La ventesima giornata di campionato ha parlato meridionale: la Lazio ha espugnato Bergamo, la Roma ha dominato il Verona, il Napoli ha battuto il Parma. Solo Inter e Genoa hanno rovinato la festa dominando con Benevento e Crotone.

La notizia della ventesima giornata di campionato è che non sono tattiche o moduli a fare la differenza, ma i soldi. Qualche filosofo dice che i soldi non sono tutto nella vita, ma come sempre è stato smentito dalla prestazione della Lazio a Bergamo dopo che Lotito aveva pagato in anticipo gli stipendi. L’apertura della borsa di Lotito ha spiazzato Gasperini sicuro di fare altro boccone dell’Aquila dopo averla battuta in campionato e in Coppa Italia.

La musica non cambia dalla parte sinistra con 7 squadre in 10 punti, e non essendoci più il dittatore come negli ultimi nove anni, può succedere di tutto. Dalla parte destra ci hanno pensato il Genoa e Ballardini ha sparigliare la discesa alla B tirando nella mischia squadre che avevano tentato la fuga e considerate sorprese nel girone di andata.

L’Uefa dopo che con la FIFA hanno mandato all’aria il super campionato tra le grandi ha  dato il via al progetto Super Champions già da 2023. Altro ordine alle Federazioni Europee: ridurre il numero delle squadre partecipanti ai campionati nazionali da 18 a 16 squadre, per ridurre i calendari di 4/5 giornate. Le gare delle nazionali dovranno lasciare più spazio alla Super Champions. La distribuzione del business di questo nuovo torneo ha il sostegno non solo della FIFA, ma delle principali squadre che si giocheranno la prossima Champions League con la Juventus a fare da traino.

Tanto rumore per nulla per la presunta lite tra Ibra e Lukaku. Dopo aver fatto il teatrino in campo, i quotidiani nazionali sportivi e politici e gli show televisivi adesso cercano di girare le colpe e le responsabilità all’arbitro Valeri, reo di non aver estratto il rosso per un faccia a faccia senza colpi all’ordine del giorno in tutti i campi dove si gioca al calcio. Valeri, non avendo un vivisezionatore di parole , ha scritto nel referto quello che ha visto e non poteva scrivere quello che non ha sentito. Messi 140 milioni all’anno già dal 2017 scandalizza a scoppio ritardato. Paperon de Paperoni  sta uscendo dal calcio e non solo per colpa del COVID.

La prima gara del girone di ritorno è stata Torino-Fiorentina 1 a 1. Un buon punto per la Fiorentina che ha ottenuto il massimo giocando in 9 contro 11. Un passo troppo corto per Nicola e il Torino vista la superiorità numerica per  più di trenta minuti. La disposizione tattica del prima non prenderle da parte dei due allenatori non ha fatto una recita giusta per un Toro che spreca gol e la tattica, l’allenatore non c’entra nulla.

Al sabato Milan, Inter e Juventus hanno continuato ad inseguirsi. In testa alla classifica c’è sempre il Milan di Pioli. Contro il Bologna il Diavolo è stato Donnarumma che ha salvato il risultato. Il Milan si è rimesso in moto a tre cilindri visto come ha giocato, vincitore grazie a due rigori contro un Bologna mai domo. Il Milan non ha sprecato, il Bologna sì!

Sampdoria-Juventus 0 a 2: Al Ferraris altra vittoria complicata di Madama. Una vittoria bianconera tanto da far gridare alla Massimiliano Allegri e non alla Pirlo. Pirlo ha capito? Per vincere lo scudetto bisogna tenere la porta inviolata. La Samp di Ranieri quando ha ingranato le marce nel secondo tempo ha messo in difficoltà Szczesny con Quagliarella.

Inter-Benevento 4 a 0. Il Biscione non si è distratto come gli è successo in passato contro una cosiddetta piccola. Conte temeva il Benevento, squadra che aveva fatto vedere di essere equilibrata, tosta e aveva avvisato la truppa di giocare come contro il Real, accontentato anche nell’aver conservato energie per la semifinale di Coppa Italia. Ha scoperto Eriksen dopo 20 giornate di campionato play, piedi troppo di velluto per il gioco del Mister. Il Benevento ha provato a giocarsela, Lapadula affondato in area nerazzurra con Pasqua di Tivoli assente come il VAR. Solo le Streghe all’arrembaggio hanno lasciato spazio e gol a LuKaku e compagnia in contropiede.

Atalanta-Lazio 1 a 3. Il risultato che non si aspettava nessuno, in particolare Gasperini alla vigilia quasi sicuro di fare l’aggancio alle parti alte della classifica dopo aver tarpato le ali all’Aquila in campionato e in Coppa Italia. Dea penalizzata dalle assenze; senza Hateboer e Gosens è ferma sulle  fasce  e la presunzione del Gaspe, visti i sostituti e non il cambio gioco, viene punita sulle corsie laterali da Inzaghi Jr. costringendo gli orobici a subire il gioco alto e il pressing. Gasperini spiazzato non è riuscito a cambiare la Dea in corsa.

Napoli-Parma 2 a 0. Vince Gattuso e continua a levarsi non sassolini, ma pietroni dallo  stomaco. Un Ringhio prologo dell’addio di fine anno, deluso dal Presidente cineasta per come è stato freddo con la sua malattia. Ha vinto, ma non ha giocato bene il Ciuccio, dominato in alcuni momenti della gara sul piano tattico e tecnico dai ducali di D’Aversa. Il gioco del Napoli è stato lento e scontato, però la vittoria serve a Gattuso per non perdere la scia dalla zona alta della classifica. Gattuso ha scoperto Elmas autore di un gol alla Tomba anche senza neve.

Roma-Verona 3 a 1. Lupa affamata nel primo tempo contro un Verona sbarazzino, ma in folle e in panne. Ripresa la marcia, Juric nel secondo tempo non ha spaventato Fonseca visto il risultato del primo tempo. Per il tecnico giallorosso, dopo il primo tempo, più pensieri per il braccio di ferro con Dzeko sorridente in Tribuna. Sarebbe da folli in una città come Roma fare un girone di ritorno da separati in casa.

Spezia-Udinese 0 a 1. Mentre il Presidente Volpi vede la bandiera americana a stelle e strisce per la vendita della società, Italiano va KO contro i Friulani. Un risultato inaspettato che fa piombare nuovamente gli aquilotti vicini al buio della zona rossa. Anche contro i friulani lo Spezia ha patito il gap tecnico. Ha fatto tutto De Paul, non solo con i gol ma anche con il rosso rimediato.

Cagliari-Sassuolo 1 a 1. Altra partita della svolta non riuscita a Di Francesco e i sardi. Sardi ancora indietro e De Zerbi non ne ha approfittato pareggiando al gong finale. Occasione emiliana mancata  che dimostra che è difficile rifare la partenza sprint del girone di andata, solo con il possesso pallone. La non vittoria dai sardi preoccupa non per la classifica visto lo sfilacciamento del team che cerca solo il gioco di Nainggolan.

Crotone-Genoa 0 a 3. La vittoria del Vecchio Balordo è quasi passata in secondo piano dopo lo show di Ballardini in TV. Con tanto aplomb nordico ha detto di non conoscere Gasperini come quando rifiutò di sedersi sulla poltroncina della Samp dopo il Derby del 2018.

Non sono i gol ad aver portato alla ribalta Mattia Destro e chi ci ha creduto, solo Preziosi  ad inizio campionato, ma il suo modo di giocare da centravanti moderno merito di Ballardini. Esagerando, alla Diego Costa dell’Atletico Madrid del passato. Interprete superbo del Cholismo e del 4-4-2 come Mattia del Ballardinismo.

Non male gli arbitri fino alla ventesima giornata grazie alle new-entry tenuti troppo nella naftalina della Serie B per dare spazio a chi non se lo meritava.