“Basta capire di calcio” era lo slogan di Nereo Rocco. Per consolarsi delle partenze di Pavoletti e Rincon. E ad un’altra frase fatta “i soldi servono a tanto, ma non sono tutto” si aggiunga che questi sono la speranza del prossimo calciomercato del Vecchio Balordo. Difficile dirlo ai tifosi del Genoa vista la loro diffidenza a ripartire, e potremmo essere fraintesi.

Non sono un sognatore, non riesco a contare le stelle, difficile vederle nelle città moderne. Sarebbe una brutta illusione svegliarsi la prossima settimana o qualche giorno più in là se Pavoletti e Rincon non fossero sostituiti, e questo per una semplice osservazione: si sapeva dalla scorsa estate che avrebbe fatto le valigie e perciò bisogna essere sicuri che la società avesse e abbia un piano, anche non propagandato, per sostituirli.
La storia del Genoa in questi ultimi calcio mercati da lontano sembra apparire come quella del Siviglia e dell’Atletico Madrid. Non sono pazzo, non quella del Leicester: una favola già vista con gli scudetti nella prima Repubblica Italiana vinti dalle provinciali.

Il Siviglia è rimasto competitivo vincendo l’Europa League nonostante le cessioni di Kondogbia, Medel, Vidal, Bacca, Navas, Negredo, Denis Suarez e qualche altro che dimenticherò; l’Atletico di Simeone, a sua volta, ha continuato a far paura alle grandi in Champions pur perdendo Aguero, Miranda, Turan, Costa, Falcao.
Perché hanno continuato a vincere? Perché avevano dirigenti che sapevano di calcio alla Rocco, che parlavano poco, che non si affidavano a procuratori e che stanavano e scoprivano alternative ai cosiddetti “grandi” in partenza con strategie di mercato basate sulla media distanza.

Al Genoa negli ultimi anni qualcosa di simile è successo, anche se tutte le ciambelle non sono riuscite con il buco come nelle società sopra nominate. Bisogna perciò avere fiducia che si possa ottenere qualcosa anche attualmente e bisogna farlo con spirito tranquillo, condizione essenziale dell’attività. Dopo si giudicherà. I matrimoni nel calcio, si sa, sono la luna di miele per i tifosi. Le vedovanze anche. Per tale motivo bisogna ricordare, per non continuare a rimanere vedovi/e dei calciatori o degli allenatori, che i calciatori sono delle aziende e fanno i propri interessi.

A tal proposito bisogna ricordare la frase che Preziosi ha detto non una sola volta, ma anche nella famosa riunione pubblica estiva con la tifoseria: “un club come il Genoa non si può permettere di trattenere giocatori ai quali vengono prospettati ingaggi doppi o tripli, più bonus per risultati”. Frase detta aggiungendo che però il suo Genoa cercherà attraverso le proprie capacità di trovare i campioni del domani.

Questa considerazione del Joker e del suo staff cade a pennello in questa sessione di calciomercato con qualcosa in più rispetto al passato: i 30 milioni di euro incassati dal Grifo propagandati dalla stampa specializzata. Gli euro ricavati dalle due vendite andranno a sanare ulteriormente il bilancio entro dopodomani ma daranno anche la possibilità di poter investire e non saranno sprecati con i Girotto, sempre all’ordine del giorno degli ultimi 4 calcio mercati, con i Palacio, visto l’ingaggio, e compagnia.