Juric, come ha fatto il Cholo Simeone durante l’allenamento di rifinitura, dovrebbe dire sul campo, nello spogliatoio, e poi a pranzo o a cena dopo tre giorni di ritiro: “se qualcuno non se la sente di giocare domani contro l’Inter lo dica“. Da quello visto negli allenamenti di Acqui, in particolare da quello di venerdì, “tutti per uno uno per tutti” non solo nelle esercitazioni: tutti sembrano pronti a cambiare registro.

Le ferite aperte domenica scorsa contro il Chievo sono state quasi mortali per il modo di lavorare, ragionare e vedere il calcio da parte del Pirata: un Grifone mollo e senz’anima per 45’ dopo aver dato l’illusione di essere uscito dalle nebbie della prestazione negativa e del risultato dopo il primo tempo contro i clivensi. E, per un momento, anche dalle nebbie della lotta salvezza.

Se il Vecchio Balordo – per Juric e non solamente per lui – gioca senza passione e senza il fuoco dentro del pressing e del possesso non va da nessuna parte: nessuno contro l’Inter potrà permettersi di fare solo un minuto remissivo. Per ottenere qualche risultato il Genoa non dovrà permettere all’Inter di pungere.

Più volte i nerazzurri in questo campionato, anche durante il periodo di grazia delle 11 vittorie su 13 gare, hanno dimostrato grosse difficoltà nel coprire le linee centrali, subendo diverse ripartenze pericolose una volta perso il controllo del pallone. Questo difetto nerazzurro il Vecchio Balordo dovrà enfatizzarlo con qualità nel palleggio, anche se non sarà superiore nella caratteristica agli avversari. In più, le errate coperture della squadra di Pioli dovranno favorire le ripartenze rossoblu. Anche contro il Napoli nell’ultima di campionato le spaziature sono state un difetto della partita da parte dei compagni di Icardi che hanno lasciato qualche volta il biscione spezzato in due.

Tutti nel Tempio vorrebbero vedere un Genoa che gioca per se stesso, cosa che per qualche calciatore non è sempre scontata. Genoa-Inter sarà la gara dei grandi numeri negativi per entrambe le squadre e ci sarà voglia di rivalsa da parte di tutti per cancellare il periodo nero, ma l’orgoglio da riassettare dovrebbe colorarsi di rosso e blu. È il momento di ritrovare dentro il “Ferraris non soltanto il risultato, bensì anche l’onore: la gara sarà difficile perché dovrà confermare la Serie A, ma senza nessun nervosismo per non dare appigli al direttore di gara.

Per la formazione soliti ballottaggi in difesa tra Munoz e Biraschi con il primo favorito, mentre sugli esterni si giocano una maglia Pandev o Hiljemark. Il Pirata potrebbe tornare ai giorni belli riportando Rigoni nella posizione in cui si è espresso al meglio con Cataldi davanti alla difesa chiamato a liberare la qualità di Veloso. Oltre Cataldi, anche Ntcham si candida dopo il buon lavoro piemontese. Beghetto per Laxalt utilizzato in ogni partitina di allenamento. L’undici potrebbe dunque essere il seguente:

Lamanna; Munoz (Biraschi), Burdisso, Gentiletti; Lazovic, Veloso, Cataldi (Ntcham), Beghetto; Rigoni, Simeone, Palladino.

L’Inter, dopo una settimana di ritiro, non è riuscita a colorare nuovamente il campionato domenica sera contro il Napoli di Sarri . Il Biscione è in un periodo nero e ha collezionato un solo sussulto, anzi due, con Juventus Lazio e Atalanta alla Scala del calcio. Due sussulti in tutto il campionato non sono stati digeriti né dai cinesi né dalla tifoseria. Guardando la classifica, l’Inter può ancora aspirare all’Europa League, ma si tratta di un traguardo marginale non troppo inseguito da calciatori e società.

Tatticamente la squadra di Pioli cerca di giocare un calcio intenso, basato su alcuni principi riconoscibili: pressioni sui portatori di pallone, gioco sugli esterni e l’intera la squadra a supporto delle due fasi di gioco. I problemi di Icardi e compagnia nascono quando la condizione fisica e mentale non è buona: vanno in difficoltà quando non raggiungono l’obiettivo e il crollo che si palesa subito.

Il ritiro punitivo prima della gara con il Napoli aveva l’obiettivo di recuperare stimoli attraverso un lavoro tattico approfondito. Contro il Ciuccio non si è visto nulla. Sono stati palesati parecchi problemi e la squadra è ben lontana dal trovare un equilibrio accettabile.
Contro il Genoa, il Pioli confermato dalla società fino a fine campionato dovrebbe giocare con la difesa a quattro con D’Ambrosio, Medel, Andreolli e Nagatomo, confermato per necessità anche dopo l’harakiri con il Napoli. Ansaldi ai box assieme con Murillo e Miranda.

Il giapponese potrebbe essere insidiato da Santon, ma Pioli lo vede poco. Davanti alla difesa il doppio pivot formato da Gagliardini e Kondogbia e, dietro a Icardi unica punta, dovrebbero essere schierati Candreva, Joao Mario e Perisic. Scalpita Banega al posto del portoghese.

Il direttore di gara sarà Damato di Barletta, avvocato nato nel 1972, arbitro dal 2006/2007 in serie A, internazionale dal 2010. Sono 176 le gare dirette, 63 i rigori concessi e 57 le espulsioni. In stagione sono già 15 le gare dirette, una con il Genoa (il pareggio casalingo contro il Napoli, ndr) e 2 con l’Inter a San Siro (vittoria 4 a 2 contro la Fiorentina e successo all’Adriatico per 2 a 1 contro il Pescara).

In carriera ha diretto 23 partite del Genoa (6 vittorie, 5 pareggi, 12 sconfitte), la prima delle quali con il Pavia nel 2005. Con l’Inter invece ne ha arbitrate 21 (14 vittore, 1 pareggio e 6 sconfitte).

Barbirati di Ferrara 1° assistente, 2° Posado di Bari. Quarto uomo di Vuoto di Castellamare Stabiese; addizionali Doveri di Roma e Abisso di Palermo. Diffidati Genoa: Burdisso, Orban, Pinilla. Inter: Handanovic, Medel.