Domani all’ora di pranzo la fame di punti e di gol dovrà essere il miglior cuoco del Vecchio Balordo.

Occorreranno rabbia e correre, questo vale per tutti. Con la forma fisica arrivano le prestazioni, con quella psichica si può capire già dalla partenza di oggi pomeriggio che il Lecce non è più forte del Genoa, ma più rabbioso sì.

Thiago Motta e il suo staff avranno studiato il 4-3-1-2 di Liverani, mai cambiato nelle quattordici gare giocate. Mercoledì sera, vedendo la sconfitta del Lecce in casa della Spal con una manita, avranno estrapolato poco da una squadra composta non da seconde linee, ma anche da terze che non avevano mai giocato prima.

Il Genoa ha le armi per limitare il gioco del Lecce cercando di sovrastarlo da punto di vista tecnico. L’operazione migliore per metterli in crisi tra le mura amiche sarà pressarli fin dal primo possesso annullando l’impostazione con l’obiettivo di fare il gioco offensivo.

Il modulo di Liverani favorisce il palleggio corto come quello del Grifone e lo sviluppo del gioco in zone centrali del campo, cercando però rispetto al Genoa di non occupare gli spazi intermedi e costruire così il gioco sulle catene laterali, sfruttando il lancio lungo e i cambi campo dell’ex greco genoano Tachtsidis.

I giorni del giudizio, Lecce e Derby – e per qualcuno “giudici” anche per Thiago Motta – sono importanti perché bisognerà capire se la crisi del Grifone è un problema tecnico o  caratteriale.

Thiago in ogni conferenza stampa è sembrato convinto a parole della buona qualità della rosa a disposizione. A questo punto nelle due prossime gare ci sarà da verificare lo sforzo mentale  da parte di tutti per risollevare non solo la classifica, ma anche la stagione.

Che calcio giocherà Thiago nel Salento avendo dimostrato di essere duttile?  Starà pensando di correggere il suo Genoa considerato che tra Lecce e Sampdoria c’è in ballo il futuro, anche se mancheranno 72 punti al traguardo finale?

Il problema della difesa a tre o a quattro è relativo. Conta di più la fase difensiva perché non c’è modulo difensivo che non sia penalizzato o esaltato dalla partecipazione collettiva alla fase di non possesso.

Thiago avrà studiato qualcosa affinché vi sia piuttosto un decollo in attacco. Non basterà il turnover da panchina tra Pinamonti e Favilli. D’accordo, il gioco è ancora in embrione e si potrebbe studiare di provare a fare gol anche se non sarà figlio di soluzioni studiate: tiri da fuori area o ricerca di calci di punizione diretti da fuori dell’area di rigore. Il Genoa è la squadra che ne ha battuti il minore numero, quasi meno di tutti pur avendo un possesso pallone secondo solo alla Juventus.

Contro il Lecce non dovrebbero esserci uomini fuori ruolo e chi giocherà dovrà avere i tempi giusti nelle tre zone del campo dove si svolgerà il gioco. Il calcio di Thiago Motta nelle sei gare giocate si è mostrato tanto più saggio quanto più è flessibile. Nel calcio di Thiago, senza parlare di moduli, non c’è una soluzione, ma ve ne sono tante. Ciascuna deve andare a braccetto con le caratteristiche dei giocatori che si hanno.

In momenti delle gare del Genoa, con Thiago in panchina, si è avuta l’impressione di cercare gli spazi pur non avendo calciatori pronti e propensi a correre senza pallone, annullando così i vantaggi del possesso pallone, che diventa fine a se stesso quando diventa ampolloso e permette agli avversari di chiudere tutte le linee di passaggio.

La formazione rossoblu a quarti?  Ai 12 rintocchi dell’orologio di domani.

Il Lecce dopo sette anni è tornato in Serie A. Una lunga attesa che ha generato grandissimo entusiasmo. Riconfermato Liverani sulla panchina, alla prima intervista sicuro di sé disse: ”l’obiettivo è quello di provare a mantenere sempre la nostra identità e di giocare il nostro calcio”. Operazione riuscita solamente fuori dal Salento considerato che ancora non hanno vinto allo Stadio di Via del Mare, mentre hanno vinto tre gare in trasferta. Sono 18 gol fatti e 27 quelli subiti, sono 6 i gol casalinghi e 12 fuori dalle mura amiche.

La formazione di Liverani è molto esperta con soli due calciatori tra quelli che hanno giocato in prima squadra che hanno meno di 25 anni: Dell’Orco in difesa e Petriccione a centrocampo.

Liverani vuole giocarsi la salvezza con l’esperienza e il trequartista. L’ex tecnico del Genoa non ha abiurato la tattica che lo ha portato in serie A chiedendo alla società di rinforzare la difesa. È stato accontentato con l’arrivo di Lucioni, che la Serie A l’aveva solo assaggiata prima di essere squalificato per doping, Rossettini e Rispoli.

Liverani sempre fedele al 4-3-1-2 in alcune gare ha virato al 4-2-3-1 con qualche protagonista che i tifosi del Genoa conoscono bene avendolo bollato – come molti play passati per il Ferraris – lento. Lo sarà, ma a testa alta comanda il gioco del Lecce: Panagiotis Tachtsidis.

Il Lecce ai nastri di partenza era considerata la squadra senza prima punta capace di fare un buon bottino di gol. Infatti in 14 giornate di campionato è stato rilanciato Lapadula (con congruo stipendio pagato dal Genoa) con 4 reti all’attivo (una su rigore) e 3 assist per i gol di Mancosu.

Il giovane da plusvalenza del Presidente Sticchi Damiani è Petriccione, se ripeterà quello fatto vedere nella cavalcata del Lecce verso la Serie A.

La formazione di Liverani nelle ultime 5 giornate è variata nei calciatori in tutti i reparti. L’unico reparto quasi sempre uguale è stata la difesa con Rispoli, che però è stato talvolta  scavalcato da Meccariello invece che dal terzino della nazionale rumena Benzar.

Liverani ha fatto girare tutte le punte eccetto Lapadula, squalificato contro il  Genoa. L’unico dopo la brillante annata in Serie B è Falco che trova solamente posto in corso di gara quando il Lecce in svantaggio gioca con il 4-3-3.

Come trequartista un pallino di Liverani ultimamente si è fatto spazio ed è l’ucraino Shakhov, un pennellone di un metro e novanta ingaggiato per la sua duttilità in tutti i ruoli del centrocampo.

Il modulo base, come già detto, è quindi il 4-3-1-2, cercando di ottimizzare la tecnica e capacità con il giro pallone, adottando un pressing efficace per recuperarlo con due linee di difesa e centrocampo molto strette. Altra caratteristica del Lecce di Liverani avere due play di qualità con Tachtsidis e Petriccione.

Le fatiche rispetto allo scorso anno dove il Lecce ha costruito la risalita in Serie A in casa sono  in questa stagione portare a casa  il risultato pieno allo stadio “Via del Mare”. Fare gioco e attaccare è vanificato da errori tecnici che si riflettono sulla fase difensiva. La transizione è positiva quando riconquistano  subito il pallone, ma non riesce a rinculare bene quando perde la sfera in avanti. Tutto ciò fa correre a vuoto e male i giocatori a discapito delle prestazioni nelle seconde parti di gara.

I difetti salentini sono i centrali di difesa lenti: uno è Rossettini, ex rossoblu assente per squalifica, e gli altri sulle corsie laterali dove gli esterni avversari spesso sono liberi con ampi spazi da sfruttare.

Il modulo di Liverani è votato al possesso pallone e al dominio tecnico della partita, operazione non facile in Serie A dove la qualità deve essere superiore alla cadetteria.

In questo campionato fondato su atletica e corsa, il Lecce in quattordici giornate è piaciuto come esempio di squadra in fondo alla classifica coraggiosa, con tecnica e ambizione offensiva. Il proseguo del campionato sarà giudice dei salentini.

La probabile formazione del Lecce a stamattina ha tanti ballottaggi in difesa, centrocampo e in attacco. Gabriel in porta; Rispoli, Lucioni, Dell’Orco (Riccardi) e Calderoni in difesa; Petriccione, Tachtsidis Tabanelli (Majer) a centrocampo; Shakhov dietro le punte, Babacar (Farias) e La Mantia in attacco.

Arbitrerà Rocchi di Firenze. Appenderà il fischietto al chiodo il prossimo giugno, attualmente è sul gradino più alto degli altri italiani nel campionato e in Europa. Non si può giudicare attraverso i numeri la sua carriera. Nella classifica degli arbitri internazionali mondiali attualmente è al quarto posto.

La partita da Rizzoli è stata considerata da prima fascia considerati i due assistenti internazionali Costanzo di Orvieto e Peretti di Verona, internazionale da questa stagione. Al VAR c’è poi il professionista della tecnologia Banti, assistito all’AVAR Liberti di Livorno. Quarto uomo Pasqua di Tivoli.

Diffidati Lecce: Majer, Lucioni. Diffidati Genoa: nessuno.