Per il Genoa, dopo la debacle con il Sassuolo, è arrivata anche quella con la Lazio, all’Olimpico è stato sconfitto per 4-1. Troppi gli errori e troppo grave è la mancanza di un’idea di gioco lontano da Marassi. Nel turno infrasettimanale di oggi il Grifone deve dare una risposta alle critiche e sfoderare una prestazione maiuscola contro il Chievo fanalino di coda del torneo e avvolto da problemi dentro e fuori dal campo.

Uno sguardo d’insieme sul Chievo

L’allenatore è Lorenzo D’Anna, ex giocatore gialloblu e uomo della società di Campedelli. Tecnico capace e conoscitore della materia, cerca di praticare un gioco piacevole e moderno, anche se i risultati sfavorevoli possono aver intaccato certi meccanismi. La squadra scende in campo con il 4-3-1-2, sistema adottato anche dal suo predecessore Maran e quindi la squadra non ha dovuto superare particolari difficoltà. Non va dimenticato che il Chievo ha avuto tre punti di penalizzazione per la questione delle plusvalenze finanziarie col Cesena, operazioni di mercato che si sospettano essere state fittizie.

L’analisi reparto per reparto. Partiamo dalla difesa.

Il portiere è Sorrentino, un numero 1 esperto, reattivo tra i pali e nelle uscite basse, su quelle alte è a volte titubante, e con i piedi si limita a non fare danni. Nell’anno di Palermo ha avuto uno scontro molto acceso con Ballardini, ai tempi allenatore dei rosanero. La linea difensiva è formata da Cacciatore, Tomovic, Rossettini e Barba, un reparto che in queste 5 giornate ha mostrato sbavature in fatto di allineamento e nello scappare sulle palle scoperte. Cacciatore e Barba sono i due esterni bassi. Il primo è solito giocare sulla fascia destra ed è un esterno propositivo, le sue incursioni con relativi cross sono pericolosi. Barba, l’esterno di sinistra, giovane ex Sporting Gijon, preferisce giocare come centrale difensivo, ma per esigenze di squadra è stato dirottato sulla fascia: ha un buon piede mancino, difficilmente lascia sguarnita la corsia di competenza, ed è in possesso di un buon colpo di testa. La coppia centrale, Tomovic-Rossettini, autorevole nel gioco aereo, pecca in reattività e rapidità, e non sempre è ben allineata con i due esterni. Entrambi bravi e pronti sulle palle inattive in fase offensiva, sono due giocatori destrorsi e vanno in difficoltà se puntati sul loro piede sinistro. Nicola Rigoni, Radovanovic ed Hetemaj compongono un centrocampo di gamba e corsa dove scarseggia la fantasia. Rigoni ed Hetemaj sono prevalentemente due ruba-palloni, anche se il secondo con il suo moto perpetuo può rappresentare un pericolo primario, e si allargano spesso sugli esterni per creare la superiorità numerica. Radovanovic è il baricentro della squadra, dispone di un buon lancio e di un forte tiro dalla lunga distanza. È uno dei giocatori del campionato italiano più ammoniti per i suoi interventi non propriamente da lord inglese.

Infine l’attacco.

Giaccherini è il trequartista e gioca tra le linee, è rapido e possiede buona tecnica, ed è anche pericoloso sulle punizioni dal limite dell’area. Nell’anno di Napoli è stato poco impiegato e questo fatto ha inciso in negativo sul suo rendimento. Le due punte sono Meggiorini e Stepinski. L’italiano viaggia su ritmi altalenanti, in questa stagione non ha ancora ingranato: speriamo che continui così. Bravo in acrobazia, cerca soluzioni improvvise ed inaspettate, ma è poco propenso a difendere. Stepinski, l’altra punta, polacco come il nostro bomber, ha una buona elevazione per il colpo di testa: portato all’ azione di disturbo in fase di non possesso, è dotato di forza e di buoni fondamentali.

Come si comportano sulle palle inattive?

I clivensi, in fase difensiva sulle punizioni laterali e i corner, si mettono a zona: parliamo di una squadra fisica ed attenta, difficile da bucare. Tutti retrocedono a difendere. In fase offensiva i calci d’angolo e le punizioni laterali sono calciate da Giaccherini ed Hetemaj: i centrali salgono e con Radovanovic e Nicola Rigoni formano un importante gruppetto di saltatori, Meggiorini va a caccia della palla vagante. Se dovesse partire dall’inizio o entrare a gara in corso, il mancino Birsa, con le sue traiettorie sui calci da fermo, può essere un pericolo in più.

In conclusione?

I Mussi Volanti sono una squadra arcigna, ostica da affrontare, specializzata nel non fare giocare gli altri. Sarà sicuramente una partita tatticamente molto bloccata e per entrambi gli allenatori sarà importante il risultato, anche se siamo solo all’inizio del campionato. Però al mister gialloblu basterà un punticino, mentre allo “zio Balla” servirà una corroborante vittoria per scacciare i brutti pensieri che si aggirano nelle teste dell’entourage rossoblu. Non dimentichiamo che, se si gioca bene, difficilmente si perde.


LE PROBABILI FORMAZIONI 

Genoa-Chievo, le probabili formazioni