Mancano poco più di 24 ore alla sfida tra Italia a Svezia, a novanta minuti che decideranno le sorti della Nazionale azzurra e ci diranno se dopo 14 Coppe del Mondo consecutive il  nostro calcio riceverà o meno la gratificazione, spesso data per scontata, di una partecipazione al Mondiale. Abbiamo chiesto un’opinione e un parere a Sebastiano Vernazza, firma de La Gazzetta dello Sport, che contattato telefonicamente dalla nostra redazione ha detto la sua. Ecco la sua intervista.

Forse è inutile andare ancora a parlare della gara di Solna: secondo te che Italia vedremo domani e, soprattutto: questa Italia rischia davvero di non andare al Mondiale a 90′ dalla fine?

Partiamo dalla seconda domanda: l’Italia rischia, e rischia tantissimo perché a questo punto si è creata una situazione tale per cui le cose si sono incartate a tutti i livelli. Si è incartato lo spogliatoio, soprattutto nei rapporti tra Ventura e il gruppo dei senatori. Non è una novità  che questo c.t. sia in qualche modo “commissariato” da una specie di commissione interna che a Solna, in Svezia, gli ha consigliato di passare al 3-5-2. Non è neppure un mistero che vi siano tensioni coi dirigenti e un pessimo rapporto con stampa e tifosi. Quindi è una situazione veramente pessima: l’unica certezza è che la Svezia da un punto di vista tecnico resta sicuramente inferiore. Rimane ad ogni modo il fatto che abbiamo perso a Stoccolma contro una nazionale modesta: e ciò è due volte allarmante.

Ritornando alla prima domanda invece, le ultime indiscrezioni parlano di 4-2-4. Però se saranno confermate le cose che si dicono, ossia che giocheranno forse insieme De Rossi e Jorginho, io penso che si vada verso una forma di suicidio, neppure assistito. Se giocheranno questi due registi dal passo lento al cospetto di una squadra che fa della fisicità il suo punto di forza, il rischio batosta è elevatissimo”.

Una domanda fatta a Ventura prima della gara di Stoccolma lo portò a rispondere: “parleremo di un progetto tecnico nuovo dopo essere andati al Mondiale, perché ci andremo”. Adesso, anche se mancano novanta minuti, la percezione è che si viaggi su due binari paralleli: da una parte la squadra, dall’altra il tecnico. Può salvarci proprio lo spogliatoio a questo punto? E in caso di qualificazione, è possibile che resti ancora Ventura al comando dell’Italia in Russia?

Allora, Ventura si è visto rinnovare il contratto per altri due anni pochi mesi. Una scelta direi abbastanza sciagurata che ha replicato quella antecedente all’ultimo Mondiale quando Abete rinnovò il contratto a Prandelli. Solo che quest’ultimo ebbe la forza, la dignità di dimettersi un minuto dopo l’eliminazione in Brasile. Qui pare certo che vi sia una clausola per la quale la Nazionale si liberebbe di Ventura in caso di eliminazione. Perché in caso di qualificazione Ventura farebbe valere il contratto, un contratto piuttosto oneroso da sei milioni di euro biennale. Se la Federazione volesse licenziarlo, dovrebbe sborsare questa cifra piuttosto consistente.

Nelle ultime ore, negli ultimi giorni si sono moltiplicate le voci sulle intenzioni della Federcalcio di liberare Ventura comunque anche in caso di qualificazione, magari grazie ad una ricca buonuscita. I nomi caldi sono due: Conte, in piena rotta col Chelsea e che accetterebbe di corsa un appuntamento anche temporaneo per il Mondiale, e Ancelotti, che però è nelle mire della Croazia. Anzi, si dice che stia già trattando con la nazionale croata proprio per fare il Mondiale alla guida della squadra slava. La mia sensazione è che la frattura tra Ventura e il mondo Italia sia abbastanza insanabile e se fossi nelle vesti di Tavecchio, anche in caso di Mondiale, interromperei il legame con Ventura. Però prima qualifichiamoci, poi vediamo.

Ma in una Nazionale dove le difficoltà in mezzo al campo sono a mio avviso palesi, un giocatore come Jorginho può non giocare?

Sì, è vero: però non è che ora tu prendi Jorginho, lo cali dall’alto e ti risolve tutti i problemi. Ha giocato pochi spezzoni in due amichevoli ai tempi di Conte commissario tecnico. In questo momento probabilmente metterebbe un po’ più di ordine, e se giocasse Insigne creerebbe una linea di gioco sul centrosinistra, un’asse collaudato già al Napoli, e qualcosa potrebbe fruttare. Ma va fatto giocare con la mente sgombra, sperando che possa mettere un po’ d’ordine nel giro palla, o che quantomeno lo velocizzi e possa dare qualche idea in più.

DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DI SEBASTIANO VERNAZZA: