La Befana vien di notte, è vestita da genoana. Viva, viva la Befana se dentro la calza contro il Bologna metterà velocità e aggressività come quella vista nelle gare giocate al Ferraris dal Genoa che anche al Dall’Ara di Bologna sarà spinto dal suo popolo.

Tutti i genoani sognano sparisca “l’essere o non essere” tra le gare in casa e in trasferta. Questo mistero, come quello del drammaturgo inglese, con Gilardino in panchina si è visto poco sul piano del gioco anche quando aveva la rosa ridotta e solamente gli errori lo hanno punito.

Piace a tutti vedere contro il Bologna “il Diavolo (Grifone) nell’ampolla” dopo essere stati incantati dalla prestazione contro l’Inter. Con tanti meriti e anche iniziative più azzardate. La bravura di Gilardino è stata non soffrire di organizzazione e leggere e preparare bene  gli schemi e la tattica contro qualsiasi avversario.

Al Genoa c’è una identità di gioco e con l’Inter, con tutta la rosa a disposizione, si è vista quando si aveva il pallone e quando non lo si aveva, in fase difensiva e offensiva, grazie anche al supporto della fisicità. Ma cosa studieranno Gilardino e lo staff contro Thiago Motta e il suo gioco?

Il 3-5-2 potrebbe essere riconfermato con variazioni in fase di possesso secondo gli avversari, con uno o due trequartisti, oppure si potrebbe proporre un 4-2-3-1, che prima o dopo Gilardino manderà in campo visto che è il suo modulo preferito. Con 20 punti in classifica potrebbe anche funzionare. Si tratta di un 4-2-3-1 falso, con Frendrup pronto a fare le due fasi di gioco in mezzo ai tenori e alle spalle della prima punta. All’ora di pranzo la carica di Gilardino e le informazioni in conferenza stampa.

Per la formazione domani all’ora di cena. Per la prima volta Gilardino può scegliere e la competizione dentro lo spogliatoio gli piace avendola vissuta dentro quello di grandi club che producevano risultati.

Il Bologna è una delle rivelazioni del campionato, gioca bene ed è in corsa per l’Europa. I felsinei giocano con le stesse modalità dell’allenatore quando giocava e dirigeva il gioco e il centrocampo delle squadre con cui ha partecipato e vinto Champions e scudetti. Difficile capire come il Bologna sia passato dalle stelle alle stalle in casa dell’Udinese, dove è crollato dopo 3 vittorie consecutive.

Il tecnico friulano ha incartato il gioco di Thiago Motta aggredendo con ferocia dal primo minuto di gioco in ogni zona del campo con ripartenze veloci. Il tutto si è verificato per la poca opposizione dei felsinei sulle corsie laterali e dei centrocampisti di Motta in difficoltà nel giocare.

Non bisogna dimenticarsi che con il quinto posto in classifica in solitario, con 31 punti frutto di 8 vittorie, 7 pareggi, 3 sconfitte, in 18 gare i rossoblù sono una delle rivelazioni del campionato in corso. Fino alla gara in Friuli non è stata solo una questione di risultati: il Bologna ha messo in mostra un gioco fra i migliori della massima serie.

Merito della rosa costruita dal direttore sportivo Sartori, artefice in passato dei miracoli Chievo e Atalanta. Thiago Motta a Bologna non ha fatto la provocazione del 2-7-2, ma qualche volta in campo sembra di vederlo visto il suo gioco propositivo.

Il modulo è il 4-2-3-1 attento alla gestione del possesso pallone per ordinarsi sul terreno di gioco. L’identità offensiva dei felsinei è chiara: costruzione ragionata dal basso per attirare il primo pressing collettivo o pressione singola dell’avversario e dopo averla superata andare subito alla ricerca di spazi in profondità. Quando poi esiste la possibilità di andare subito diretti, il Bologna non si fa problemi a verticalizzare. Ai felsinei piace giocare anche senza pallone.

Oltre che sul campo, la bravura di Thiago Motta con l’avvallo di tutta la società è stata liberarsi di Arnautovic e Nicolas Dominguez, due calciatori di spessore ma poco propensi a seguirlo nelle sue idee tattiche. L’uscita di scena del calciatore passato all’Inter, in particolare, ha permesso di responsabilizzare Zirkzee che ha dimostrato di essere abile quando gioca con le spalle alla porta giocando per i compagni e fornendo loro passaggi e assist per tirare in porta.

A portare in alto il Bologna è stato anche lo scouting bolognese diretto da Sartori  che ha ingaggiato i vari  Aebischer, Ferguson (assente con il Genoa per squalifica), Beukema e Posch che hanno disputato un grande girone di andata nel campionato in corso. Non bisogna dimenticarsi di Orsolini che Motta vorrà inquadrare meglio nel gioco collettivo e del ripescaggio di Freuler, un metronomo che si rispecchia nel gioco di Thiago Motta calciatore.

Contro il Genoa domani sera al Bologna come già scritto mancherà Ferguson, autore di 4 gol: al suo posto potrebbe trovare  spazio dal primo minuto di gioco il giovane Fabbian a meno che – difficile vista la settimana corta e viste le parole di Motta in conferenza – non recuperi Karlsson. Sugli esterni vuole la maglia di titolare Orsolini dopo un’altra settimana di lavoro di recupero dall’infortunio muscolare.

Direttore di gara Colombo della sezione di Como, 33 anni. Arbitro di calcio dal 2006 dopo aver scelto tra la pallanuoto e il pallone. Alla Can A/B dal 2021. La prima gara in Serie A nel dicembre 2021. Nel dicembre 2023 viene nominato arbitro internazionale dopo 29 gare in serie dal 2021.

In stagione 7 gare in Serie A e 2 in Serie B. L’ultima con il Bologna a novembre scorso coincisa con la vittoria per 2 a 0 contro il Torino. Con il Genoa l’ultima nell’ottobre 2022, un Genoa-Brescia 1 a 1. Primo assistente Carbone (Napoli), secondo assistente Giallattini (Roma 2), quarto uomo Tremolada (Monza), VAR VMO Abbattista (Molfetta), AVAR Di Bello (Brindisi).

Diffidati Bologna: Aebischer, Saelemaekers, Freuler e Zirkee. Diffidati Genoa: Badelj, De Winter, Frendrup, Gilardino.