Tempo di vigilia e di conferenza stampa per il Genoa di Thiago Motta, che affronta il Lecce domenica all’ora di pranzo in una gara decisiva per le sorti del campionato di entrambe le squadre. I giallorossi di Liverani, reduci dalla pesante sconfitta in Coppa Italia, hanno già la testa alla sfida contro i rossoblu, come confermato dallo stesso mister (con un passato nel Genoa) in conferenza stampa.

Che partita si aspetta contro il Lecce? 

“Come sempre mi aspetto una gara difficile, ma come sempre siamo preparati per fare la nostra partita e fare una buona partita”.

Domani andrete in campo, come sempre, per cercare di fare la partita?

“Sì, partiremo nello stesso modo, che è quello di stare insieme, uniti, cercare di fare sempre la partita e cercare di andare sempre in attacco. Credo che così avremo più possibilità di vincere la partita e lo faremo insieme, come in ogni partita da quando sono arrivato al Genoa. Sempre insieme, e quando c’è da difendersi – perché ci saranno momenti in cui dovremo difenderci – chi ci sarà dovrà farlo insieme agli altri”.

Martedì si è vista tutta la squadra al Ferraris, da chi era in campo a chi era in panchina o non convocato. Nel tunnel, poi, si sono visti molti sorrisi. Era un’immagine di unione in un momento di difficoltà. Mentalmente e caratterialmente come ha trovato questa settimana la squadra in vista di Lecce?

“Sono contento di vedere questo ambiente, quello visto dal primo giorno in cui sono arrivato. Era quello che cercavo, stiamo riuscendo a mantenere un ambiente sano, ma non solo per i giocatori, anche con tutti quelli che ho incontrato nel club: siamo tutti sulla stessa strada e sulla stessa linea. Posso dirti anche i nomi: Marco Pellegri, che lavora tutti i giorni per il bene della squadra. Poi abbiamo un presidente che pensa sempre per il bene della squadra, abbiamo giocatori uniti e poi ci sono io, quello che comanda, e mi metto sempre in prima linea per il bene del Genoa. Abbiamo tutti lo stesso obiettivo: salvare il Genoa. Un mese e mezzo fa sono stato chiamato per salvare il Genoa da una situazione difficile, complicata, e da questa situazione si esce con le idee chiare su gioco, ambiente e voglia di sacrificio. Sono contento perché mi seguono, vedo che siamo tutti sulla stessa linea e abbiamo preso la strada giusta. Poi sicuramente ci sono quelli che magari non vanno per la stessa linea, però non mi interessa. Noi abbiamo bisogno del sostegno dei tifosi e lo abbiamo: chi veramente non ama il Genoa, si metta da parte”.

La doppietta di Pinamonti una fiammella per il presente? E il rientro di Sturaro?

“Pinamonti è vero che ha fatto due gol, ma ha fatto altre cose interessanti per la squadra. Sono contento anche del lavoro fatto da Favilli: sono due giocatori che domani possono giocare. Anche per Sturaro sono felicissimo che abbia ripreso. È un grande giocatore, un leader naturale in campo e fuori. Noi abbiamo bisogno di giocatori così, che non sono facili da trovare. E lui queste doti le ha dentro, non deve neanche stare a cercarle”.

Quel “chi non ama il Genoa si metta da parte” era un messaggio diretto verso qualcuno? 

“Ho fatto i nomi di quelli che amano il Genoa perché li vedo tutti i giorni. Quelli che non amano il Genoa sono quelli che fanno chiacchiere e non si mettono mai davanti. Fanno chiacchiere, e queste chiacchiere rimangono nell’aria: io sarò sempre diretto con chi viene dietro a me. Con chi non lo fa, non mi interessa”.

Nella carriera da giocatore ha sempre ottenuto grandissimi traguardi, dalla Champions League all’Europa con il Genoa. Cosa deve cambiare nei prossimi giorni per salvare la stagione?

“Non stiamo giocando per la Champions League, è vero. Quando sono stato chiamato un mese e mezzo fa, sono stato chiamato per salvare il Genoa da una posizione complicata. Tutti abbiamo lo stesso obiettivo qui e le cose che ho detto prima sono importantissime. Bisogna stare uniti, fare sacrifici: sono cose che non ci possono mancare e che non ci mancano. Così come la convinzione in quel che stiamo facendo, nel fatto che il modo di giocare sia la strada giusta. Lo vedo e lo sento, siamo tutti all’interno del club convinti di quel che stiamo facendo: non stiamo giocando per andare in Champions League, stiamo giocando per salvare il Genoa. Convinti di quello che stiamo giocando, come vedo da parte della gente che lavora al club tutti i giorni per uscire da questa situazione. Anche il presidente, che mi ha chiamato un mese fa”.

A Schöne manca la Champions, come ribadito nelle recenti interviste a quotidiani olandesi. Cosa serve per aiutarlo a calarsi nella situazione attuale del Genoa?

“È normale che gli manchi una squadra in cui è rimasto tantissimi anni, ma non solo per la Champions League. Spero per lui che il giorno in cui lascerà il Genoa gli manchi anche il Genoa: vorrebbe dire che ha fatto un grande lavoro così come l’ha fatto nell’Ajax”. 

Novità dall’infermeria? Lerager ha recuperato? 

“Lerager no, poi ci sono altri: Saponara con un problema alla caviglia, Zapata infortunato e per il resto stanno tutti bene”. Un’aggiunta su Zapata: “È un giocatore importantissimo, è vero, ma ne abbiamo altri: Criscito è tornato e c’è anche Biraschi. Abbiamo anche Edoardo (Goldaniga), che si sta allenando ed è importante per noi, come Romero o El Yamiq. L’assenza di Zapata è importante ma non mi preoccupa: abbiamo altri giocatori che possono fare un buon lavoro”.

Si è fatto un’idea del perché il Lecce fuori casa stia rendendo più che al Via del Mare? 

“Sono una squadra unita, che sa quel che deve fare in campo. Poi è normale che quando giochi in casa non è mai semplice, perché quando giochi in casa devi fare tu la partita. Fuori casa puoi provare a fare male in ripartenza, come capitato magari contro la Fiorentina. Sono una squadra molto unita, che va sempre al 100% e questa è una cosa interessante. Un’arma interessante che ha il Lecce. Sarà una motivazione in più per andare a Lecce e fare quello che sappiamo fare: attaccare quando abbiamo il pallone e difenderci quando non lo abbiamo. Ma lo facciamo in tutte le partite che abbiamo giocato, e quando le abbiamo giocate le abbiamo giocate per vincere. Quando si vince è normale che il morale della squadra salga e per questo sono contento che abbiamo vinto contro l’Ascoli, anche perché era tanto tempo che non ci qualificavamo agli Ottavi di Coppa Italia. Sono contento per i giocatori, che hanno fatto una buona gara contro una squadra che ha cercato di portare avanti quel che sta facendo in campionato: l’Ascoli è una squadra che gioca bene al calcio”.


Fame di punti e di gol