MANDORLINI GIOCATORE

Andrea Mandorlini è stato un difensore italiano di buone qualità lungo gli anni ’80. Dopo le trafile nelle giovanili del Ravenna, nel 1978 esordì in serie A con la maglia del Torino, a seguire all’Atalanta in serie B. Nella serie cadetta 80/81 è titolare nella retroguardia della Dea. Prestazioni che gli valsero la convocazione ed unica presenza con l’Under 21.

Torna in Serie A con l’Ascoli dal 1981 al 1984. Dopo le buone prestazioni ascolane fu ingaggiato dall’Inter, punto di riferimento della difesa del biscione degli anni 84/85 nel ruolo di libero, protagonista anche in Coppa Uefa. Carriera interista fino al 1991 e fu anche partecipe attivo dello scudetto 1988-89. Nel palmarès anche se in panchina vanta la Coppa Uefa del 1991.

Passato all’Udinese nel 1991, dopo due anni appese le scarpe al chiodo.

MANDORLINI ALLENATORE

Iniziò presto, a 33 anni, allenando una formazione di serie D: la Manzanese. Non iniziò bene la carriera in panchina, non riuscendo il tecnico a mantenere la categoria.

Continua come vice-allenatore dal 1994 al 1998 con il Ravenna, con Novellino in panchina.
Passa poi da Ravenna a Trieste per fare il primo allenatore arrivando ai play-off. La Triestina però non centra l’obiettivo C1.

Sempre mare per Mandorlini, da Trieste allo Spezia. Con gli aquilotti raggiunge la C1 ma buca due volte i play-off per salire in B.

Riporta l’Atalanta in serie A e si riaprono le porte del grande calcio. Viene licenziato nella massima serie dagli orobici dopo 14 giornate di campionato.

Dalla gloria alla crisi nel calcio il passo è breve. Mandorlini, buca con Bologna in B e con il Padova in C1 non centrando i play-off; passa dunque al Siena in serie A ma rescinde il contratto alla dodicesima giornata con 9 punti in classifica.

Farà poi nascere le ambizioni del Sassuolo appena arrivato in B nel 2008 ma lo abbandona subito a fine campionato per incompatibilità con i piani tecnici e dirigenziali di Squinzi, padrone della Mapei.

Stufo dell’Italia emigra in Romania, al Cluj, squadra portata alla vittoria in campionato, coppa nazionale e nella supercoppa del 2009/2010. Mandorlini non è altrettanto fortunato con la Coppa dalle grandi orecchie e viene infatti esonerato dal Presidente del club rumeno alla vigilia del debutto in Champions.

L’Hellas Verona lo chiama subito in panchina. Gli scaligeri navigano a metà classifica in C1. Mandorlini li porta ai play-off e in serie B. Ci mette due anni con Giulietta e Romeo ma raggiunge la serie A e con il suo progetto tecnico arriva alla salvezza.