Dopo due settimane di sosta torna di scena il campionato e per il Genoa c’è la partita contro l’acerrima nemica, la Sampdoria, la partita che tutta la città aspetta con spasmodica trepidazione. Entrambe le compagini vengono da un periodo poco felice in seguito a tre sconfitte consecutive per ciascuna ed ad un rendimento altalenante.

Uno sguardo d’assieme sulla Sampdoria.

La Samp in precedenza aveva sciorinato un gioco piacevole, con  una difesa quasi impenetrabile. Le ultime prestazioni non sono state all’altezza e la squadra ha perso sicurezza e autostima. Il Doria è guidato in panchina da Giampaolo, un allenatore tra i più bravi nel panorama italiano: pignolo, meticoloso ed attento anche ai minimi dettagli, schiera la squadra con il 4-3-1-2 che è il marchio di fabbrica delle sue formazioni.

L’analisi reparto per reparto. Partiamo dalla difesa.

Audero, portiere giovane e di ottima prospettiva, di proprietà della Juventus, dopo Venezia cerca conferme in blucerchiato, anche se come tutta la squadra non attraversa un buon momento. È bravo tra i pali, reattivo e svelto nelle uscite basse, fisicamente non è un gigante e quindi esce poco, buono nel gioco con i piedi. La linea a quattro è formata da Bereszynski, Tonelli, Andersen, Murru. Giocano molto alti e fraseggiano sovente tra di loro, soprattutto i due centrali. Bereszynski, dotato di ottima corsa, rapido e resistente, “ara” la fascia destra, non ha piedi fatati. Murru, che gioca a sinistra, è stato rivitalizzato dalla cura Giampaolo: prima impaurito e titubante, poi giocatore audace e con  personalità, dotato di buon sinistro, tatticamente intelligente ed attento nelle diagonali difensive, non è velocissimo e se è puntato va in difficoltà. La coppia centrale, TonelliAndersen, è forte di testa e gioca spesso sull’anticipo. I due giocano molto di reparto e con le reciproche coperture sopperiscono ad eventuali manchevolezze. Tonelli è molto pericoloso sulle palle inattive ed Andersen si sta imponendo come uno dei centrali più forti del campionato, nonostante la giovane età.

Il centrocampo.

È formato da Praet, Ekdal e Jankto, reparto omogeneo e compatto. Praet unisce qualità e corsa, sforna assist ed è bravo negli inserimenti con palla al piede. Ekdal, il metronomo, ha buone qualità tecniche, è intelligente nella lettura della partita, preferisce giocare nel breve. Jankto è la mezzala sinistra: prelevato in estate dall’Udinese, acquisto boom del mercato blucerchiato, ha deluso le attese, soltanto ora sta mettendo in mostra le sue qualità, corsa, inserimento e tiro da fuori area.

L’attacco

È composto da Saponara come trequartista, Defrel e Quagliarella come punte. Saponara, mezzapunta di qualità, ha notevoli doti tecniche e di palleggio, è preciso negli assist e pericoloso negli uno contro uno al limite dell’area, ma soffre sotto l’aspetto fisico e sul piano della corsa. Defrel, dopo l annata sfortunata la maglia  della Roma, si sta riscoprendo come ottimo bomber tutto mancino e forte nell’impatto fisico. Possiede un tiro secco e preciso, ama essere lanciato in profondità, è veloce. Quagliarella, il secondo attaccante, è sempre pericoloso fuori e dentro l’area, è molto scaltro ed esperto: non gli va concessa la minima possibilità di tirare, le sue conclusioni sono spesso improvvise e letali, anche se nel gioco aereo palesa qualche difettuccio.

Come si comportano sulle palle inattive?

In fase difensiva si schierano a zona: non è una squadra fisica, quindi sono  molto attenti ad eventuali blocchi e nelle scalate. In fase offensiva salgono i  due centrali difensivi e dei due Tonelli è il pericolo numero uno. Defrel, Ekdal e Jankto riempiono l’area e Quagliarella fa l’avvoltoio a caccia della palla buona. I corner sono calciati da Saponara o Praet. In alternativa fanno girare la palla per trovare impreparata la squadra avversaria dalla parte opposta. I calci piazzati dalle fasce sono calciati da Saponara, oppure dal giocatore più prossimo al punto di battuta contando sulla effetto sorpresa. Dal  limite dell’area Quagliarella, Saponara e Defrel sono i prescelti: sulle punizioni non hanno uno specialista vero e proprio, ma sanno essere pericolosi ugualmente.

Quale può essere un loro limite?

Giocando sempre con il trequartista, la squadra batte principalmente la fascia centrale. Nel possesso palla la fanno da padroni, anche se alcune volte il giro dei passaggi è stucchevole. Gli esterni sono chiamati a salire soprattutto in fase di appoggio.

Concludendo

Sarà una partita molto tattica, ma come in tutti i derby la parte più importante riguarderà l’aspetto caratteriale: il cuore e la gestione di determinate emozioni, che saranno ancora più accentuate dalla tragedia del ponte Morandi che ha colpito tutti i GENOVESI. Avendo visto alcuni allenamenti della squadra, posso affermare che il gruppo crede nel lavoro e nelle parole del proprio allenatore. Quale migliore occasione se no la stracittadina per dare un calcio alla crisi che attanaglia il Grifone? La data è  giusta, la stessa del famoso gol di Branco, 25 novembre del 1990; lo spirito anche. Ora dalle parole bisogna passare ai fatti: in caso di vittoria, per Juric, lo staff e i ragazzi il cammino si metterà in discesa, e noi tifosi proveremo una felicità senza eguali.


LE ULTIME DI FORMAZIONE

GENOA (3-5-2): Radu; Biraschi, Romero, Criscito; Romulo, Hiljemark, Veloso, Bessa, Lazovic; Kouamè, Piatek.

SAMPDORIA (4-3-1-2): Audero; Bereszynski, Tonelli, Andersen, Murru; Praet, Ekdal, Jankto; Saponara; Defrel, Quagliarella.


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