Giunta al suo settimo anno di vita come appendice della vecchia Coppa UEFA, l’Europa League è stata fino ad oggi competizione tanto aperta e divertente quanto discussa e chiacchierata. Impegna come tutte le competizioni europee in turno infrasettimanale, e sulle possibili conseguenze di questo fattore se ne era parlato già diverso tempo fa in uno dei nostri editoriali (clicca qui per rileggerlo). Visto che questa sera sarà serata di gare di ritorno dei quarti di finale, siamo andati però a prendere una statistica un po’ particolare: quante squadre della medesima nazione sono arrivate ai quarti di finale nelle ultime sette edizioni ricoprendo almeno il 25% del tabellone, quindi arrivandovi con almeno due squadre? E le nazioni “privilegiate” a livello numerico hanno poi saputo sfruttare questo vantaggio vincendo la competizione?

Di seguito il resoconto degli ultimi sette anni di Europa League, esclusa l’edizione ancora in corso:

2009-10: fu l’anno del Genoa e del ritorno in Europa. Ai quarti arrivarono due spagnole (Valencia e Atletico Madrid), due tedesche (Amburgo e Wolfsburg) e due inglesi (Liverpool e Fulham). Vinse il titolo l’Atletico Madrid.
2010-11: ai quarti tre portoghesi (Porto, Benfica, Braga) e due olandesi (PSV e Twente). In finale vincerà il Porto.
2011-12: tre spagnole (Valencia, Athletic Bilbao e Atletico Madrid) e due tedesche (Hannover e Schalke). Vincerà per la seconda volta in tre anni l’Atletico Madrid.
2012-13: tre inglesi (Chelsea, Tottenham e Newcastle). Trionfo in finale contro il Benfica da parte del Chelsea.
2013-14: due spagnole (Siviglia e Valencia) e due portoghesi (Benfica e Porto). Vince il Siviglia, che inaugura un triennio di vittorie in Europa che si interromperà soltanto nella competizione ancora in corso.
2014-15: ai quarti due italiane (Napoli e Fiorentina, nessuna finalista) > vincerà il Siviglia, ma quell’anno l’Italia sprecherà una grandissima occasione avendo avuto addirittura due formazioni in semifinale, il Napoli con gli ucraini del Dnipro e la Fiorentina con il Siviglia.
2015-16: tre spagnole (Valencia, Villareal e Siviglia). Ultima vittoria del Siviglia, che nella stagione corrente proseguirà in Champions League sino agli ottavi di finale, precludendosi la possibilità di vincere il suo quarto trofeo consecutivo.

Rivedendo l’elenco precedente, soltanto l’Europa League 2014/2015 non vedrà arrivare fino in fondo e uscire vittoriosa una nazione che ai quarti avesse portato almeno due squadre. Che si trattasse di due formazioni italiane potrebbe voler dire tutto o niente, ma senza dubbio è un dato che deve far riflettere sull’attenzione e sull’importanza che il nostro calcio dà a questa secondaria coppa europea. Oggi, a poche ore dall’inizio delle partite, il tabellone racconta storie diverse, come quella delle due formazioni belghe (Genk e Anderlecht) giunte a braccetto ai quarti di finale per la prima volta nella storia dell’Europa League. A completare il quadro una formazione inglese (Manchester United), una olandese (Ajax), una spagnola (Celta Vigo), una tedesca (Schalke 04), una francese (Lione) e una turca (Beşiktaş).

Al predominio spagnolo quest’anno potrebbe essere posto rimedio approfittando dell’inesperienza europea del Celta Vigo (che stasera affronterà in casa propria il Genk partendo comunque dal 3-2 a suo favore dell’andata) oppure facendo sì che il Manchester United di Ibrahimovic e compagnia sfrutti il suo enorme potenziale, di prima classe, chiudendo la pratica Anderlecht all’Old Trafford (si partirà dall’1 a 1 dell’andata in terra belga).

Due sfide non facili dunque per le sorprese fiamminghe, che potrebbero comunque continuare a stupire. Resta anche da vedere se la Francia continuerà a fare il tifo per il Lione, per la prima volta in semifinale in una coppa europea (non era mai andato oltre gli ottavi di finale in Champions League nelle stagioni 2003/04 e 2004/05. I francesi partiranno questa dal 2 a 1 dell’andata a loro favore.

Ancora più intrigante la storia dell’Ajax, club giovane forse giunto al giusto grado di maturazione, che se approfitterà del 2-0 a proprio vantaggio conquistato la settimana scorsa per affrontare i tedeschi dello Schalke 04 sul loro campo di casa potrà garantirsi l’accesso alle semifinali, mai raggiunte da quando esiste l’Europa League (i lancieri non erano mai andati oltre gli ottavi di finale, ndr). Statistiche a parte, potrebbe davvero essere questa l’edizione “rivoluzionaria”?