Umiltà, spirito di sacrificio e volontà di rispettare il passato: sono questi i capisaldi su cui poggia “La Giovane Italia”, portavoce e portavalori di un mondo del calcio in cui molti ragazzi sperano di ritrovarsi anche fra qualche anno. Ben consapevoli del fatto che non tutti avranno la fortuna di toccare con mano le serie maggiori, quelle che un ragazzo come Daniel Bessa ha raggiunto “tra sogni e batoste”, questo pomeriggio 12 ragazzi in rappresentanza del Genoa Primavera, Under 15, Under 16, Under 17 (accompagnati dallo staff rossoblù al gran completo) hanno rivangato un passato forse dimenticato troppo in fretta. Quei capolavori del Genoa targato Chiappino, sorridente e felice di ripercorrere le sfide contro Roma e Palermo, così come i ricordi di Michele Sbravati, hanno offerto più di qualche spunto anche per la successiva intervista al centrocampista italo-brasiliano. Reduce dalla fioritura in casa nerazzurra, una rottura del crociato lo costrinse a cercare e a fare in modo di trovarsi spazio fra le spiagge del Portogallo, le case cubiche d’Olanda e la giungla della Serie B. Qui troverà sulla propria strada anche Carlo Sabatini, presente al Genoa Museum and Store e nel Como neo-promosso che allenò fino all’11ª giornata. Sarà lo stesso Bessa ad offrirci un giudizio sull’attuale tecnico della Primavera: “Una bravissima persona, un professionista che mi ha dato tanto”.

https://twitter.com/buoncalcio/status/996435156885037056

“Ho dovuto adattarmi a vivere in Italia – ricorda Bessa – Imparando una lingua che non conoscevo. Ogni anno e ogni cambio di stagione lo ha reso difficile. Tutti gli anni saranno così anche per voi ragazzi delle giovanili, io ho avuto la fortuna di giocare con tanti compagni fortissimi nella Primavera dell’Inter prima che un infortunio mi facesse ripartire dall’estero e dalla Serie B. Abbiamo tanti sogni e prendiamo tante batoste, ma la mia strada è stata normalissima: oggi se sono qui è perché poso dire di avercela fatta”.

Dall’Olhanense allo Sparta Rotterdam, da un cambio repentino di allenatore e dirigenti a una città – Rotterdam, appunto – piena di persone meravigliose, anche il cammino di Daniel Bessa si è dispiegato in giro per il mondo. Un mondo fatto di “tante cose giuste e tante cose sbagliate, l’importante è che ci siano ragazzi sorridenti, forti, educati”.

BESSA FRA PASSATO PRESENTE E FUTURO – “Ho vinto tanto a livello giovanile con l’Inter e in Serie B, adesso spero di farlo anche in Serie A con il Genoa già nella prossima stagione. è questo il sogno di tutti. Il momento più complicato della mia carriera è stato sicuramente il periodo in prestito in Portogallo, dove ho pensato seriamente di lasciare per darmi agli studi. Mi ha aiutato molto la famiglia così come mio fratello, giocai una sola partita – la prima – e poi cambiarono allenatore e i dirigenti che mi avevano voluto. Ho avuto la fortuna di avere Casiraghi, molti contatti con l’Inter ma solamente in Olanda mi sono ritrovato per davvero. Allo Sparta Rotterdam giocai quasi tutte le partite a disposizione e trovai persone meravigliose, adesso sono felice di essere in Italia. Il Genoa è stata la scelta giusta arrivata nel momento giusto, e se dovessi tirare le somme direi che tutto è andato in modo positivo”.

Ballardini è un ottimo allenatore, mi sono trovato benissimo con lui e credo che sia molto bravo a gestire le situazioni. Ho imparato tanto da lui e tanto anche da Carlo Sabatini, un professionista molto serio che ho incontrato ai tempi del Como. Ai giovani della Primavera dico invece di continuare così e di impegnarsi sempre al massimo: spesso giochiamo con loro in allenamento ed è giusto che si presentino ragazzi sorridenti, forti, educati. Anche io ho fatto tante cose giuste e tante cose sbagliate nella mia carriera giovanile. Vogliamo chiudere con una vittoria in casa contro il Torino, sarebbe fantastico”.