A poco più di 48 ore dalla sfida di lunedì pomeriggio contro il Milan, il tecnico del Genoa Cesare Prandelli è intervenuto in conferenza stampa nel quartier generale rossoblu a Villa Rostan. Se Giuseppe Pezzella sarà convocabile per la gara in programma lunedì pomeriggio, per Jandrei invece è stato completato il trasferimento ma non ancora il tesseramento, pertanto la sua situazione rimane in stallo. Queste le dichiarazioni dell’allenatore rossoblu a Pegli.

Si ricomincia: il Milan, una partita importante. Cosa si aspetta?

“Una partita molto impegnativa, molto importante. Mi aspetto coraggio, mi aspetto esuberanza e voglia di mettere in difficoltà una grande squadra. Abbiamo lavorato in funzione della partita. Sono curioso anche io, perché i ragazzi hanno lavorato veramente bene: ora abbiamo voglia e bisogono solamente di fare una grande prestazione e portare a casa punti”.

Combinazione arriva il Milan e si parla di un trasferimento imminente di Piatek. Cosa ne pensa? Ha parlato con la società?

“Io sono abituato a parlare di cose reali e concrete. Dal momento che non c’è ufficialità e nulla, il ragazzo è arrivato fra i primi anche oggi e si è allenato in maniera seria, meticolosa. Se ci sarà l’ufficialità, perché oggi nessuno può dirlo, ne parlerò e risponderò a questa domanda. Ora c’è la partita, sarà molto impegnativa sotto tutti i punti di vista, quindi questo argomento verrà trattato in seguito”.

Chance per Favilli?

“Ci potrebbe essere Favilli o Pandev, abbiamo studiato diverse soluzioni. L’importante è che tutti siano pronti perché anche a partita in corso tutti possono essere determinante. Mi piace avere dubbi fino all’ultimo giorno, perché vuol dire che tutti i ragazzi stanno lavorando bene”.

Si è parlato molto di una transizione da possibile difesa a 3 ad un modulo con difesa a 4. Cosa cambia nei due sistemi di gioco?

“Cambiano diverse cose ovviamente. Quando giochi con un 5-3-2 i tre difensori hanno riferimenti particolari, lavorano soprattutto singolarmente su una situazione. Nella difesa a quattro i difensori devono avere la stessa idea, un ragionamento solo, e quindi è più coinvolgente dal punto di vista di reparto. È però più impegnativo a trovare un buon equilibrio, non dico la perfezione. In questa settimana ho cercato di capire ancora meglio le caratteristiche dei giocatori e voglio che vadano in campo tranquilli”.

Zukanovic è rimasto e lei l’ha provato sia come quarto che come centrale. Il ruolo migliore per lui?

“Zukanovic è un giocatore di esperienza, nazionale, che si è allenato benissimo e l’ho trovato motivato. Ho parlato con lui, ha molta voglia di dimostrare le proprie capacità e abbiamo pensato bene di tenerlo. Sarà una risorsa, un giocatore che può fare più ruoli e che ha grande motivazione nonostante l’esperienza che ha”.

La gara si giocherà lunedì alle 15. Sconfitta per tutti?

“Una sconfitta per tutti, una brutta sconfitta perchè la città avrebbe meritato un orario diverso. Le persone che lavorano vanno rispettate, Genova è una città che lavora e che è in difficoltà. È una sconfitta per tutti”.

Lo stadio vuoto e la contestazione è annunciata già da domani a Pegli 

“Speriamo che non ci siano troppe cose: abbiamo già il Milan da affrontare. Mi auguro di poter scendere in campo e poter trovare i nostri tifosi sempre vicini e vogliosi. Noi abbiamo bisogno della gente e quando scendiamo in campo abbiamo uno stadio che possa darci qualcosa in più. Mi auguro di trovare uno stadio con tanta gente, poi capisco la contestazione e l’amarezza, capisco che è un calcio che per i tifosi è difficile da accettare. Queste purtroppo sono situazioni determinate e noi dobbiamo essere seri e professionisti. Spero che i miei giocatori non siano condizionati”.

Le condizioni di Hiljemark e Sandro.

“Non sono disponibili”.

Il Milan arriva da tante partite in pochi giorni. Che squadra arriverà?

“Una squadra con un rosa ed organico importante, squadra che ha il dovere sempre di rappresentare una società blasonata. Mi aspetto una squadra super motivata, con la voglia di portare a casa punti. A noi manca la partita. Per me le nostre difficoltà saranno nei primi quindici minuti: dobbiamo saper entrare subito in gara, ribattere colpo su colpo e restarci per tutta la partita”. 

Che effetto le fa avere Gattuso in panchina?

“Ho grande stima di Rino perchè è sempre sé stesso, una persona di grande sensibilità. È un grande allenatore, sta bruciando le tappe ma ha mantenuto la sua umiltà. Mi è sempre piaciuto da giocatore, ora anche da allenatore”.

Il Milan sarà in emergenza.

“Non dobbiamo dimostrare niente agli altri, dobbiamo dimostrare molto a noi stessi. Noi dobbiamo dimostrare di essere, soprattutto quando giochiamo in casa, una squadra con idee e che ha voglia di fare la partita con coraggio ed esuberanza. Anche contro le grandi squadre. Chiaro che se loro saranno più bravi nel palleggiare, nel corso della partita, dovremo essere bravi a rispondere colpo su colpo. Noi sappiamo cosa fare”. 

Kouamé?

“È uno di quei giocatori che ha una base straordinaria, a parte il suo entusiasmo contagioso e fantastico. Anche lui non sa ancora quale possa essere la sua strada per essere un grandissimo giocatore: giocare da esterno o seconda punta non cambia molto, l’importante è andare in area di rigore tante volte. Io sono convinto che lui può avere la possibilità di migliorare ancora tanto”.

Veloso?

“L’ho visto molto bene in ritiro, motivato e determinato. Uno fra quelli che ha fatto meglio per intensità, un giocatore che con questa esperienza mette in campo questa esperienza è un giocatore ritrovato. Dal punto di vista tecnico e qualitativo è un giocatore contagioso. Quando siamo in difficoltà ha sempre la possibilità con la tecnica di iniziare l’azione in maniera corretta”.

Lazovic tornerà a destra con l’arrivo di Pezzella?

“Abbiamo provato diverse situazioni di gioco, due sistemi che abbiamo ripassato ancora stamattina. Mi prendo ancora un giorno per riflettere, capire bene. Nessuno è sicuro del posto in questo momento, perchè voglio tutti i giocatori mentalmente pronti”.


Rassegna Stampa del 19 Gennaio: Milan pagherà Piatek in tre anni. Prandelli: “Genoa resta forte”