Il derby della Lanterna è sempre stato il più bello d’Italia, per i suoi colori, i cori, i tifosi, il rispetto, con famiglie rossoblu e blucerchiate vicine sui gradoni (anzi poltroncine di plastica ) dello Stadio. Ma domani tutto ciò mancherà.

Tatticamente il Derby Covid non sarà nel segno di due filosofie di gioco: Ranieri da buon vecchio organizzatore e conoscitore di calcio ha fatto un’altra impresa salvando una Sampdoria piegata da crisi e Coronavirus.

Ranieri non è nuovo a questo miracolo: il Parma nel 2007, il Leicester del 2016. Domenica ha centrato una salvezza prendendo la Doria nell’ottobre 2019 con tre punti in classifica, ultima dopo 7 giornate di campionato. Squadra blucerchiata imprigionata negli equivoci tattici di Di Francesco che non era riuscito a plasmare un gruppo cresciuto nell’essenza del gioco di Giampaolo.

Il vero miracolo di Ranieri è post-Covid: su 9 gare disputate ne ha vinte 5. Perdendo il recupero con l’Inter e contro la Roma, ma anche contro Atalanta e Bologna le prime tre alla ripresa della stagione. La Doria nell’ultima gara vinta a Parma nel primo era stata assente, nel secondo tempo Ranieri ha ribaltato la squadra non negli interpreti ma nel modulo passando dal suo fedele 4-4-2 lineare a quello a rombo. La mossa che ha fatto saltare e superare in classifica i ducali è stata Bonazzoli per Ramirez.

La formula per riuscire in altra impresa dove l’età conto poco sulle panchine italiane Ranieri l’ha effettuata dando spazio a tutti ai protagonisti della rosa con qualche sconosciuto o conosciuto solo su TransferMarkt: Thorsby, Augello, Bonazzoli, Maroni, spazio anche a Chabot accantonato da sei settimane per gli errori commessi che domenica lo ha ringraziato con un gol al Parma. Altro colpo per Ranieri l’arrivo di Yoshida in difesa effettuato da Osti e Pecini, braccio destro e braccio sinistro del romano non solo sul calciomercato, giapponese quasi anomalo alto un metro e 89 centimetri, 31 anni svincolato dal Southampton.

La formula del tecnico romano è stata anche quella di mettere in prima fila gli uomini, parlando in inglese, e dopo la tattica. Ranieri non ha guardato in faccia nessuno e ha messo in campo quelli che erano più pronti a scendere in campo. La Samp dalla 27° alla 34° giornata di campionato ha realizzato 18 reti divise non solo tra Gabbiadini, Quagliarella e Bonazzoli, i tre attaccanti.

La Sampdoria è una squadra che sta bene fisicamente e la spiegazione potrebbe essere che Ranieri ha messo a frutto, oltre che la richiesta primaria dei cinque cambi, una preparazione diversa, quello fatta in Inghilterra dove spesso le partite tra Premier e varie Coppe si giocano ogni tre giorni.

Il derby di domani Nicola e i calciatori lo dovranno dedicare non solo alla Gradinata Nord sempre vicina,  purvivendo, partecipando e soffrendo tutte le diatribe non solo calcistiche, ma a tutto il popolo genoano che sta soffrendo in silenzio dentro, ma è un vulcano di rabbia perché sta rivedendo qualcosa che non doveva più succedere dopo la scorsa stagione.

Per il Genoa non dovrà essere il derby dei moduli, indipendentemente da chi giocherà. Conteranno poco i numeri tattici: conterà la scelta degli uomini che dovrà e sarà stabilita in base alle caratteristiche fisiche e tecniche dei calciatori a disposizione e dovrà tenere in conto il modo di muoversi e occupare gli spazi.

Conteranno i confronti tra i calciatori: la stracittadina è una partita particolare anche senza pubblico perché di mezzo non c’è solo il futuro della stagione. Se Nicola li indovinerà potrà mettere una buona ipoteca sul risultato: importante non dare ripartenze e lasciare spazi davanti al 4-4-2 o4-4-1-1 lineari di Ranieri.

Per il Genoa oltre la gara del collettivo dovrà essere quella da “occhi di grifone”, della grinta e della fisicità e nessuno tra chi giocherà e quelli che andranno in panchina dovrà dimenticare la “cazzimma“ a Pegli come è successo in qualche altra gara post-Covid. Per Nicola domani sera obbligatorio fare risultato: vincere è meglio! Mettere da parte il fatalismo è una dottrina che cerca di contraffare la firma di Dio.

Contano anche i giocatori nella stracittadina di domani e qualcuno dovrebbe ricordagli che altri prima di loro sono entrati nella storia del Vecchio Balordo anche per una sola rete realizzata nella stracittadina. Attualmente nella rosa del Genoa c’è qualcuno arrivato la scorsa estate oppure a gennaio con propositi di goleador ma ancora a secco.

Il Vecchio Balordo a quattro turni dalla fine della stagione deve fare risultati anche giocando male. Il Genoa non è il Titanic. La sua gente anche se assente dentro il Tempio e fuori casa continuerà a cantare per raddrizzare la nave.

Le formazioni lasciate allo speaker Doriano: Ranieri continuerà a fare ruotare la rosa a disposizione utilizzando chi sta meglio non dovendo fare conti particolari con l’infermeria. Oltre alla salvezza insegue un altro obiettivo: raggiungere la decima posizione in classifica per aiutare le casse della società di Ferrero.

Nicola invece dovrà fare i conti con l’infermeria con Cassata, Behrami, Sturaro e Sanabria, quelli a nostra conoscenza, e domani dovrà fare un consulto con il Professore Gatto prima di decidere chi mandare in campo senza tenere conto dei diffidati che sono otto: Cassata, Favilli, Ghiglione, Goldaniga , Lerager, Masiello, Pandev, Zapata.

 

Arbitro sarà Marco Guida a dirigere il derby Sampdoria-Genoa, partita in programma domani sera allo stadio Luigi Ferraris (calcio d’inizio ore 21.45). Per il fischietto di Torre Annunziata, che in stagione ha già arbitrato i rossoblu nella gara casalinga contro la SPAL, sarà la 14ª volta con il Genoa e la 9ª con la Sampdoria in carriera. Meli e Ranghetti i suoi assistenti, Di Bello sarà il quarto ufficiale. VAR ed AVAR rispettivamente Mazzoleni e Paganessi di Bergamo.