Per fare il punto sul campionato dopo la conclusione della 29esima giornata abbiamo raggiunto telefonicamente Luca Calamai, firma de La Gazzetta dello Sport, che ha sviscerato assieme alla nostra redazione alcuni dei temi cardine che inquadreranno queste ultime dieci giornate di campionato, di qui al prossimo 20 maggio.

Riaperta la lotta scudetto, chi vedi avvantaggiato fra Napoli e Juventus?

Questa è veramente una lotta testa a testa che cambia nelle percentuali di partita in partita, di momento in momento. Ogni situazione sposta gli equilibri. Ciò che mi sento di poter dire, che emerge dopo il pareggio della Juventus a Ferrara contro la Spal, è che probabilmente – a differenza di quanto si poteva immaginare – non è detto che lo scontro diretto deciderà tutto. Perché guardavo il calendario del campionato dopo quella partita: la Juventus sarà il turno successivo a Milano contro l’Inter, poi dovrà andare a giocare all’Olimpico contro la Roma. Due squadre fortissime che avranno necessità di fare risultato per difendere i rispettivi obiettivi di Champions: se la Juventus non dovesse aver acquisito un vantaggio davvero importantissimo, penso ad una volata allo sprint. Oggi direi 51% Juventus, 49% Napoli.

La lotta per l’Europa, fra Champions ed Europa League, come la vedi? C’è qualcuno che vedi avvantaggiato?

Per la Champions penso che la Roma abbia superato il suo momento difficile, ritrovando Dzeko e quella quadratura che rispecchia i valori di una rosa che, dopo Juventus e Napoli, è la più forte del campionato. E direi anche l’Inter, ma non perché la Lazio non abbia dei valori, piuttosto perché ha anche l’Europa League e una rosa non di altissimo profilo dal punto di vista numerico. Basta pensare che all’ultima di campionato ci sarà Lazio-Inter per avere come valutazione che anche questo tipo di sfida potrebbe veramente decidersi  all’ultima gara. Non ho citato il Milan perché sta andando fortissimo per la Champions ma dovrebbe superare due squadre, che sono tante. E già la prossima sfida con la Juventus potrebbe dire se davvero è decollato per poter infilare anche un filetto di 7/8 partite giuste e scavalcare anche due squadre. Aspettiamo questa partita per valutare.

Trovo poi molto divertente quella che potrebbe essere la lotta per il settimo posto. Puntavo molto sulla Sampdoria, che mi sembrava uno dei progetti più solidi e divertenti del campionato alle spalle delle grandi tradizionali. Non so cosa sia successo, non seguendo da vicino la Sampdoria, ma vedendo la strana sconfitta con l’Inter non c’era più la squadra: se è un caso, la Sampdoria se la giocherà sino all’ultimo. Altrimenti è un campanello d’allarme. 

In fondo alla classifica non c’è mai stata negli ultimi anni una lotta così avvincente: come la valuti? C’è qualche squadra che, secondo te, può fare lo scatto decisivo per tirarsene fuori oppure fino alla fine bisognerà guardarsi le spalle?

Non mi sorprenderei se ci fosse qualche sorpresa. Dietro stanno correndo tanto, escluso il Benevento che era già retrocesso a fine girone d’andata ma che sta concludendo con dignità questo campionato. Vedo ancora grande equilibrio. Certo che la sconfitta pesantissima del Verona lo metta fortemente a rischio, ma davanti devono corre tutte: non c’è niente di definitivo. La quota salvezza potrebbe essersi alzata molto più di quanto si potesse immaginare un paio di mesi fa.

La Serie A ha sforato le cento vittorie in trasferta, per la precisione sono 104: è l’immagine di un campionato molto diverso rispetto agli ultimi anni e cosa può indicare?

È una tendenza ma da verificare. Direi che la cosa diversa rispetto al passato è che dalla lotta scudetto – di questi tempi in passato avevi già la sensazione di avere un vincitore abbastanza chiaro – alla lotta salvezza c’è battaglia su tutti i fronti, dall’Europa alla retrocessione. Non ci sono partite scontate e tutte le squadre hanno bisogno non di gestire, ma di fare punti. Questo credo crei una ricerca dell’effetto trasferta: per trarre indicazioni ancora più forti bisogna avere un margine statistico più rilevante.

Il tuo giudizio sul VAR dopo 29 giornate di campionato?

Va difeso col coltello fra i denti. Naturalmente è un progetto sperimentale e il concetto di sperimentale già dice tutto: si sta provando qualcosa e molti aspetti sono da migliorare, altri da correggere o ampliare. Dobbiamo abituarci un po’ tutti a questo, anche gli arbitri. Probabilmente in futuro potrebbe nascere l’arbitro davanti al video, con caratteristiche diverse dall’arbitro in campo: avere la capacità di vedere un qualcosa in più rispetto a quello che si vede in campo, con occhi abituati a questo tipo di visione. Credo che il VAR abbia portato una ventata di giustizia, di democrazia nel calcio. Al di là degli errori – alcuni clamorosi e, proprio perché c’è la tv, ancora più imbarazzanti – questa è la strada. E guai a tornare indietro da questa strada”.

DI SEGUITO L’AUDIO CON L’INTERVISTA A LUCA CALAMAI: