Il direttore del Genoa, Marco Ottolini, ha concesso un’intervista ai microfoni di CaughtOffside nella quale ha approfondito l’arrivo di Djed Spence al Grifone e le possibilità dell’esterno inglese di rimanere in rossoblù anche la prossima stagione: “Parlo con Djed ogni settimanaconferma OttoliniAbbiamo creato un buon ambiente per lui. Stiamo cercando di farlo sentire importante e benvenuto qui, e questo si tradurrà nelle sue prestazioni in campo. Vogliamo dargli le condizioni giuste per farlo. Abbiamo ancora sette partite da giocare e vogliamo vedere cosa può fare. Personalmente, mi piace Djed, quello che sta facendo e come si sta allenando. Certo, può fare di più, e lo sa, ma siamo in contatto con gli Spurs e valuteremo un accordo nei prossimi mesi dandoci il tempo di capire la nostra posizione e la prospettiva di Djed sulla possibilità di restare qui“.

Il dirigente rossoblù ritorna alla prima volta che vide Spence ormai sette anni fa: “Ricordo che ero al Craven Cottage nel 2017 con l’allora direttore dell’Accademia del Fulham, Huw Jennings. C’è stata una partita Under 23 e ho notato Djed per la prima volta. Passò al Middlesbrough e in prestito al Nottingham Forest prima di essere venduto al Tottenham. Quindi sapevo tutto sulle sue caratteristiche di allora ed erano ben presenti nella mia mente quando abbiamo parlato con Tottenham. Djed non aveva avuto buoni prestiti (al Rennes e al Leeds, ndr), ma conoscevo la sua qualità. E stavamo cercando di rafforzare a destra nel mese di gennaio“.

Da qui l’inserimento della trattativa che ha portato Dragusin in Inghilterra: “Attraverso le nostre discussioni con Tottenham su Radu, è emersa la possibilità di prendere in prestito Djed. Sapevamo che aveva giocato un po’ a Leeds. Non voglio dire che la mossa è stata un rischio per noi, ma diciamo solo che era chiaro che il suo profilo non era al top e forse aveva dei problemi di mentalità. Pensavamo che il Genoa avrebbe potuto fornire un ambiente diverso per ottenere il meglio da lui, così abbiamo deciso di completare il prestito“.


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