Inter Genoa 2 a 0.  Glow in the fog rosso blu, dark davanti alla porta di Handanovic. Fosforescente il Grifone sul piano del gioco, non metal ma dark oscuro davanti alla porta avversaria. Nella nebbia di S. Siro il Genoa, con gli errori da rigori in movimento dentro l’area nero azzurra, ha fatto rivedere la luce all’Inter di Pioli.

Notiziario: 7° gradi la temperatura con nebbia. I 546 tifosi rosso blu nel terzo anello si sono sentiti ma non visti. Presenti Preziosi, Zarbano, Milanetto.

Brozovic cancella le illusioni con un gol per tempo. Niente da fare, ogni viaggio è un ritorno dietro alla lavagna per i rosso blu, questa volta non per l’approccio alla partita, per il gioco, la tattica, ma per i clamorosi gol mancati nel primo tempo davanti alla porta di Handanovic. Il Genoa di Juric ha lasciato il “dietro alla lavagna” delle altre trasferte impartendo una lezione all’Inter su tutto e torna oggi al Pio Signorini con il compito di punizione. Torna a scuola con due bacchettate sulle dita per imparare il cinismo delle cosiddette grandi (l’Inter di ieri non lo è). Dispiace che questa figura da scolaretto nell’area nero azzurra cambi i giudizi e i voti sulla prestazione dei calciatori rosso blu per di più avendo davanti non una severa maestra e non una squadra di altra categoria.

Fare punti contro l’Inter a S. Siro e fuori in questo momento non è una missione impossibile e Juric lo aveva capito subito. Il rimpianto a fine gara da parte di tutti passati in zona mista a testa bassa era evidente perché il Vecchio Balordo si era conquistato attraverso il gioco il diritto di crederci, con un primo tempo sontuoso tatticamente, difficile per gli avversari e finito ingiustamente con il vantaggio nero azzurro con l’unico tiro del primo tempo tra i pali di Perin, l’unico nella nebbia riconoscibile con la sua divisa, anche da punto di riferimento per gli avversari, da Anas glow.

La faccia che i calciatori di Juric hanno mostrato per tutta la partita anche sotto di due a zero è quella che lascia il bicchiere mezzo pieno e guardare al sole del futuro, anche se la metà vuota sotto porta è costata punti che sembravano alla portata e rigeneranti non solo per la classifica.

Invece paradossalmente gli errori sfruttati in modo chirurgico dai solisti di Pioli sono nati da disattenzioni. Sul primo gol da calcio d’angolo con Brozovic, solo, appostato fuori dall’area di rigore e sul secondo con un contropiede nero azzurro con 50 metri di pallone portato da Joao Mario non fermato con un fallo tattico anche da cartellino giallo.

L’Inter di Pioli dovrà andare a scuola di 3-4-3, perché se l’ex tecnico della Lazio continuerà con questa strategia tattica senza giocatori di personalità a centrocampo e in attacco, senza compattezza tra i reparti con una squadra corta senza adeguata copertura sulle corsie laterali non riceverà tanti regali da parte degli avversari.

Bravo Gio Simeone sempre più centravanti nei movimenti con le spalle alla porta, ma il suo colpo di tacco su assist di Lazovic a porta spalancata, fosse successo all’Atletico, il Cholo gli avrebbe procurato un calcio nel deretano. È giovane: sarà il centravanti del futuro.

La partita per calciatori rosso blu sul pullman di ritorno nel fitta nebbia sarà stata ricordata per il salvataggio di D’Ambrosio sulla linea di porta su tiro di Lazovic , la grande parata di Handanovic su colpo di testa sicuro di Ocampos, per l’altro colpo di reni nel secondo tempo su pallonetto sempre di Lazovic e per gli altri tapin mancanti nell’area di rigore nero azzurra sui 5/6 cross da destra e sinistra transitati dentro l’area del portiere del biscione. Sarà ricordata anche per il rigore netto, senza proteste, non concesso da Valeri di Roma a favore di Laxalt su sgambetto di Miranda .

Bene, spente le luci al led realizzative di S. Siro,  tra giovedì e domenica prossima c’è la possibilità da parte di tutti non solo di Juric di illuminare nel Tempio l’Albero di Natale rosso blu.