La 9a giornata di Ligue 1 ha regalato risultati altisonanti, sorprendenti all’inverso, memorabili per il Paris Saint-Germain di Tuchel e raccapriccianti per il Monaco di Jardim. I primi – in tutti i sensi – comandano la classifica in virtù di 9 vittorie consecutive, miglior inizio nella storia del campionato francese, i secondi faticano a risalire la china, restano in fondo alla classifica ed in casa contro il Rennes perdono sia la partita sia Andrea Raggi, espulso per aver cercato di sferrare un pugno all’ex romanista Grenier.

Per i primi ci affidiamo al video résumé di una gara pazza, aperta su rigore da Neymar Junior, sbattuta, salvata e tenuta in bilico da tre pali consecutivi, sigillata dal clamoroso poker calato dall’astro Kylian Mbappé in men che non si dica: 13 minuti per lui posson bastare. Verratti non sta nella pelle, Buffon si gode – non senza un pizzico di fortuna – la quarta gara di Ligue 1 terminata senza reti subite, il PSG viaggia a ritmo dirompente e semina il panico fra le timorose inseguitrici. 9 giornate, 8 punti di vantaggio.

LIBIDINE E RIVOLUZIONE – La squadra della capitale sembra vivere un rapido processo di restyling, tattico e mentale, propiziato dal carisma di un sereno Thomas Tuchel e macchiato solamente dalla sconfitta contro il Liverpool in quello che avrebbe potuto essere un crocevia per tornare a correre anche in Europa. Il Paris Saint-Germain, nel bene e nel male, si dimostra squadra viva, capace di soffrire, rischiare, restare in 10 uomini per oltre un’ora di gioco e riuscire a colpire al cuore con la potenza aggraziata dei suoi tenori inarrestabili.

Marquinhos è diventato un elemento fondamentale, impiegato in più di un’occasione a centrocampo, tutte le strade passano da Marco Verratti, Draxler e Di Maria si alternano in un modulo che cambia forma con la stessa frequenza con cui il PSG vince in campionato, praticamente ogni settimana. Nello 0-3 contro il Nizza, quando è stato eguagliato il filotto di 8 vittorie consecutive inanellato dall’Olympique Lillois nel lontano 1936, le fasce sono state “ringiovanite” da Christopher Nkunku e dall’ex Crotone Moussa Diaby. Mbappé e Neymar, che sui social si definiscono fratelli e sul campo condividono 8 reti a testa in campionato, hanno rubato la scena, in più di un’occasione, al capocannoniere uscente Edinson Cavani. Libidine per gli occhi, rivoluzione dopo l’era Emery a luci soffuse.

Hatem Ben Arfa stende il Monaco di Jardim, penultimo con 6 punti e messo così di fronte alla quarta sconfitta consecutiva, compreso il 3-0 incassato contro il Borussia Dortmund in Champions League. Monegaschi mai così in basso dal loro ritorno in auge. Il Lille si gode invece un meritato secondo posto con quasi la metà dei punti conquistati lo scorso anno già dopo 9 giornate. Dopo la tempesta, ecco un nuovo spiraglio di luce. La nuova stella Nicolas Pepé sforna assist, il granatiere Jonathan Bamba segna con una costanza da record: 8 tiri in porta si sono tradotti in 6 gol.

Il Marsiglia si conferma squadra da battere, ormai compagine collaudata nel segno delle frecce Payet e Thauvin, il Nizza fatica a riprendersi e Vieira manda Mario Balotelli in tribuna per scelta tecnica. Il Nantes macchia la nuova stagione con la peggior partenza negli ultimi 11 anni, sconfitta da un Bordeaux particolarmente sfortunato in Europa League: la vittoria nella fase a gironi della competizione manca da 7 partite, ovvero dal 2013. Occhio al Montpellier, che alterna vittorie a pareggi restando a pochi passi dai primi posti in una classifica difficile da decifrare.