Al termine della gara vinta dal Genoa contro l’Hellas Verona abbiamo chiesto il perché di un’altra stagione con salvezza all’ultimo. Il nostro giro di interviste è proseguito con Stefano Zaino, collega e firma di Repubblica.

Perché il Genoa, di nuovo e dopo le promesse dello scorso maggio, è arrivato a giocarsi la salvezza all’ultima giornata? Cosa non bisogna assolutamente ripetere in vista dell’anno prossimo?

“Prima vorrei lanciare una sorta di provocazione: siccome questa è una città divisa in due, dico che la partita di stasera (domenica sera, ndr) è stata più vera rispetto a quella di Firenze. Il Verona ha cominciato bene e ha fatto la partita, tant’è vero che ci sono stati tanti falli, lo dicono gli ammoniti ed espulsi. Il problema è che è il 2 agosto, si sta giocando con un caldo boia e le motivazioni sono quelle che sono.

Nel momento in cui attacchi e prendi il gol di Sanabria, attacchi ancora e riprendi un altro gol è chiaro che a quel punto hanno pensato che la partita fosse stregata e che, visto il destino, dovevano perdere. Il Verona non ha fatto nessun regalo, ha perso e il Genoa ha meritato di vincere.

Mi fai una domanda che può riguardare anche la Sampdoria. Il Genoa soffre da quattro anni, la Sampdoria da quest’anno. Non è facile: ci vogliono investimenti e programmazione. Il Genoa quest’anno ha cambiato tanti allenatori, credo che l’errore più grosso sia stato quello. Ha iniziato con Andreazzoli, quindi con un tipo di gioco, poi non piaceva più quel gioco e si è andato a prendere Thiago Motta, che non aveva alcuna esperienza in Serie A. Ranieri, con la sua esperienza, ha fatto la differenza alla Sampdoria. Qui Nicola, che era già passato da panchine difficili come Livorno e Crotone, ha dimostrato di avere saldezza, fondamentale e decisiva in una volata. Più esperienza di Liverani, ora gettonassimo e affiancato a tutte le panchine, ma in realtà poi il Lecce è finito in Serie B.

Il Genoa è stato particolarmente sfortunato nella questione lockdown: Nicola aveva trovato il bandolo della matassa e il Genoa stava andando a mille e si stava tirando fuori. Aveva anche vinto contro il Milan. Probabilmente alla ripresa ha patito più di altri, e l’inizio è stato sconfortante: in Genoa-Parma gli ospiti hanno dominato. Quella partita ha fatto venire molti dubbi sul futuro. È riuscito a tirarsi fuori vincendo gli scontri diretti. Così come la Sampdoria, il Genoa ha fatto la cosa che doveva fare battendo Spal, Lecce, vinto quest’ultima partita e il derby. In tal senso, Nicola i punti che doveva fare li ha fatti.

Per il futuro bisognerebbe cercare di non smontare totalmente la squadra come ogni anno Preziosi fa, dare fiducia a Nicola ed essere convinti di lui. Nicola si è guadagnato la riconferma perché aveva un anno di contratto, in cui aveva l’opzione in caso di salvezza. Se viene reputato l’allenatore giusto, attorno a lui bisogna costruire la squadra.

Si capisce che non ci sono tanti soldi, che i giocatori importanti devono andare via. Ci saranno anche tantissimi prestiti. Sanabria è stato l’eroe con due gol, però per riscattarlo ci vogliono 18 milioni: sarà dura che Preziosi tiri fuori questi soldi. Bisogna cercare qualche rinforzo, tenerne il più possibile e partire con una linea e non cambiarla più perché tre allenatori è un disastro”.


Genoa salvo all’ultima giornata: il pensiero di Maurizio Moscatelli (Tuttosport/ANSA)