SAMPDORIA (3 5 2) – Audero: Bereszynski, Chabot, Colley; De Paoli, Linetty, Ekdal, Jankto, Murru; Rigoni, Quagliarella. Allenatore: Eusebio Di Francesco.

LA PARTITA – Antonio Conte si affida a un attacco di “piccoletti” per affrontare Di Francesco, collega e amico di vecchia data. Le prime due sfuriate arrivano dalla fascia: da una parte ci prova Candreva, dall’altra Jankto, in entrambi i casi un nulla di fatto. Bastoni macchia la prima da titolare con la maglia dell’Inter facendosi ammonire al 9′, Lautaro scappa a Chabot prima di venire chiuso in area da un’entrata portentosa di De Paoli. E giù applausi dal Ferraris.

Al quarto d’ora Emiliano Rigoni si prende vede giallo per aver bloccato un fraseggio degli ospiti in maglia nera; sarà il primo di una lunga serie. Alla squadra di Conte bastano infatti un paio di minuti per aprire la partita e mettere il pilota automatico. Dopo un tentativo di Brozovic murato dalla difesa, Audero è costretto ad osservare insaccarsi in rete un tiro di Sensi dal limite dell’area, deviato alla Inzaghi (e con un pizzico di fortuna) da Alexis Sanchez. Neanche il tempo di prendere le misure che la storia si ripete pochi istanti dopo, quando il tuttofare del centrocampo interista pesca l’attaccante cileno solo soletto a due passi dalla porta. Il gol dell’1-0 verrà poi assegnato a Sensi, come correttamente spiegato dall’Inter sui propri canali social, mentre il possibile colpo del KO (un passante rasoterra di Candreva, finito sul palo lontano) sarà annullato per fuorigioco. Passa la mezz’ora e lo spartito non cambia di una nota: l’Inter è più in palla, fa girare come trottole e fa del rapido possesso pallone l’arma per ferire una difesa perforabile. Lo conferma un tentativo di Lautaro Martinez, sventato da Audero, su un’imbucata facile facile di Bastoni dalla retroguardia nerazzurra. Ammonito anche Sanchez, Quagliarella e Linetty provano in rapida successione a scardinare la difesa avversaria. In pieno recupero, Asamoah si trova con il pallone tra i piedi area di rigore, ma cincischia e perde un attimo di troppo. Conte si sbraccia a bordocampo, DiFra resta in piedi fino all’ultimo minuto della frazione, che si chiude con un colpo di testa fuori misura scoccato dall’ex Skriniar.

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La ripresa s’infiamma dopo nemmeno un giro d’orologio, scottando e scombussolando i piani dell’Inter. L’azione va ripresa da lontano: Lautaro sfugge alla marcatura di Colley, il suo tiro viene salvato da un superlativo Audero prima che Alexis Sanchez si avventi sul pallone. Il cileno prova a saltare Chabot, cade in area e si vede sventolare il cartellino giallo (il secondo, quindi rosso) in faccia per simulazione. Dopo aver abbandonato il campo sommerso da una bordata di fischi, lascia così il solo Lautaro a guidare l’attacco. La partita cambia faccia all’incrocio con il decimo minuto, e questa volta sorride a Di Francesco. Il merito è di Jakub Jankto, che con un delicato colpo di sinistro beffa Handanovic regalandosi la prima gioia in maglia blucerchiata. Oltre al risultato, cambiano volto anche le squadre in campo: Bonazzoli va a rimpinguare l’attacco sostituendo De Paoli, Conte butta dentro Lukaku per ridare peso al reparto offensivo e concede un po’ di fiato a Candreva, rimpiazzato da D’Ambrosio.

La pancia della Sud comincia a vibrare nel tentativo di guidare la squadra all’arrembaggio, ma la speranza è infranta al quarto d’ora. Ci riprova Brozovic, Audero questa volta non trattiene e Gagliardini non perdona da pochi passi. Incassato il 3-1, la Samp accusa il colpo. Conte chiama dentro Barella al posto di Sensi, uno stremato Ekdal fa posto a Vieira. Di Francesco gli consegna le chiavi del centrocampo al 72′, con l’uscita di Linetty e l’ingresso di Caprari. Anche Jankto, ago della bilancia nel centrocampo sampdoriano, viene spostato sulla linea dei trequartisti alla ricerca disperata di un colpo di reni. Nell’ultimo quarto d’ora a spingere sono i padroni di casa, ma l’occasione più importante capita sui piedi di Lukaku: tentativo di cucchiaio, Audero salva ancora. Sarà proprio di Vieira uno fra gli ultimi tentativi dei padroni di casa, un tiro dalla lunga distanza respinto da Handanovic. Poi ci prova Quagliarella, ben appostato sul secondo palo sugli sviluppi di un calcio d’angolo. L’ultimo di una partita a larghi tratti dominata dall’Inter, poi sfuggita di mano e ripresa con le unghie. Conte mostra i pugni chiusi al settore ospiti, la Sud incita la squadra al fischio finale.

LA CLASSIFICA – I Nerazzurri tornano in testa alla classifica sorpassando la Juventus, prossima avversaria in campionato,che pure aveva vinto nel pomeriggio contro la SPAL (2-0, prodezza balistica di Pjanic e rete di Cristiano Ronaldo). La squadra di Semplici rimane invece all’ultimo posto, a braccetto proprio con la Sampdoria, con soli 3 punti racimolati in 6 giornate. Nel prossimo turno i blucerchiati affronteranno l’Hellas Verona di Ivan Juric, obbligati a vincere per non restare imbrigliati nelle sabbie mobili della Serie A. Per convincere ci sarà tempo.