Due settimane di riposo per il VAR. Meritato o meno, lo hanno detto questi primi due mesi di campionato, scanditi da giornate meno affannose e altre estremamente negative. L’ultimo turno, l’ottavo di Serie A, non ha sdoganato troppi errori gravi della tecnologia applicata alla moviola, eccezion fatta per il generoso rosso sventolato in faccia a Rogerio (due settimane fa Kurtic venne espulso erroneamente e il VAR, al “Franchi”, intervenne per diminuirne la sanzione, ndr) e i due rigori mancanti al Genoa. Rigori dei quali la stampa nazionale non ha fatto menzione.

TORINO-FROSINONE – Le molte proteste di Sirigu lasciano anche oggi più di un dubbio sull’ostruzione di Chibsah a Sirigu in occasione della rete del 2-1 per il Frosinone contro il Torino, padrone di casa. Il calciatore ciociaro salta nel tentativo di cercare il pallone ma impatta con l’estremo difensore avversario, poi battuto da Goldaniga sul secondo palo. Pezzuto non ravvisa irregolarità, così come non c’è “chiaro ed evidente errore” per il VAR Giacomelli. Le immagini, tuttavia, parlano chiaro.

UDINESE-JUVENTUS – Mancato giallo a Chiellini per trattenuta su Lasagna in ripartenza. Abisso, che dirige una gara complessa in maniera sufficiente, manca però di ammonire anche Fofana per trattenuta su Dybala. Due errori dettati dall’aggravante che i due episodi, particolarmente evidenti, non mantengono fede ed equilibrio al metro di giudizio visto e utilizzato in moltissime altre gare del ncampioato.

EMPOLI-ROMA – L’errore di Caputo dagli undici metri ha un po’ stoppato sul nascere le polemiche sul rigore concesso dal VAR all’Empoli nel secondo tempo grazie all’ausilio del VAR (Pairetto). Cengiz Under tocca il pallone col braccio destro su sviluppi da calcio d’angolo. Gesto che, malgrado l’attaccante turco non posa tagliarsi il braccio per evitare di toccare il pallone, poteva essere effettivamente punibile con la massima punizione. Sicuramente non c’è volontarietà da parte del calciatore giallorosso. Caputo avrebbe ad ogni modo sparato alto sopra la traversa.

GENOA-PARMA – Partendo in ordine di tempo, si parli subito del gol annullato a Criscito. Gol giustamente da annullare perché il tocco di Piatek mette in offside il capitano del Genoa, avanti con entrambe le game e parte del busto, come spiegano del resto le immagini e la linea del fuorigicio, quest’anno diventata pressoché infallibile. Ma il bello viene nella seconda frazione. Al 58′ c’è una trattenuta Iacoponi ai danni di Favilli su cross dalla destra di Lazovic. Il numero 39 rossoblu, fisicamente più prestante del difensore, viene ostacolato con una evidente trattenuta da parte del difensore crociato. Chiffi resta molto distante dall’azione, 4/5 metri fuori dall’area di rigore, ma appare difficile pensare che non colga la trattenuta (basta vedere come rimanga scoperta la schiena del centravanti genoano). Vero che l’attaccante rossoblu persevera nel restare in piedi, aspetto che potrebbe aver condizionato il fischietto padovano nella decisione. Se l’attaccante ex Juventus fosse caduto in area, verrebbe difficile pensare – alla luce delle immagini che evidenziano una trattenuta che impedisce l’intercetto del pallone – che non sarebbe stato concesso rigore. Ci sarebbero stati altri 40′ da giocare con la possibilità di andare sul 2-3.

In questi altri 40′ ci sarebbe stato un altro, evidente penalty da assegnare al Grifone e non assegnato: netto il colpo da karatè di Bastoni ai danni di Mazzitelli all’87esimo. Chiffi si mantiene assai lontano dal “luogo del delitto” e forse non coglie, essendo di spalle il numero 15 rossoblu, il suo tocco in anticipo sul pallone. Un vero e proprio tiro, deviato dalla gamba destra del difensore crociato, che tuttavia affonda un tackle volante all’altezza dell’innesto dell’anca del calciatore rossoblu, producendosi in un gesto quantomeno imprudente e scomposto. In questo caso l’intervento del VAR, Massa di Imperia, sarebbe stato legittimo. Dopo la trasferta del 13 maggio scorso a Benevento, Chiffi persevera nell’essere una spina nel fianco ai danni del Genoa.

LAZIO-FIORENTINA – Acerbi ostacola Simeone a fine primo tempo. Si parla dell’episodio chiave della partita dell’Olimpico, quello su cui le recriminazioni viola si fanno feroci a distanza di una settimana dal tuffo alla Cagnotto di Chiesa contro l’Atalanta. Il contatto è netto, Mazzoleni però non lo ravvisa così come il suo assistente di linea (Prenna) non ravvisa il fuorigioco dell’attaccante viola al momento dell’assist. Il VAR probabilmente non interviene perché, pur essendoci il contatto, la posizione di partenza del Cholito Simeone avrebbe di fatto reso nulla l’infrazione commessa pochi istanti dopo dal centrale difensivo della Lazio (foto in fondo all’articolo). Non si capisce, ad ogni modo, perché non si sia intervenuti per assegnare il fuorigioco. Al momento dell’episodio, la gara era già sull’1-0 a favore dei biancocelesti.


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