Lo striscione comparso durante Genoa-Spal e rivolto alla figlia del presidente Preziosi ha raggiunto una risonanza di carattere nazionale questa mattina nella consueta rassegna stampa, dopo un lunedì intercorso tra messaggi che si dissociavano attraverso i social, tra molti messaggi ricevuti anche dalla nostra redazione a commento di foto o articoli e tra le dichiarazioni di solidarietà arrivate dalle cariche di Lega Serie A e CONI, oltre che da parte di alcuni presidenti della Serie A come Cairo e Lotito. Così come si è rimasti colpitoi già domenica sera al Ferraris quando nell’intervallo la signora Brigida, mamma di Paola Preziosi e grande genoana, seduta in tribuna, ha accolto con stupore e grandissima amarezza la comparsa di quello striscione a più riprese definito “irripetibile” dai quotidiani sportivi nazionali, spingendone per la rimozione avvenuta dopo un quarto d’ora dal fischio iniziale della ripresa. Ecco alcuni dei passaggi e dei messaggi comparsi questa mattina sui quotidiani: 

Quando l’ignoranza e la volgarità parlano, l’intelligenza tace. Non è possibile che allo stadio si faccia quello che si vuole, che entrino striscioni senza controlli. In tanti mi dicono ma chi te lo fa fare di stare ancora lì? Potrei lasciare il club al sindaco […] ma significherebbe lasciarlo morire” (Enrico Preziosi al Secolo XIX)

Nella foto, la Gazzetta dello Sport in edicola stamattina

Certi messaggi vanno condannati in modo inequivocabile” (Giovanni Malagó, presidente CONI)

Quello striscione è stato scritto e pensato (per fortuna) da pochi, che se sono uomini lo sono con la “u” minuscola” (estratto da una lettera di una tifosa inviata al Secolo XIX)

Il calcio costa milioni e procura rogne, non c’è nessuno che voglia sostituirsi a Preziosi. Perché gli ultras lo contestano con ferocia? Che cosa c’è dietro? Lo Stato batta un colpo” (editoriale Gazzetta dello Sport)

Nella foto, il lancio d’apertura del Corriere dello Sport

Il Salvini o il Di Maio di turno, non potete non sapere che scritte come quelle di Genova, Bologna, Roma, Torino o Napoli non sono trascurabili derive calcistiche, ma la prova clamorosa che stiamo pompando qualche centesimo o qualche arma di difesa in più in una società gravemente malata” (editoriale Corriere dello Sport)


Veloso: “Punto conquistato grazie alla forza del gruppo”