Conferenza di prima mattina per il Genoa di mister Prandelli, che ieri ha continuato ad allenarsi e che oggi, dopo le parole del tecnico rossoblu, svolgerà la seconda seduta di avvicinamento alla trasferta di Cagliari. Ecco le sue parole di prima mattina da Pegli.

Neanche il tempo di festeggiare. Che gara si aspetta a Cagliari?

“Il tempo è poco per tutti, non solo per noi, e dovremo cercare di recuperare energie nervose oltre che fisiche. Abbiamo un buono stato mentale e una buona condizione fisica perché la vittoria ti aiuta a vedere le cose diversamente e ripaga i tuoi sacrifici. I ragazzi aspettavano con trepidazione di vincere e fare una buona prestazione. Mentalmente siamo pronti per la prossima gara”.

Che avversario si attende a Cagliari?

“Andare in Sardegna è sempre affascinante d’estate, un po’ meno durante l’anno quando ci sono le partite visto che c’è un clima particolare. Sarà un Cagliari completamente diverso, agguerrito, che sa giocare a calcio e palleggiare. Ha un centrocampo interessante, dove riescono a trovare a livello individuale delle giocate. È una squadra completa che sta lavorando molto bene per trovare non solo equilibri, ma pure compattezza nelle due fasi. Dovremo stare in partita sempre perché anche contro squadre molto organizzate hai sempre l’opportunità di crearti l’occasione”.

Cambierà qualcosa o punterà sulla squadra che ha vinto con l’Atalanta?

“Domani avremo l’ultimo allenamento e verificherò fino all’ultimo chi ha recuperato. Abbiamo uno staff di prim’ordine e mi dirà chi sta meglio, dandomi un aiuto dopo averli testati per bene”.

Rolon, a centrocampo, può essere una soluzione anche dall’inizio?

“Tutti i giocatori devono pensare di poter partire dall’inizio e allenarsi per mettermi in difficoltà. Rolon ha dimostrato fin dall’inizio di potermi fare pensare, ha una buona attitudine e in campo ha la predisposizione ad accorciare la squadra, nelle chiusure, e gioca un calcio semplice ma efficace. Tutti devono prendere esempio da lui nel mettermi in difficoltà”.

Lazovic ha dimostrato un’altra volta di essersi adattato a sinistra. Un suo giudizio su di lui?

“Visto che stiamo cercando un terzino sinistro, visto come sta giocando possiamo ripensarci. Ha questa capacità di ribaltare l’azione che mi piace molto: gli esterni devono farlo coi tempi giusti. Mi auguro possa continuare e anche migliorare nell’ultimo passaggio, perché spesso può farlo. Ha entusiasmo anche durante gli allenamenti, e questo è contagioso”.

Ci parla di questo sviluppo del gioco a centrocampo da parte del Genoa e in cosa può eventualmente ancora migliorare?

“Diciamo che in questi quindici giorni avevamo due obiettivi: tenere la squadra compatta e non prendere tante ripartenze. Chiaro che perfetto non puoi esserlo e dobbiamo ancora migliorare tantissimo, ma queste due cose vanno fatte ancora meglio. Quando sei compatto ed equilibrato, allora puoi pensare di inserire ancora di più certe situazioni. Situazioni già fatte vedere, magari con meno continuità. Per me è significativo che un giocatore in campo sia lucido e ricordi le situazioni provate in allenamento. Devo ringraziare i miei giocatori perché significa che mi hanno accettato da qualsiasi punto di vista e diventa più facile proporre loro qualcosa di nuovo”.

Che effetto le fa il turno di campionato al 26 dicembre? 

“Diciamo che il calendario lo si conosce da luglio, è stato accettato e c’è stato tempo per programmare. Non ci sono polemiche da fare: dobbiamo preparare la gara perché sia una gara piacevole per chi la verrà a vedere e per chi la vedrà in televisione. Per noi è un giorno lavorativo. Dobbiamo essere pronti per offrire un calcio piacevole: alla fine è quello il nostro obiettivo. 

Al Genoa potrebbe fare bene dare subito continuità alla vittoria con l’Atalanta?

In tre partite mi è capitato di tutti, non mi sono fatto mancare nulla. Siamo rimasti in dieci dopo dieci minuti mentre all’Olimpico ricordiamo tutti cosa è successo. Siamo però entrati subito in clima agonistico. Dobbiamo toglierci tutti dalla testa il fatto di essere perseguitati. Non piangiamoci addosso: noi siamo forti, abbiamo una città su cui contare e una tifoseria straordinaria. Abbiamo una storia da raccontare che tante squadre ci invidiano, un orgoglio straordinario. E quando siamo uniti, come l’altro giorno, possiamo mettere in difficoltà tante squadre”

Piatek e Kouame stanno facendo un grande campionato. Ha fatto capire a qualcuno, penso a Pandev, che potrà essere un’arma decisiva nelle prossime gare ravvicinate?

“E’ un po’ il discorso di prima. Tutti devono essere pronti, come già detto. Vorrei che tutti pensassero di potermi mettere in difficoltà. Vuol dire che la squadra sta crescendo”

Che regalo di Natale vorrebbe dal mercato?

“Sul Natale vorrei spendere due parole. Ho conosciuto tutte le persone in società, anche se ancora non ho avuto l’opportunità di salutare i tecnici del settore giovanile, ma presto lo farò. Devono sentirsi parte integrante di questa famiglia. Complimenti anche alla Primavera che ieri ha vinto. Auguri a tutti i tifosi un Santo Natale sereno. Per tutto il resto, si è già detto abbastanza”.

DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DI CESARE PRANDELLI


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