Finito il girone di andata, abbiamo contattato telefonicamente Bruno Bartolozzi, vice capo redattore del Corriere dello Sport-Stadio. Questa la sua intervista, partita chiaramente da un commento su quanto accaduto al giro di boa.

È un girone di andata che presenta molte irregolarità, anche se a fronte di una corsa di testa, l’Inter sembra aver buttato al vento meno occasioni delle avversarie e si presenta quindi da favorita per poter gestire il primato che ha strappato in queste giornate, per lo scudetto d’inverno. Per andare in Champions e in Europa League ci sono tante squadre e la platea di allarga, con un ricco panorama di squadre impegnate su più fronti: molte sono rimaste a dover gestire più di un appuntamento. Tutto sarà determinato anche dal tipo di stagione perché molte di queste squadre sono ancora impegnate in Coppa Italia, Europa League e Champions League. Avere più di un impegno determinerà il fatto che queste squadre possano essere fresche. Quando a primavera inoltrata avremo la corsa finale per aggiudicarsi i punti decisivi (la classifica cambia repentinamente, come abbiamo visto, e squadre come Roma e Lazio possono essere davanti ma essere risucchiate dietro), chi uscirà prima dalle coppe avrà più possibilità per strappare un posto per le qualificazioni alle coppe europee dell’anno prossimo”. 

Tatticamente e tecnicamente, però, domina sempre il calcio speculativo?

“Insomma, fino ad un certo punto. Alcune novità interessanti, come il Bologna, sono sotto gli occhi di tutti. C’è tanta attenzione perchè abbiamo squadre leader e allenatori importanti. Mourinho e Allegri hanno un calcio speculativo, il calcio spumeggiante di Sarri si è visto che non produce effetti, il Napoli è piombato in una crisi molto forte, il Milan di Pioli non ha questa brillantezza che in certi momenti sembra promettere. La novità del Bologna può essere interessante e da questo punto di vista sono convinto potrebbe essere un esempio da seguire nelle prossime stagioni”. 

Hai seguito Bologna-Genoa: che idea ti sei fatto della squadra di Gilardino?

“Intanto il Genoa è una squadra particolarmente difficile da affrontare, con un potenziale offensivo enorme in grado di impensierire chiunque. Ti mette nelle condizioni di rinunciare al fraseggio e agli spazi profondi, quindi è una squadra che è un po’ un esempio di questo calcio speculativo, ma con cifre di valori importanti. Tant’è vero che i risultati con le grandi squadre arrivano proprio da questo confronto. Avere davanti e in ogni zona del campo giocatori che riescono ad essere pericolosi con cifre qualitative alte, anche se poi l’impianto è quello di una squadra attenta a consumare territorio e sottrarlo agli avversari”. 


Genoa-Torino, arbitra Giua. Al VAR La Penna