La rivoluzione silenziosa del nuovo corso genoano non si pratica in piazza oppure sui social, ma avviene sottovoce, quasi in modo impercettibile.

Le rivoluzioni più  silenziose sono proprio le più sconvolgenti. Il futuro viene in silenzio ma con clamore assordante come successe lo scorso anno a Neustift al primo giorno di ritiro quando mancavano personaggi, qualcuno con ruolo importante e altri presenti nella vita della prima squadra.

La rivoluzione silenziosa a Pegli cerca di definire un lento cambiamento di schemi e valori, una rottura importante con il passato? Si è iniziato con la sospensione dell’incarico del team manager Pellegri, si è proseguito col benservito a Nicola. E per sapere se altri personaggi che hanno fatto parte del  cammino passato del Grifone negli ultimi anni sono usciti ci si è dovuti “affidare” ad alcune foto che girano sui social della società e dei calciatori.

Uno mai visto e fotografato è stato Scarpi. Sollevato dall’incarico di preparatore dei portieri? Nella  giornata di venerdì si sono rivisti, in ritardo di flash o reintegrati, Raggio Garibaldi assieme al nuovo preparatore dei portieri e Filippo Gatto, lo scorso anno nello staff dei preparatori. Anche Roberto Murgita è assente negli zoom, uomo serio e silenzioso  di calcio, che non farà fatica ad integrarsi nuovamente nel settore giovanile insegnando calcio e crescendo giovani.

Al Genoa si è cominciato dalla rivoluzione, ossia distruzione, con in mente presumibilmente una costruzione. Per adesso tuttavia il Vecchio Balordo dà l’impressione di spogliarsi tutto nudo per un buco nel vestito se non arriveranno i giocatori e ruoli mancanti già nella scorsa stagione all’interno dello scacchiere dei tecnici.

Aspettiamo notizie sul nuovo assetto e sul nuovo organigramma, non societario ma piuttosto dell’area tecnica e dello staff a disposizione di Mister Maran per descriverlo e conoscerlo, come sempre dopo l’ufficialità.

Intanto dopodomani inizierà il calciomercato ufficiale: i nomi che circolano sono sempre gli stessi anche quando non c’era seduto nessuno sulla panchina del Genoa.

Ci saranno stati degli incontri tra Faggiano e Maran, giustamente segreti, per valutare e fare una squadra utile al gioco del nuovo tecnico. Per Faggiano “il pallone da pelare” non è facile anche viste le sue doti e conoscenze di calcio nel costruire una squadra, ma è ancor più complicato alla luce del dover piazzare o prestare i tanti  calciatori che si stanno allenando a Pegli. Difficilmente saranno nella distinta da presentarsi in Lega e FIGC prima dell’inizio della stagione. Altra operazione non di poco conto quella di abbassare il monte ingaggi con uscite importanti.

Per Maran e il suo staff il “pallone caldo” sarà prepararsi alla partenza atletica e fisica della prossima stagione in programma tra venti giorni e con poco tempo a disposizione. Operazione importante perché i calciatori arrivano da 25 giorni di vacanza e non dopo aver fatto allenamenti casalinghi come prima della ripresa della stagione 2019/20.

È chiaro per tutti che non sarà la solita preparazione rispetto agli scorsi campionati per il raggiungimento degli obiettivi fisiologici utili a migliorare la parte fisica e non potranno essere come quelli noti in ogni ritiro estivo. L’inverno di corsa partiva da lontano,  prossimamente sarà da valutare senza una preparazione particolare sul fondo.

Nella prossima stagione nessun allenatore e nessun preparatore potrà aver utilizzato l’organizzazione e i capisaldi per gestire il pre-campionato prestando attenzione ai carichi di lavoro oppure alle amichevoli che non ci sono state.

Maran ha un altro compito importante all’orizzonte: gli accorgimenti tattici per ottimizzare un sistema, concetti chiave del sistema di gioco che ha valorizzato negli anni precedenti trovando la credibilità dei calciatori che ha allenato. Altro compito non meno importante per il nuovo Mister sarà la gestione del gruppo e dello staff, saranno le premesse di una stagione da portare in porto.

Probabilmente il campionato potrebbe non partire il 19 settembre p.v. e slittare almeno di una settimana: è la richiesta di molte società e allenatori e non può lasciare differente Lega e FIGC.

Società trascinate dall’Inter e da Marotta che non può entrare nuovamente nel mirino di Conte, scontento che la società nerazzurra ha poco feeling con le istituzioni calcistiche, stesso lamento sul finale di stagione a luglio quando il Biscione giocava sempre alle 21.45 anche in trasferta e non aveva tempo per recuperare energie.

Iniziare una settimana o due dopo il 19 settembre comporterebbe aumentare i turni infrasettimanali con un piccolo vantaggio e con orari non condizionati dal caldo e spalmati per gli ascolti delle TV che utilizzerebbero le repliche per coloro che lavorano, mettendo in bacheca gli amarcord del passato.

Gli spalti continueranno ad essere vuoti, anche se adesso fanno a gara per riaprirli tutti i politici, almeno fino alle prossime elezioni regionali, in Lega e in FIGC.

Meglio iniziare il campionato in ritardo considerato che il calciomercato finirà alle ore 20 del 5 ottobre 2020 e le squadre saranno completate negli ultimi giorni, valutando che 6 opere 9 punti. con il calciomercato operativo possono pesare su un’altra stagione che non sarà facile da gestire.