Alla 31° giornata di campionato i sogni si sono avverati, in particolare in fondo alla classifica. Nicola e Ranieri avranno sognato il numero 31, quello dei “Padroni di casa”, battendo a domicilio Torino e Atalanta e facendo un balzo in avanti dalla zona rossa. Non solo in fondo il numero 31 lo avranno: lo hanno fatto anche De Rossi, vincitore del Derby, e Allegri con la Fiorentina. Non a domicilio il sogno è stato di Gilardino e Calzona. Solo l’Udinese non è riuscita a fermare l’Inter.

In testa alla classifica per partecipare alla Champions in prima fila Inter e Milan, si deve guardare alle spalle la Juventus per la  terza posizione occupata dal Bologna a quattro punti. Felsinei, giallorossi e Dea (con una gara in più da giocare) sperano nel quinto posto conquistato con il Ranking UEFA. In cinque punti Napoli, Lazio, Torino e Fiorentina (a sua volta con una gara in più da giocare) si giocano l’Europa e la Conference League.

In fondo alla classifica dai 30 punti del Cagliari ai 25 del Sassuolo rimangono sempre sette squadre: con 21 punti a disposizione può succedere di tutto.

Salernitana-Sassuolo 2 a 2. L’orgoglio della Salernitana sotto di due a zero la porta a pareggiare nel venerdì calcistico di Serie A e mettere in crisi il Sassuolo di Ballardini. Domina il Sassuolo nel primo tempo, si innervosiscono i pochi tifosi presenti all’Arechi nell’intervallo, nella ripresa Candreva e Maggiore riprendono gli emiliani rei di aver abbassato troppo il baricentro. Serve poco il pareggio agli uomini di Colantuono, solo una consolazione dopo 6 sconfitte consecutive. Ballardini in attesa dei risultati di sabato e domenica cerca l’alchimia delle altre salvezze difficili da conquistare in una piazza non solo abituata, ma anche assente: basta guardare il tabellino dei presenti nelle gare casalinghe.

Empoli-Torino 3 a 2. Nicola abbatte il Toro di Juric con i cambi nel secondo tempo: Cancellieri e Niang  con i due gol aprono speranze e porte alla squadra di Nicola. Tutto è avvenuto per i toscani dopo quattro sconfitte consecutive e non realizzando neanche un gol. Il Torino di Juric è una bella squadra, ma vista l’alternanza di risultati risulta una incompiuta e la zona Europa si allontana anche dopo la sconfitta della Lazio nel derby.

Roma-Lazio 1 a 0. Roma tosta modello De Rossi. Roma “capoccia” con il gol di Mancini. Lupa che si mangia l’Aquila che difficilmente è riuscita a volare per mancanza di incisività. DDR al suo primo derby vinto da allenatore dopo i tanti da calciatore si porta a ridosso della zona Champions. La Lazio si ferma a 46 punti facendo ballare la zona Europa, stanchi i biancocelesti alla prese con la Coppa Italia. Derby non bello, ma De Rossi ha sbagliato meno di Tudor nella tattica e nella formazione iniziale. Nulla ha fatto la Lazio per arrivare al pareggio, solo un tiro in porta. Mancini alla fine poteva evitare di sbandierare la bandiera laziale col disegno di un topo in una stracittadina già calda al mattino. Ma cosa hanno nel cervello i calciatori? Poi rientrati nello spogliatoio subito si scusano…

Milan-Lecce 3 a 0. Quasi un allenamento per la banda di Pioli pronta a giocarsi l’Europa con la Roma. Gotti sperava di lasciare ancora la porta inviolata per la terza volta consecutiva, ma non aveva fatto i conti con lo strapotere del Diavolo quando gira davanti. È alla settima vittoria consecutiva E il derby da giocare non fa paura. Il Lecce ha tutto per salvarsi, ma gli scontri diretti con Empoli e Sassuolo saranno un esame non da poco. Altro Presidente quello leccese che abbandona il Meazza dopo la non buona prestazione dell’arbitro Massimi dal cartellino facile nei confronti di Krstovic al 45’ del secondo tempo (e non solo).

Frosinone-Bologna 0-0. Pareggio con poche emozioni bolognesi rispetto alle ultime gare. Un pareggio che accontenta di più i bolognesi che il ciociari sempre terzultimi. I due portieri (nel primo tempo quello del Bologna, a seguire quello del Frosinone) pronti a salvare il risultato ad occhiali. Thiago Motta non è felice per le tre occasioni da gol sprecate. Di Francesco vede il bicchiere mezzo pieno per la disputa del primo tempo e anche per non aver incassato gol contro i felsinei. Per i laziali occorrono quelle vittorie che da 10 giornate sono assenti.

Monza Napoli 2 a 4. Il Ciuccio dopo un primo tempo da asini, nel secondo tempo si ricorda chi era stato nello scorso campionato e si sbarazza del Monza di Palladino. Nell’intervallo Calzona non ha servito il Thè, ma della cicuta calcistica. Calzona crede che in sette gare da giocare possa conquistare un pezzo d’Europa. Palladino ha accarezzato i tre punti dopo il primo tempo dei napoletani. Si consola pensando che  difficilmente altri avversari faranno tre gol così eccellenti tecnicamente.

Cagliari-Atalanta 2 a 1. I sardi in rimonta fermano l’allungo della Dea per l’Europa. Gasperini perde la seconda partita consecutiva dopo il match di andata della  semifinale di Coppa Italia. Gasperini si arrabbia alla decima sconfitta in campionato che lo allontana dalla zona Champions. Scamacca in gol, Ranieri incarta i bergamaschi con la difesa a cinque e rimonta non solo per il cambio tattico, ma anche per una migliore condizione fisica. Sardi  sulla via della salvezza.

Juventus-Fiorentina 1 a 0. In gol la Signora con lo stopper Gatti e altre tre reti annullate dal Var per fuorigioco. È assodato che la Juventus vince solo o quasi con Vlahovic  in campo. Sono il 60% le  vittorie con in campo il serbo. Secondo tempo a muso corto della Signora che resta ingabbiata dal gioco viola che come in quasi tutto il campionato ha difficoltà a fare gol. La Juventus consolida il terzo posto in classifica e stacca il Bologna. La Fiorentina, l’ultima della parte destra della classifica, si allontana dalla zona Europa.

Udinese-Inter 1 a 2. Anche l’Inter vince al 95′ una gara che sembrava indirizzata sul pareggio, una specialità dei friulani in campionato. Ci ha pensato Frattesi il centrocampista meno utilizzato, ma con più gol nel suo curriculum di questo campionato. Inter a caccia dei 100 punti in classifica: ne mancano 18 su 21 a disposizione, visto il tragitto tutto è possibile essendo imbattuta in trasferta, con 21 vittorie e 4 pareggi. Cioffi sperava nell’ennesimo pareggio della stagione fidandosi troppo della sua tattica di contenimento, 23% di possesso e giocando senza una prima punta di ruolo. Alla fine ha confermato il rendimento da retrocessione tenuto al Friuli con soli 12 punti conquistati e una sola vittoria.

Verona-Genoa 1 a 2. Successo della Band Gilardino al Bentegodi di Verona. Vittoria d’oro non solo per la salvezza, ma per il fatto di poter giocare con stimolo e obiettivi senza paura le prossime sette gare con tutte le squadre che si giocano degli obiettivi stagionali importanti. Tre vittorie di Gilardino contro Salernitana, Sassuolo e Verona in trasferta con le stesse caratteristiche e con squadra ridotta ai minimi termini, con 10 calciatori in panchina di cui due portieri. Chi pensa che Gilardino si esalti solo nelle difficoltà sbaglia. Rare volte in campionato per problemi fisici ha voluto la rosa al completo, probabilmente queste volte si contano sulle dita di una mano.

Per conferma guardare la gara con l’Inter persa per altri motivi, quella con la Juventus ed anche il secondo tempo  con il Monza anche se persa sotto di due a zero con la strategia tattica che piace al Mister e al suo staff. È stato importante tornare alla vittoria, come sottolineato da Gilardino, con quell’atteggiamento e coraggio. Il Genoa dovrà mantenere il comportamento nelle prossime sette gare per la gioia e l’entusiasmo del “popolo” genoano   in una serata da Bentegodi nella quale è esploso alla fine della gara in un tifo da Ferraris con cori per Gilardino, squadra e dirigenza con Blazquez, Zangrillo, Ricciardella, Ottolini apparsi sul prato verde.