L’allenatore rossoblu Davide Nicola è intervenuto questa sera nel corso della trasmissione We Are Genoa, in onda su Telenord. Con il suo Grifone stoppato sul più bello, proprio mentre stava raccogliendo punti preziosi come gli ultimi conquistati a San Siro, Nicola ha raccontato in video-conferenza come sta trascorrendo i giorni di quarantena? “Cerco di vivere questo periodo in maniera molto positiva, o almeno per quello che è il mio spirito. A me come a tutti gli italiani dispiace non poter avere la normalità, il fatto stesso di non poter essere sul campo d’allenamento o in panchina non mi piace, ma è anche importante farsi trovare pronti e sapersi adattare a qualsiasi tipo situazione che possa nascere. Purtroppo non possiamo fare diversamente. A noi il compito di scegliere se lamentarci tutto il giorno oppure rendere produttivo questo momento. Ciò che mi dispiace fortemente? Il fatto che non immaginavo davvero che questo stop si potesse protrarre così a lungo. Cerco di farmi vedere per quello che sono e di fare il mio lavoro con grande entusiasmo. Sono consapevole che qui si deve crescere sempre , enza accontentarsi mai, vivendo il tutto con estrema fiducia e dedizione: non cambierò mai in quel che faccio perché questo è il mio modo di essere”.

Oggi in Italia si è fermato anche il basket, mentre il mondo del calcio continua a sperare in una ripresa di allenamenti e campionati nel mese di maggio. Nicola non ha dubbi sulla tenuta mentale della sua squadra: “Inizialmente ci vorrà un po’ di tempo per ritrovare meccanismi e fluidità, ma è anche vero che non si ripartirà più proprio da zero…e questo varrà per tutti. I ragazzi ormai ho imparato a conoscerli e loro conoscono me: lo scopo è rendere produttivo il tempo e rimetterci subito in carreggiata. Non sono preoccupato di questo aspetto e sono convinto che il lavoro verrà ripreso come si deve. In questo periodo abbiamo cercato di mantenere i rapporti e i contatti grazie a video individuali di ripasso con compiti richiesti ai giocatori, soprattutto grazie all’aiuto dei miei collaboratori, del team manager, del direttore e di tutto lo staff che lavora dietro al Genoa quotidianamente. Ognuno si è fatto carico di un pezzettino per poter lavorare al meglio con i giocatori e ridurre questa distanza. Importante sarà capire quando riprenderemo. Molti giocatori mi hanno colpito per potenzialità e attitudini mentali: alcuni sono stati capaci di farsi notare già da subito, altri li scopriremo a breve. Questa rosa ha una varietà non comune, il tutto sta nel far convergere queste differenze che possono diventare una risorsa solo con il tempo e con gli allenamenti. Non mi piace molto parlare di un singolo, come insegnatomi anche da mister Onofri negli anni di settore giovanile, nemmeno screditare tutto ciò che viene fatto per la mentalità di gruppo. Chiaro che ognuno abbia uno scopo di lavoro e aree di miglioramento, da rispettare in base alle esigenze della squadra”. 

Sulla ripresa dei campionati, l’allenatore del Genoa non cambia posizione: “Credo che abbiano ragione tutte quelle forme di pensiero che non vadano a sopprimere ciò che sta realmente accadendo, perché provare a muoversi singolarmente senza pensare all’esigenza del paese non credo che sia la strada giusta. In questo momento, come ho sempre detto, non ci deve essere una differenza tra i nostri lavori o i nostri ruoli. Ci vuole rispetto delle regole per tutti gli italiani: mi piace pensare che questo paese ripartirà a prescindere dai ruoli e che ogni figura si riapproprierà della sua credibilità e della sua bellezza. Qualsiasi valutazione oggi ha valenza e veridicità, ma tutto sarà un compromesso. È chiaro che passato un certo tempo bisognerà rifare una mini-preparazione o una preparazione a tutti gli effetti, visto stiamo andando verso un periodo di sosta anche superiore a quella estiva, ma non sta a noi decidere quello che si farà. Sta a noi farci trovare pronti: questo è il nostro vero compito. Con tutto il resto ci perdiamo in discorsi e valutazioni che non ci portano nessun tipo di vantaggio”.