Alla prima giornata del girone di andata si è riaperto e chiuso il campionato. Riaperto in testa alla classifica con la sconfitta della Juventus e le vittorie di Roma, Napoli e Lazio. Chiuso in fondo con l’ennesima sconfitta di Palermo, Crotone e Pescara con altre 9 reti incassate complessivamente.

Per tutte e tre parlare di salvezza appare impossibile e questo potrebbe essere un piccolo guaio per gli altri team se non verranno affrontate con la giusta concentrazione le prossime 18 gare di campionato. Saranno partite in cui i giocatori non avranno nulla da perdere e risulteranno smaniosi di rimanere in A. Grifone avvisato mezzo salvato.

La Juventus in trasferta si è “scansata” per la quarta volta in 20 giornate, questa volta anche con BBC in difesa; la Roma insegue e Spalletti è bravo a cambiare con un modulo più impostato più sulla fisicità per non lasciare punti fuori dall’Olimpico. Il Napoli non ha invece  fallito la vittoria con il Pescara.

Dopo un tempo a vuoto, Sarri ha continuato a lasciare in panchina Gabbiadini e Pavoletti. Il mini tridente lo attizza. La Lazio tosta si è imposta in tutto contro la stanca Atalanta di Gasperini: tre gare in una settimana con pochissimo turnover sono difficili per tutti indipendentemente dal mercato e dalla Coppa d’Africa. Mai la difesa orobica, 17 conclusioni dei laziali, aveva ballato così tanto dalla 5° giornata in poi.

L’Inter incomincia ad essere presa sul serio con 19 punti in 8 gare. Gagliardini l’ultimo arrivato da Bergamo subito calato nella parte di frangiflutti coast to coast con Kondogbia che Pioli sfrutta a meraviglia non sacrificando più il suo talento di poter giocare davanti facendogli fare le due fasi di gioco.

Bravo Sousa ad aver fatto viola la Juventus nel cuore del gioco. La qualità dei gigliati ha fatto la differenza nei confronti degli operai specializzati messi a centrocampo da Allegri.
Udinese e Chievo si leccano le ferite dopo le sconfitte con Roma e Inter e non muovono la classifica.

La Samp muove la graduatoria dopo lo spavento patito contro i toscani. Giampaolo ammaliato dalla sua precedente creatura non trova l’antidoto per abbatterla e deve mettere sul prato del Ferraris qualche brutta prestazione dei suoi uomini.

Le emiliane Bologna e Sassuolo vincono contro Crotone e Palermo. Meglio gli uomini di Di Francesco con l’innesto di Berardi, la fine dell’Europa League e il recupero dei tanti infortunati, pronti per iniziare un’altra stagione. Sta esplodendo nella pace di Sassuolo Ragusa, “calimero” poco compreso a Pegli.

Cagliari: l’isola è inespugnabile. Il 4 a 1 al Genoa dimostra che non c’è un Cagliari A e uno B. Adesso anche senza Gigi Riva devono fare risultato fuori casa.

Lunedì notte: Torino Milan 2 a 2. Canta il Gallo, ma è roco il Toro di Mihajlović. Milan da psicanalisi regala sempre un tempo e dopo, grazie agli errori degli avversari, raddrizza la gara.

Genoa. Da mettere sotto la lente da parte della società e dello staff tecnico non solo i 55’ giocati con il Cagliari ma anche i 10’ finali contro il Palermo. Bisogna capire per uscire dal tunnel quali sono stati i motivi di questi tonfi, non solo nel risultato.
Quello visto in Sardegna non può essere il Genoa di Juric: troppo lungo nel secondo tempo. Il gol del vantaggio ha creato illusioni, attaccanti ad intermittenza poco e male serviti e, se si aggiungono i troppi micidiali svaghi difensivi, il doppio poker con gli isolani è servito.

Deficit troppo importanti ed evidenti che dovranno fare ragionare non solo Juric.
Il tecnico rossoblu dovrà incominciarsi a chiedere se Ocampos è ben sfruttato nel fare le due fasi di gioco oppure è una seconda punta o trequartista. Dovrà fare nuovamente di necessità virtù lanciando qualche giovane specializzato nel ruolo di centrocampista o mediano e non continuare a fare esperimenti non graditi. Recuperare Laxalt caratterialmente e non fisicamente.

Inutile girare intorno al pallone: a Juric serve un centrocampista di spessore che vada dentro, incida sul gioco della squadra e abbia una buona frequenza di passo.
Tutti sono lanciati verso Montoya. Cinguettano (troppo) solo gli argentini, mentre è muto il grifone. La domanda è: se arriverà El Chaque porterà più quantità o qualità?

In attesa di risposte, stamattina allenamento nei campi dell’Hotel Mancini di Roma. Juric qualcosa cambierà nella formazione di domenica scorsa, ma la decisione finale arriverà domani mattina quando si terrà una rifinitura invece del risveglio muscolare.

Eviva il nuovo sponsor del Genoa ieri ha dato energia non solo in casse e conti rossoblu.
Eviva, come Esculapio Dio della medicina, ha ridato vita al Vecchio Balordo che qualcuno in questa settimana tra partite e assemblea di azionisti prova a rendere morto.