Oggi è stata deliberata dalla FIGC l’aperta volontà di portare a termine entro il 20 agosto tanto il campionato di Serie A quanto quelli di Serie B e Lega Pro (clicca qui). Se il presidente FIGC Gravina e quello di Lega B Balata si sono detti entrambi soddisfatti per il provvedimento, a dichiararsi preoccupato è il numero uno dell’AIC Damiano Tommasi.

In merito alle norme delle Licenze Nazionali approvate oggi dal Consiglio Federale, Tommasi ha dichiarato: “Sapete che cosa significa? Che siamo stati in campo fino al 15 marzo, che i calciatori hanno lavorato con il preparatore atletico per tutto il lockdown e ora tu puoi pure non retribuirli. E se fanno causa danno pure la possibilità al club di non pagarli fino ad agosto! Sono deluso e preoccupato. Si prendono delle decisioni con mascherine e in conference-call e poi si mandano in campo gli altri. Cioè i calciatori. Ed ecco come sono ripagati. Gli imprenditori del calcio chiedono i soldi a tutti – UEFA, FIFA e Governo – per non pagare i calciatori e noi dovremmo essere contenti? Domani ci vedremo, analizzeremo la situazione. Sono veramente deluso e preoccupato per come vanno le cose in questa Federazione e in questo calcio”.

Nel pomeriggio aveva raccontato a Rai2: “La prudenza prima di tutto: serve soprattutto avere le certezze da un punto di vista medico che sono la cosa più importante. I tempi che noi ci aspettiamo, e di cui abbiamo bisogno, sicuramente non coincidono con gli attuali tempi delle risposte da parte della scienza e quindi speriamo di poter accelerare nelle prossime settimane. Quello che abbiamo chiesto, anche nell’ultima versione del protocollo, è che ci sia non solo l’uniformità di applicazione, ma soprattutto un organo di controllo che possa dare a tutti le stesse garanzie di sicurezza. Sono necessarie minimo 4 settimane di allenamento prima di poter riprendere il campionato, ci sono altri sport che ragionano addirittura sulle 6 settimane. Sicuramente ne servono 4 e solo così si possono limitare gli infortuni che sono sempre dietro l’angolo e in questo momento ancora di più. Non dobbiamo porci un limite di data se vogliamo essere in grado di ripartire bene. Le 4 settimane non devono essere viste come un problema ma come necessarie per poter svolgere le partite, lo abbiamo sempre saputo e abbiamo sempre ragionato su questa tempistica. La realtà è che tutti non vedono l’ora di scendere in campo e di tornare a fare quello che è il loro lavoro. Fare allenamento e prepararsi perché, a prescindere dalla ripresa o meno del campionato, per un atleta professionista rimanere fermo per lungo tempo è sicuramente un problema. È ovvio che arriverà un momento in cui una data dovrà essere fissata, ad oggi non c’è, quindi inevitabilmente bisognerà calcolare da quel momento quante settimane ci vorranno”.


FIGC: “Volontà di terminare campionati di Serie A, B e C entro il 20 agosto”