Il 3 Febbraio del 1871 la capitale d’Italia fu trasferita da Firenze a Roma.

Parlando di calciomercato, invece, la finestra di Gennaio ha spostato il centro gravitazionale dall’Europa alla Cina, non in maniera permanente ma con una spallata piuttosto rumorosa.

Tanto fumo poco arrosto, vorrei ma non posso.

La Juventus aspettava da mesi Axel ‘Godot’ Witsel, la Roma sognava un attacco con Gregoire Defrel, il Milan ha corteggiato per settimane un giocatore fuori rosa all’Everton proprio mentre in Premier League il Southampton chiudeva per Gabbiadini.

Tradotto: in Italia niente grandi colpi, colpa degli alti ingaggi? Forse, in ogni caso proprio l’avvento del campionato cinese ha fatto sì che i botti del mese abbiano avuto gli occhi a mandorla. Ecco i tre trasferimenti sul podio:

  1. Oscar dal Chelsea allo Shanghai SIPG per 60 milioni di di euro;
  2. Witsel e Pato al Tianjin Quanjin. L’ormai ex obiettivo della Juventus guadagnerà 18 milioni all’anno;
  3. La vecchia conoscenza della Serie A Odion Ighalo si è trasferito nell’ultimo giorno di mercato al Changchun Yatai per 25 milioni.

In Francia solamente PSG ed OM hanno osato, spendendo oltre 30 milioni a testa per portare a Parigi e Marsiglia Julian Draxler e Dimitri Payet.

Nella Top 10 dei campionati più spendaccioni del mercato invernale non mancano le sorprese: vince la Premier League, l’Italia si accomoda al 4° posto mentre la Liga spagnola non rientra nemmeno in classifica chiudendo 11esima.

La causa? Il blocco di mercato imposto a Real ed Atletico.

Grafico tratto da Transfermarkt

La squadra più spendacciona in prospettiva è il Siviglia, che oltre al mediano Montoya ha comprato dall’Inter Stevan Jovetic e dal Nancy il difensore Under-21 Clement Lenglet.

Simone Zaza è fuggito da Londra per accasarsi in prestito al Valencia, che fatica in campionato ma che con una trattativa ‘all’italiana’ si è assicurata anche un esterno offensivo: Fabiàn Orellana.

L’ex Celta Vigo ha ammesso di aver avuto ‘molte offerte da club anche all’estero’, arrivate subito dopo la sua presunta lite con l’allenatore Eduardo Berizzo.

Prestito oneroso con tante clausole, un riscatto obbligatorio a 2,9 milioni il prossimo anno e una percentuale incassata dal Granada, squadra che a sua volta lo aveva ceduto proprio al Celta Vigo: il suo acquisto da parte dei pipistrelli neroarancio è quindi per certi versi simile a quello di Lucas Ocampos da parte del Milan.

Un po’ come il prestito con obbligo di riscatto fissato da Inter e Atalanta per Gagliardini, che insieme a Rincòn e Pavoletti va a formare il podio dei 3 acquisti più costosi nella sessione invernale, visto e considerato che Mattia Caldara vestirà bianconero solamente a partire dalla prossima stagione.

Morale della favola? Quasi tutto resta invariato, soprattutto fra le piccole che arrancano e perdono dalle loro vetrine i pezzi più pregiati: se il Palermo ha salutato Hijlemark e Quaison in un colpo solo, Crotone ed Empoli hanno visto partire Palladino e Saponara.

Restano, come sempre, liste interminabili di svincolati: occhio alla scadenza, c’è tempo fino al 31 marzo.

Il problema resta però lo stesso, chi può davvero accollarsi 6 milioni di euro per pagare lo stipendio di Dimitar Berbatov? Chi di Emmanuel Adebayor? Si parla di ingaggi pesantissimi, motivo per cui uno per ora rimane a casa mentre l’altro è stato ‘costretto’ a volare in Turchia per trovare una squadra disposta ad accogliere le sue richieste faraoniche.

Se anche potesse essere sensato ed utile a stagione in corso introdurre in rosa un esperto condottiero per portare a termine l’annata e togliersi il prima possibile dalle zone calde di classifica, nonostante le buone pretese se il piatto piange c’è poco da fare e niente da spendere.

Il mercato di Gennaio è stato tanto fumo e poco arrosto, un coro di ‘vorrei ma non posso’.

Dopo la partenza di Pavoletti, avere fra le mani un gioiello chiamato ‘Cholito’ è una ricchezza non quantificabile, ecco perché non ci resta che sorridere, cercando di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno.

Magari facendo finta che il grande colpo di mercato del Genoa sia stato proprio Giovanni Simeone, che fa rima con ‘progetti’ e nemmeno con ‘Dom Pérignon’.

‘Gio Boom Boom’, è stato lui il vero botto di mercato rossoblù.