In merito al focus sui possibili nuovi acquirenti del Genoa comparso nei giorni scorsi sul nostro sito web dal titolo “Genoa, chi sono i possibili acquirenti: da Boulgoute alla cordata anglo-italiana“(che ci teniamo a precisare anche qui e ora essere in uno stato di difficoltà dallo scorso 12 agosto a causa dell’aggiornamento Eckstein, che sta dando enormi problemi di ricezione e lettura ai nostri lettori, specialmente da smartphone e mobile, e su cui stiamo lavorando da ormai oltre 72 ore), dopo che gli avvocati Giordano&Partners ci hanno inviato una richiesta di rettifica, provvediamo a pubblicare la loro rettifica su quanto scritto nel medesimo editoriale.


ERRATA CORRIGE – Citando quanto pervenutoci via mail dallo studio Giordano & Partners, “Boulgoute ha ceduto il 60% delle azioni della Colombin & Figlio spa, non alla Arkus di Salvatore Tuttolomondo, ma alla Ge.Co.srl, altra società di Tuttolomondo a condizione che acquistasse per 8.500.000,00 € sei ettari di terreni della Colombin sul porto di Trieste. Tuttolomondo Salvatore ha nominato la Gepro Investments e Partners Ltd (che controlla l’89% di Arkus) che al preliminare, dal notaio Bonanni di Roma, ha portato una fidejussione della Fortress Bank di Nicosia per 8.500.000,00 € rivelatasi falsa come da mail inviata al nostro studio della stessa Fortress Bank. All’uopo pertanto, sia per la restituzione del 60% delle azioni Colombin non pagate, pende azione civile presso il Tribunale di Trieste, sia per i reati commessi, sono state depositate, dal nostro studio e dal Signor Boulgoute, denunzie querele contro Salvatore Tuttolomondo ed il suo Gruppo, sia presso la Procura della Repubblica di Roma in data 7 maggio 2020, sia presso la Procura della Repubblica di Trieste in data 3 agosto u.s“.


ERRATA CORRIGE – Nuovamente citando testualmente quanto ci viene scritto via mail, “noi rappresentavano Rezart Taci e nonostante Tommaso Ghirardi fosse assistito da un importante e famoso studio di Brescia, ci riconobbe la grande nostra capacità di chiudere il deal tanto e che ci ha pagato, Lui controparte, alla luce del sole una buona parcella. Io sono stato Presidente del CDA e del Parma dove ho fatto entrare valentissimi professionisti, quando ci siamo accorti, una volta entrati, che i debiti erano molto maggiori, Taci ha pensato di rivendere la partecipazione a questo punto il sottoscritto con tutto il CDA ed i sindaci ha dato le dimissioni e Taci ha nominato degli albanesi nel cds con un certo Kodra come presidente. Taci con tale CDA ha venduto ad un certo Manenti che si dimostrò un truffatore e nelle sue mani il Parma fallì. Siamo rimasti in ottimi rapporti con Ghirardi anche perché ha molto apprezzato la nostra professionalità quando all’atto di cessioni, per serietà ed onestà, dal notaio pretendemmo che Taci si dichiarasse titolare effettivo della società Cipriota Dastraso che andava ad acquistare“.