcisticamente non si naviga a vista.

Sul fronte partenopeo, questo Napoli può andare lontano se lasciassero lavorare in pace Gattuso. La prima vittoria in campionato in casa del Parma ha fatto passare a Ringhio e ai suoi critici una settimana sul filo dei numeri di moduli da schierare contro il Genoa. La torta del Ciuccio appare dolcissima ma le ciliegine di Milik e Koulibaly saranno amare e acide fino alla fine del calciomercato.

Fra l’altro la scaramanzia sotto il Vesuvio è all’ordine del giorno. Lo scorso anno un mese prima, intorno alle fine di agosto, in molti pronosticavano un Napoli forte e sotto un altro anno di gestione ancelottiana avrebbe dovuto fare un salto di qualità per far paura alla Juventus. Invece tra multe e dissidi col tecnico che ha regalato una Champions da concludere (con Piquè il capitano del Barcellona che dichiarava: “il Napoli è la squadra che più somiglia al Barcellona in Serie A. La Juve vince, ma il Napoli gioca meglio”) tutto è andato a rotoli.

Gattuso si è rimboccato le maniche e con la sua grinta prima ha sistemato il Presidente cineasta facendogli capire che il calcio non è un film e non ci sono i ciak per ripetere quello che succede su un campo di calcio; dopo ha sistemato lo spogliatoio. La vittoria della Coppa Italia contro la Juventus ha poi sistemato tutto.

Il Napoli domenica scorsa ha avuto ragione del Parma dopo sessanta minuti di gioco. Se vogliamo dare i numeri, Gattuso ha rinunciato al 4-1-4-1 o 4-4-2 largo alla Ancelotti e ha puntato sul nuovo arrivato Osimhen al posto del mediano Demme. L’operazione è andata in porto con Lozano a destra, Insigne a sinistra, Mertens alle spalle e Zielinski e Fabian centrali. Tutto è andato a posto perché il Napoli ha fatto gol subito e il Parma già sulle gambe non ha saputo reagire.

Le cronache raccontano che il Ciuccio ha incominciato a ragliare ed è stato svegliato dal principe arrivato dal Lille. Il Nigeriano con il suo fisico veloce e potente ha rivitalizzato l’attacco dei veloci, ma piccoli, giocatori partenopei. Operazione non compresa dalla difesa del Parma che ha regalato i due gol ai campani.

La vittoria non ha comunque portato tranquillità a Gattuso e adesso Ringhio dovrà fare i conti già domani con il campo e il Genoa .Per tutti il campo ha detto che il Napoli non può giocare con il 4-1-4-1. Tutti vogliono il nigeriano in campo, invece Gattuso sta facendo i conti con l’equilibrio della squadra in particolare nel cuore del gioco.

Il 4-2-4 di Vavà e Pelè visto al mondiale in Svezia è difficile giocarlo nel campionato italiano. Fra l’altro in queste prime giornate di campionato balordo non conta solo la qualità ma anche la condizione. Nessuna tara, , nessuna fragilità, nessun problema Gattuso: sotto il Vesuvio non se lo può permettere. Il campionato italiano non permette a nessuna squadra di tenere il possesso pallone, difendersi tenendo sempre il pallone, poi far partire uno dopo l’altro gli assalitori, magari pieni di fantasia.

Su Parma Napoli-nessuno dei critici si è posto la domanda perché il Napoli nel primo tempo non sia stato in grado di accelerare con i ritmi di gioco lenti e giro pallone lentissimo eppure in campo c’erano quelli che avevano finito il campionato alla fine di luglio.

La formazione del Napoli da decidere potrebbe essere un 4-3-3 con l’esclusione di uno tra Lozano e Mertens ,che non gradirebbe giocare sull’esterno destro, l’unico dubbio è se difenderà la fase difensiva tra Demme o Lobotka. È evidente che nell’attuale Napoli entro il 5 ottobre bisognerà clonare Allan o Gattuso giocatore .

Arbitra Sacchi di Macerata. Rizzoli continua a sperimentare l’ampia rosa di 48 direttori di gara a disposizione. Sacchi la prima partita in serie A l’ha diretta del campionato 2014/2015. alla giornata di domani avrà accumulato solo 8 presenze in Serie A. Domenica scorsa i direttori di gara buttati nella mischia con poca esperienza in Serie A non hanno fatto danni, anzi quasi meglio di professionisti degli scorsi anni.

Giudicheremo Sacchi come le squadre domani sera alle ore 17 con la speranza di trovare il maceratese più pronto rispetto a quel Genoa-Parma del marzo 2019 che finì con un gol di testa di Kucka, dopo un passaggio galeotto dell’ex Rigoni e con una parte di braccio o di mano che neanche il VAR aveva chiarito.