La 16ª giornata di campionato si è giocata a cavallo della terza giornata dell’Avvento, definita dalla liturgia che porta al S.Natale quella della Gioia. Gioia non per tutte le squadre.

Gioia della Juventus per il tris d’assi schierato in casa contro l’Udinese, tema tattico all’ordine del giorno di questo fine 2019. Esperimento riuscito? Parrebbe di sì, netto del  valore dei friulani. Fine del Sarrismo? Gioia solo per Vlahovic della Fiorentina e non per tutta la squadra di Montella, svegliata dai fischi del Franchi. L’attaccante ha ribaltato non solo l’Inter con l’eurogol ma anche le pagelle di tutti gli inviati a Firenze. Montella ha sudato freddo, essendo arrivato molto vicino alla quinta sconfitta consecutiva.

Gioia per Giampaolo Pazzini, che dalla panchina ha ribaltato l’inerzia della partita “matando” il Torino di Mazzarri, entrando sul 3 a 0 a favore dei granata. Gioia per Ivan Juric, aiutato anche da Eupalla la dea del pallone, ma il suo Verona non molla mai. Il Pirata legge bene la gara facendo i cambi, con quello di Pazzini inaspettato. Gioia per Manolo Gabbiadini, che ha risolto il Derby della Lanterna pur essendo rimasto triste in panchina per 85’ con una sola azione da gol. Gioia anche per Ranieri, tecnico della Sampdoria che non ha mai perso un derby né in Italia né all’estero.

Gioia per la Roma capace di soffrire un tempo contro la SPAL, andare sotto e poi recuperare e superare i ferraresi. Gioia per Mihajlovic ed il Bologna, che fanno l’impresa battendo un’Atalanta stanca. Immenso Palacio: ha fatto arrabbiare Gasperini. Gioia per Corini al ritorno sulla panchina del Brescia (2 gare – 2 vittorie) e domani si gioca il recupero con il Sassuolo: le Rondinelle hanno battuto un Lecce che ha pagato errori troppo grossolani per la Serie A. Gioia per il Parma: sotto il Vesuvio, spento sul piano calcistico per merito dei velocisti ducali, veleggia nella parte alta della classifica giocando all’italiana: difesa e contropiede. Gioia per il Sassuolo che impatta a S.Siro contro il Milan: protagonista il portiere Pegolo. Gioia all’ultima partita del lunedì per la Lazio di Simone Inzaghi. Ribaltato il Cagliari con un gol  al 91′ e un altro al 97′, l’Aquila vola al terzo posto in classifica.

Il contrario della gioia sono tristezza, malinconia, dolore, dispiacere e sofferenza. La tristezza del Napoli e di Gattuso, che ha sbagliato la prima al S.Paolo. Difficile cancellare gli errori di 15 giornate di campionato anche per Ringhio, subito entrato non sintona con i calciatori volendo far vedere chi comanda, facendo saltare il riposo della domenica e convocando tutti a Castel Volturno. Troppo il caos sotto il Vesuvio da poter essere risolto da un tecnico. La malinconia del Milan, che nel giorno dei suoi 120 anni ha sbattuto sui pali del Sassuolo. Piatek esce tra i fischi perché non ha fatto gol, pur avendo confezionato almeno due assist gol solamente da buttare in porta. Rabbia di Conte, sull’orlo di una crisi di nervi contro la Stampa, ma rabbia anche per aver regalato il primato alla Juventus. Inter stanchissima dopo l’inutile fatica contro il Barcellona. Lukaku gioca con il fisico ma non con i piedi visti e considerati i gol facili sbagliati. Scherza con il fuoco il biscione: se  striscia senza intensità, può anche ustionarsi.

Dispiacere di Gasperini dopo la sbornia Champions aver perso contro il Bologna. I punti persi sono pesanti e dopo l’impresa in Ucraina e le feste, un calo di tensione doveva essere scontato. Crisi isterica per Mazzarri, che fino al 70′ pensava di uscire dal Bentegodi sul risultato da 3-0. Tradito dai giocatori nell’ultimo quarto d’ora. Dispiacere e rabbia  alla Sardegna Arena per Maran e i suoi ragazzi, rimontati nel recupero dalla Lazio. Rabbia dei tifosi sardi e dirigenti per i 7 minuti di recupero concessi da Mariani di Aprila. Esagerati. Troppi gli sprechi di gol facili mancati da Simeone, Joao Pedro e compagnia che faranno dimenticare la bella gara tra le squadre più in forma del campionato, alla vigilia dominata dai figli di Gigi Riva, eletto Presidente onorario del club a settimana.

Tristezza, malinconia, dolore, dispiacere anche per il Genoa e per i suoi tifosi, che hanno  perso il Derby della Lanterna. Adesso sofferenza per una squadra che non dovrà dimostrarsi fragile anche contro l’Inter. Thiago continua a credere nel Grifone, i tifosi crederanno in lui se farà come il Professor Scoglio quando mise alle corde Spinelli per avere Signorini, minacciando di dimettersi se non fosse arrivato. Sotto l’albero di Natale Thiago aspetta i rinforzi per cercare di chiudere il girone di andata non in fondo alla classifica. Per riuscirci bisogna risolvere il guaio dentro i 16 metri avversari. Tranquilli al Pio Signorini Thiago e giocatori; nel dolore, anche se con tanta rabbia, i tifosi e la Nord non hanno mai abbandonato il vecchio cuore rosso blu. Non lo abbandoneranno se vedranno la scossa di Criscito, Sturaro, Biraschi e compagnia.

Nella 16ª di campionato arbitrale la gioia è per Massa di Imperia, sotto gli occhi di Rizzoli in Bologna-Atalanta, a conferma del fatto che non ha sbagliato stagione come suoi detrattori asseriscono. Malinconia nel vedere gli altri arbitri che non migliorano partita dopo partita per deficienze tecniche e per mancata applicazione del regolamento. Inutile fare i nomi: sono sempre gli stessi, sempre alle prese con i falli di mano e i fuorigioco per colpa di nasi appuntiti.

Sorteggio: sorride il calcio italiano, ma sarà importante non gongolarsi in anticipo. L’Europa non è come il campionato italiano, in cui si può giocare solo tatticamente a non far giocare gli avversari. Perciò giochiamoci sopra: per la Juventus si TAV contro il Lione, paella valenciana mangiabile per Gasperini e i suoi ragazzi con uno sforzo sul mercato di gennaio per rimpolpare la rosa, Messi male Gattuso e il Napoli. Contro il Barcellona, per tirarsi su il morale, devono ricordarsi che gli spagnoli sono stati eliminati lo scorso anno dal Liverpool, squadra contro cui il Ciuccio ha fatto bella figura. In Europa League assist sul velluto per Inter con il Ludogorets e Roma con il Gent. Più che gli avversari, bisognerà capire quanto ci terranno Conte e Fonseca giocare al giovedì senza dimenticarsi l’obiettivo campionato. Occhio ai bulgarie ai belgi, che non avranno nulla da perdere.