La sconfitta casalinga con il Parma ha provocato un terremoto in casa Genoa: il tecnico Ballardini è stato esonerato ed è ritornato alla guida del Grifone il croato Juric, che ha già condotto i rossoblu in due occasioni con relativi allontanamenti. Il presidente Preziosi ha accusato il tecnico ravennate di non praticare un gioco consono alle qualità della rosa rossoblu, nonostante la buona classifica, dovuta anche ad un calendario sino ad ora in discesa. Invece Juric affronterà subito le squadre che vanno per la maggiore, iniziando oggi il ciclo terribile contro la regina Juventus.

Uno sguardo d’insieme sulla Juventus.

La Juventus di Max Allegri domina in Italia ma fatica ad imporsi in campo europeo e proprio per questo sul mercato estivo è stato acquistato dal Real Madrid il big Cristiano Ronaldo. Allegri è allenatore meticoloso, intelligente e attento, bravo nel preparare le partite e nel gestire tanti campioni cosa difficile: in questo viene anche aiutato da una società all’avanguardia e molto presente. È una squadra che comincia l’azione quasi sempre palla a terra e Pjanic è il catalizzatore della manovra, bravo a dettare il ritmo a seconda della svolgimento della gara. In sporadici casi si affidano al lancio lungo di Bonucci, spesso coinvolgono anche il portiere nel giro-palla. La squadra scende in campo con un 4-3-3, ma il tecnico livornese è maestro nel cambiare sistema anche durante la gara stessa e sempre con ottimi risultati.

L’analisi reparto per reparto.

In porta abbiamo Szczesny, un portiere molto bravo a fare tutto basti pensare che il nostro amato ex Mattia Perin è per ora relegato al ruolo di dodicesimo. La linea a quattro nella partita odierna sarà formata da Cancelo, Benatia, Bonucci e De Sciglio. Cancelo e De Sciglio (ancora in ballottaggio con Alex Sandro, ndr) sono i due esterni bassi. Il portoghese ha una velocità importante e una tecnica di primordine: bravo nel dribbling, i suoi affondi con relativi cross possono essere devastanti, De Sciglio è il terzino di sinistra: attento e diligente, si dice sia uno dei preferiti di mister Allegri. La coppia centrale è formata da Bonucci e Benatia. Bonucci ha un lancio lungo e preciso, è un buon colpitore di testa, spesso protesta con l’arbitro in maniera anche plateale. Benatia ha fisico imponente ed anche lui è ottimo nel gioco aereo, ma soffre di amnesie che possono procurare problemi e ama effettuare interventi in scivolata. Per il nostro Piatek affrontare questa coppia di difensori centrali sarà un esame importante.

Il centrocampo

Viene formato da Emre Can, Pjanic e Matuidi, un reparto di alto livello e di qualità. Emre Can possiede forza fisica e corsa, ha piedi discreti e un forte tiro dalla distanza, ma potrebbe fare spazio a Bentancur. Pjanic è il faro della squadra: tecnica sopraffina e intelligenza tattica sono le sue qualità principali, micidiale sui calci piazzati dal limite dell’area quando c è da calciare con il destro, non è un gigante fisicamente. Matuidi il cattura palloni, instancabile, è  spesso presente in zona gol e possiede anche buoni fondamentali.

L’attacco

Il tridente sarà formato da Douglas Costa, Cristiano Ronaldo e Mandzukic. Douglas Costa, brasiliano velocissimo di fascia destra, ha accelerazioni devastanti: dotato di dribbling secco ed ubriacante, usa quasi esclusivamente il piede mancino. Domani dovrebbe partire dalla panchina lasciando spazio a Bernardeschi, Mandzukic è invece l’attaccante esterno di fascia sinistra, ha forza fisica mostruosa abbinata ad una buona tecnica di base, è tatticamente intelligente e ottimo colpitore di testa, e prima di incontrare Allegri faceva la punta centrale, ruolo ora ricoperto da CR7, il top player bianconero che dopo i molti successi ottenuti con il Real Madrid cerca di ripetersi con la maglia bianconera. Ronaldo è forte e veloce, una vera arma letale.

Come si comportano sulle palle inattive?

In fase difensiva  marcano ad uomo, sempre attenti e concentrati, con notevole fisicità. In fase offensiva i corner sono calciati da Pjanic e Douglas Costa. I due centrali salgono per colpire e Bonucci va sempre sul secondo palo. Mandzukic, CR7 ed Emre Can sono gli altri saltatori. Le punizioni dal limite hanno in Pjanic un cecchino con il piede destro, mentre Douglas Costa è incaricato di calciare con il sinistro. Dalla media e lunga gittata CR7 e  Bonucci provano ad indovinare la traiettoria giusta.

In conclusione?

Per mister Juric quello di oggi sarà un nuovo battesimo di fuoco, oltretutto in uno stadio che incute timore già dagli spogliatoi. Ma mai dire mai. Noi tifosi rossoblu vogliamo vedere una squadra coraggiosa, che butti il cuore oltre l’ostacolo e che ci conforti con una buona e dignitosa prestazione. La conquista di punti è quasi impossibile, ma onorare la nostra gloriosa maglia è un obbligo.


LE ULTIME DI FORMAZIONE

JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; Cancelo, Benatia, Bonucci, Alex Sandro (De Sciglio); Bentancur (Emre Can), Pjanic, Matuidi; Bernardeschi, Ronaldo, Mandzukic. Allenatore: Massimiliano Allegri;

GENOA (3-5-2): Radu; Biraschi, Günter, Criscito; Pedro Pereira, Romulo, Sandro, Bessa, Lazovic; Kouamè, Piatek. Allenatore: Ivan Juric.


Juric: “Possiamo far bene contro la Juventus più forte dell’era Allegri”

Articolo precedenteRassegna Stampa del 20 Ottobre: Radu fra i pali allo Stadium. Sarà Piatek contro Szczesny
Articolo successivoCriscito: “Oggi è difficile ma non impossibile”
Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.