Tutto bene ciò che finisce bene, ma non sono trascorse neanche 24 ore che sembra riavvolgersi il film delle ultime estati. Il Vecchio Balordo è riuscito incredibilmente – questo è il termine giusto – a salvarsi all’ultima giornata e il merito è solo di Davide Nicola, vincendo non solo gli scontri diretti e non solo il derby.

Non è una favola, ma è frutto di un grande lavoro di Nicola, del suo staff e dei vecchi genoani sempre in prima linea sul terreno di gioco. Nicola, come nel passato, è dovuto ricorrere al Dalai Lama, qualcosa che si porta dietro nella vita privata e calcistica, con le sei perfezioni: generosità, disciplina, pazienza, perseveranza, concentrazione e conoscenza trascendente. Termini che hanno contributo a questa salvezza del 2020 del Vecchio Balordo.

Salvezza che è una impresa rispetto ad altre del passato visto e considerato che la quota salvezza non era bassa ed è arrivata grazie al recupero straordinario della squadra di Nicola da quando è subentrato a due giornate dal termine del girone di andata.

Il Genoa ha fatto i risultati quando i giocatori hanno giocato da squadra compatta e determinata, che ha limato i propri difetti portando al massimo i pregi. Il lockdown non ha aiutato Nicola, i calciatori che avevano recuperato da lunghi infortuni e da assenze dovute per fermo calcistico sono dovuti ripartire quasi da zero e le conseguenze si sono viste in alcune gare. Se la sosta per il virus fosse partita con 15 giorni di ritardo, il Vecchio Balordo alla fine di Marzo non avrebbe perso con Parma e pareggiato a Brescia.

Le “trambate” prese in alcune partite non hanno abbattuto Didi che è stato bravo a far ritrovare il coraggio e la consapevolezza che la squadra sembrava aver perso. Ringraziamento che la squadra gli ha riconosciuto ieri sera facendolo volare in aria.

Le cronache passate sono state coperte dall’ultima, anche se non registra l’apoteosi. La positività non mi ha mai abbandonato perché credevo come ai tempi di Ballardini nell’uomo Nicola. I rilievi critici alla squadra non hanno mai abbandonato i risultati positivi futuri. Neanche 24 ore, neanche il tempo di archiviare altra salvezza nuovamente sofferta, cosa gradevole per chi ama il Genoa, che è stato riavvolto il film del passato.

Solamente poche ore dalla fine partita con il Verona si parlava già della conferma di Nicola. Un falso perché già qualche settimana prima Nicola, pur incoraggiato dal direttore sportivo Marroccu, il Genoa contattava altri tecnici per la sostituzione. Addirittura si vociferava (bufala?) dopo la debacle di Sassuolo di voler contattare Ballardini per l’ultima gara contro Juric.

A dodici ore di distanza dal fischio di Irrati ha parlato Preziosi. Tutto riportato su Buoncalcioatutti. Altro documentario, tutto già visto e già sentito.

Il Joker e la sua famiglia sono stanchi del tiramolla calcistico ed è giunto il momento, prima di parlare di allenatori e di squadra, di allontanare la sovrabbondanza di consiglieri da calciomercato: loro sono i principali attori dei film horror rossoblu a quarti, anche se poi a decidere era solo il Presidente.

Bisogna affidarsi ad un uomo di calcio, come affermato da Preziosi non più di qualche ore fa, che gestisca la società dal punto di vista tecnico, che si prenda le sue responsabilità e Preziosi, in attesa di qualcuno che si faccia avanti per imbastire una trattativa, giudichi e si goda i risultati.

Se innanzitutto non si farà questa operazione, le lezioni non saranno contate a nulla e non verranno messe a frutto considerato che gli errori sono sempre gli stessi sul piano tecnico, e non solamente sul piano degli allenatori.

Preziosi per far ritornare a galla il Vecchio Balordo e non farlo boccheggiare nuovamente fino all’ultima domenica come negli ultimi campionati dovrà ascoltare chi allenerà, gestirà e farà funzionare la squadra sul prato verde e non coloro che gli hanno fatto investimenti senza nessun frutto calcistico.

Ballardini era stato confermato a furor di popolo, ma già licenziato nei giorni del ritiro a Brunico, sopportato per cinque o sei giornate di campionato. Andreazzoli è stato chiamato a Forte dei Marmi da tutto l’entourage calciofilo e dalla famiglia chiedendogli identità di gioco, rassicurandolo parlando di innesti per il suo gioco con rassicurazioni che tutto sarebbe stato fatto. Invece dopo tre giornate di campionato all’improvviso gli è stato mandato via il preparatore atletico, il suo consigliere Chinnici, senza che il tecnico sapesse o potesse opporsi. Tutto ciò non gli ha procurato stima da parte della squadra e dopo altre quattro giornate gli è stato dato il benservito. Gli è stato dato anche se nelle gare perse, si dimentica tutto senza risultati, il tecnico di Massa riceveva consensi dalla Gradinata Nord e dal Ferraris viste le prestazioni.

Nicola è uomo che ne ha vissute e subite tante nella vita non solo nel calcio. Quando andrà, se lo chiameranno, a discutere del futuro, sarà lui a dettare le condizioni per rimanere a Pegli.

Perciò Presidente, prima di parlare di allenatori e giocatori dia una svolta tecnica alla società come ha ventilato nell’intervista di stamane alle 10. Nel prossimo campionato sperare e credere di chi ama il Vecchio Balordo, sarà difficile. Nessuno si farà complice di altre situazioni, anche se dovesse sbarcare Messi a Pegli.

Il futuro del Genoa è positivo per il 14° anno di serie A consecutivo. Tutto continuerà se alle frasi fatte ripetute del Presidente seguiranno fatti concreti.

Operazione non difficile per il Joker e per quello che ha fatto vedere nel suo mondo, non solo lavorativo ma anche calcistico, quando è stato consigliato non da avventurieri del suo “bancomat” e quello del Genoa.