A pochi giorni dalla chiusura del mercato e dopo il primo punto conquistato dopo la chiusura della finestra di acquisti e cessioni, il Genoa ha commentato quest’ultimo mese. Lo ha fatto attraverso le parole del CEO rossoblù Blazquez: “Siamo soddisfatti. Era un mercato condizionato dalla questione fiscale e dagli accordi presi con il tribunale. Non potevamo fare niente nel mercato fino a che non liberavamo gli stipendi dei calciatori. Eravamo costretti prima a vendere per fare qualcosa. Allora abbiamo valutato i giocatori che avevano mercato e la posizione nella quale eravamo messi meglio, questo era Dragusin. Lui ha ricevuto un’offerta molto importante a livello personale e noi a livello societario abbiamo provato a ricevere il più possibile da lui sapendo che quella posizione era coperta bene. E scherzavo su questo con lui, perché della sua cessione non abbiamo più perso una partita. Forse abbiamo fatto anche bene (ride, ndr). Siamo contenti della vendita, ma Radu ci mancherà a livello personale e a livello sportivo. È un grandissimo professionista, ma è anche un prestigio venderlo ad un club come il Tottenham e aver ricevuto offerte dal Bayern. È il risultato del lavoro svolto da Johannes Spors e dal gruppo 777“.

Si è speso meno del 55% sul mercato in questa finestra di mercato rispetto allo scorso mercato invernale. Sarà un altro problema anche a giugno fare mercato con tutti questi paletti?

“Non so cosa succederà nel prossimo mercato, il problema principale adesso è che non c’è stata la Premier. Noi siamo stati un terzo di tutto il mercato della Premier. Quest’anno non potevamo fare di più, ma questa estate le cose cambieranno molto. Ci saranno tanti cambi in panchina in Italia e Inghilterra e ciò genererà un mercato molto più attivo di questo. Non mi preoccupa. Noi dobbiamo fare poche cose per fare il mercato. Siamo sicuri faremo un mercato giusto, noi pensiamo al futuro. Abbiamo preso giocatori giovani per fare un mercato in prospettiva”.

Per risanare il bilancio ci potrebbero essere giocatori in estate, che potrebbero essere ambiti. Siete nel caso già pronti a trovare i sostituti da qui a giugno?

“Per noi l’importante è avere una società sostenibile con ricavi ricorrenti. Quest’anno, arrivati a 43/44 milioni di ricavi, ne faremo intorno ai 70 con una rosa molto più economica. Se contiamo anche la vendita di Lipani e Dragusin, siamo a 30 milioni, e arriviamo a 100 milioni di ricavi, una situazione molto differente da quella che c’era prima. Abbiamo abbassato molto i costi, ancor più importante, ed è quello il nostro obiettivo. Per crescere di più. Quando i giocatori arriva il momento giusto per venderli, noi dobbiamo essere una società che li vende, ma che ne porta sempre dentro di più forti. Quello che abbiamo fatto in questo mercato è stato rendere la squadra più forte di prima in mezzo al campo, mantenere il livello in difesa e creare in attacco una squadra che, credo, sia più forte. Abbiamo preso giocatori importanti, e quando David (Ankeye, ndr) comincerà a giocare sarà un giocatore fortissimo, di incredibile gamba. E Spence ha una fisicità che non hanno altre squadre in Serie A”. 

Sulle usciteprosegue Blazquezsono andati quattro giocatori, che avevano fatto in totale 600 minuti. Erano calciatori non utilizzati dal mister e credo che la loro partenza sia positiva per il gruppo, perché liberiamo posti e abbiamo preso giocatori più funzionali per noi. Come per Bohinen, in una posizione e un tipo di profilo che cercavamo da tempo. Credo sia stato un acquisto importante per oggi e per il futuro. È un giocatore giovane, forte, tatticamente impeccabile. Credo ci darà tante cose. Qualche scommessa importante in attacco, un calciatore importare dello scout: è il caso di David Ankeye, è stata complicata per situazioni interne finite sui giornali. Credo che è un giocatore che ci darà cose importanti, ma ci vorranno un po’ di settimane perché lui non gioca da dicembre. Vitinha, come avete visto nella prima partita, ci darà soluzioni, mobilità, credo che sarà importante per noi e abbiamo avuto fortuna a convincerlo a venire qui. Spence è un calciatore che avevamo cercato in estate, in quel momento per noi il costo era proibitivo. Nella trattativa con il Tottenham siamo riusciti avere un prezzo importante e anche una possibilità di recompra, che è interessante. Il giocatore che è differente a livello fisico in Serie A e che con il tempo imparerà come giocare in difesa e in attacco, ma credo ci darà soddisfazioni. È un ragazzo stupendo, siamo rimasti sorpresi di come è caratterialmente, con una famiglia a posto. Credo che se si trova bene qui, sarà un acquisto importante per il futuro del Genoa. Ci è mancato un giocatore, che stiamo cercando. Abbiamo provato nell’ultimo giorno, ma non siamo riusciti a trovarlo. Forse è l’unica cosa. In che ruolo? Era un centrocampista di inserimento“.

Sulla permanenza di Gudmundsson: “Su Gudmundsson c’è stata un’offerta tre o quattro giorni prima della chiusura del mercato. Mi ha chiamato la Fiorentina, dicendomi che volevano il calciatore. Io ho risposto di non mandare nemmeno l’offerta, perché non l’avremmo ceduto. Io ho detto ‘ti dico un prezzo così capisci che non vogliamo venderlo: 40 milioni’. Abbiamo ricevuto l’offerta e ci ho messo tre minuti a rispondere di no, li ho ringraziati ma dicendo di no. È stato così il discorso. So che hanno insistito molto con Albert. Lui è venuto da noi e io gli ho detto chiaramente ‘Tu sei troppo importante per noi, per venderti in questo momento. Non possiamo venderti, per noi sei la differenza tra il poter arrivare nelle prime dieci e senza di te non ci arriviamo, Le squadre ti cercano, sei un calciatore molto importante per noi e non ti posso dare via’. Lui ha capito, ha detto ok. Poi la Fiorentina ha continuato ad insistere, ha aumentato l’offerta e io non ho risposto perché io ho detto a Barone che non avremmo venduto, quindi perché avrei dovuto nuovamente rispondere ad una domanda fatta prima? So che loro hanno continuato ad insistere, Albert a livello personale ed umano si è comportato in maniera impeccabile. Ha detto che rimane qui e finito il mercato mi ha scritto un messaggio dicendomi “Ok Andres, ora facciamo top 10″. Io l’ho sentito, lui non era convinto di andare via al momento. Nemmeno Radu era convinto di andare via, voleva rimanere fino a giugno. Ma alla fine per noi c’era bisogno per fare mercato di vendere un giocatore. Radu sarebbe rimasto qui felice fino a fine stagione, Albert lo stesso è felicissimi di essere qui. Abbiamo venduto perché c’era il bisogno di vendere Radu, ma Albert non c’era nessun bisogno. Anche se per noi è un sacrificio non vendere Albert sapendo che potevamo avere 35 milioni di euro, ma abbiamo deciso di puntare su un risultato sportivo e poter fare il meglio possibile”.

Sulla conferma di Malinovskyi e sulla sua importanza nel progetto: “Noi abbiamo richieste anche per lasciare andare via Malinovskyi. Abbiamo parlato con lui, si trova molto bene ed è proprio felice qui. Gli abbiamo detto che c’era la possibilità di fare un prezzo migliore per il suo acquisto ora rispetto che d’estate. Lui si è messo a disposizione, non ha chiesto cose folle. Ci è voluta mezz’ora per trovare un accordo con lui. Per noi è importante avere stabilità per il futuro e credo che lui ci darà stabilità nei prossimi due o tre anni, insieme alla qualità, al senso di appartenenza e senso di squadra. È molto importante per il gruppo ed è una scelta di continuità e stabilità“.

Le notizie che circolavano su Gudmundsson che voleva andare via erano quindi tutte false? Si è letto anche sui social di screzi con altri giocatori, con Retegui…

Queste le scrive chi vuole fare leggere i giornali. Stavo parlando con lui quando era infortunato nella partita contro l’Empoli, stava lì con me. Parlavamo normalmente della stagione. È passato Kevin accanto a noi e gli ha detto in inglese “Se vai via ti ammazzo, ti cerco a casa tua” (sorride, ndr). È arrivato anche Bani accanto a lui. Lo cercano. Anche quando una partita è bloccata, loro aspettano che lui si inventi qualcosa. È così. Insomma, sapevamo quanto fosse importante. Io li vedo, vedo che i rapporti nel gruppo sono positivi. Ci sarà ogni tanto qualcosa, ma quelle cose in cui ci sono le persone che possono andare più d’accordo con qualcuno piuttosto che con altri. Ma quelle sono tutte invenzioni. A volte dico: ma questa gente come pensa queste cose? Sono a casa da soli e si inventano queste cose?”.

Sulla situazione di contratto di mister Gilardino, che aveva firmato per un anno con l’ipotesi di ridiscutere un rinnovo: “Mi sembra una cosa molto trasparente. Ho parlato con lui, dicendogli che vogliamo fare un progetto e gli ho chiesto che tipo di allenatore volesse essere. Se un Wenger, un Ferguson, e fare un progetto di medio-lungo termine e lavorare in un modo particolare. O fare un altro tipo di carriera. E lui mi ha aperto e abbiamo deciso che finito il mercato ci troviamo e parliamo. C’è il contratto che finisce a fine anno, io vorrei che lui trovasse un accordo con noi per un progetto molto molto chiaro che vogliamo fare e se lo troviamo ovviamente andiamo avanti“.

Sulle richieste a Gilardino: “Da quando è salito in prima squadra ad ora io credo sia un allenatore in evoluzione, che vuole sviluppare un modulo particolare. Io so cosa vorrebbe fare e avrebbe bisogno di un certo tipo di giocatori. Gli stiamo costruendo una squadra per arrivare a quello stile di gioco che vuole fare. Ha fatto uno step questo anno, ne faremo un altro quest’estate per arrivare al tipo di modulo e formazione che ci sembra interessante. Lui vorrebbe fare un 3-4 e poi con un certo tipo di evoluzione in attacco. Ci piace come gruppo e si può cambiare a seconda delle squadre che affrontiamo. Lui è stato bravo a cambiare modulo a volte. Se troviamo l’accordo sul tipo di calciatori, di progetto e sui giocatori già pronti, quelli in evoluzione per sviluppare di più la nostra accademia, lo scouting del gruppo e di altre squadre, lui è totalmente aperto a farlo e ultra competente per farlo. Ci sono le condizioni contrattuali per avere quel tipo di progetto”.

Ekuban e Badelj in scadenza? Ekuban finisce il contratto, poi parleremo con lui. Badelj a fine contratto dell’anno scorso aveva chiesto un anno in più, che voleva fare quest’anno. Chissà se facciamo un altro anno, ci metteremo insieme a parlare con Milan, il rapporto è fantastico e parleremo con lui, ma l’apertura c’è. Spero che nelle prossime due o tre settimane chiuderemo l’estensione del contratto di altri calciatori, alcuni in particolare“.

Ancora su Gudmundsson nell’intervista in video pubblicata poco sopra: “Ho parlato con Josh (Wander, ndr) che guardando i social mi ha detto: “Ma hai venduto Albert?”. Gli ho detto: “No”. Allora lui mi fa: “Chiedi 40 milioni più 10 di bonus”. Mi ha detto che non lo avrebbe comprato nessuno e io gli ho detto che infatti non volevo venderlo. Abbiamo detto chiaramente che non era in vendita perché era fondamentale per noi per raggiungere determinati obiettivi sportivi. In nessun momento è stato in vendita“.


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